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ASLTERAMO

“Per chi sta male, una sola notte è un tempo infinito; per chi sta bene il giorno giunge troppo presto.” Il Sindaco D’Alberto mi invita a nozze citando Italo Calvino. E accetto l’invito. Appare sempre più ovvio che nelle linee guida del “commando Atri” del duo Mattucci &Picone, - che nonostante i commenti social non sono da confondersi con Ficarra e Picone – cioè i due super esperti della task force anti covid della Asl di Teramo, c’è anche il compito di riscrivere “Le città invisibili” di Calvino. Come altro è possibile interpretare “il mondo alieno” che vive l’Ospedale Mazzini di Teramo, il "lazzaretto" della peste a Teramo ? Ogni giorno nuovi casi positividi medici e infermieri e delle loro famiglie. Basta. E’ una vergogna che sembra inarrestabile. Basta, è una vergogna intollerabile. Mentre il dott. Profeta si indora in una intervista Calviniana quanto surreale dove parla e straparla di una macchina perfetta in via di rodaggio” mi chiedo se a far partire questa autoce la faremo per Natale, o ci vogliono altri 630 casi positivi ?E nuovi morti ? Ma questi signori  invece di andare a parlare in Tv bon dovrebbero fare si tutto per accelerare i tempi delle soluzioni? Per fortuna a Profeta ha risposto il mondo social. La gente semplice. Ma anche dirigenti medici e infermieri. 42 commenti. Leggibili. E chiari. Ma si ha la sensazione che la dirigenza della Asl viva in un mondo alieno,Calviniano. Si ha la sensazione che non percepiscano il mondo che vivono, la realtà che gira attorno a loro. Si ha la sensazione che gruppi, esperti, super esperti, Mattucci & Picone, task force, delta force, abbiano perso il contatto con la realtà. La dirigenza  non percepisce la paura che hanno i sanitari e i cittadini di avvicinarsi a quel corpo infetto e infettante che è diventato il nostro ospedale. Come Marco Polo davanti a Kublai Khan, questi dirigenti si sbrodano in dichiarazioni fantastiche di un mondo che non esiste. Se dici “La macchina perfetta” allora non ti è chiara la realtà. Non sei cattivo. Non sei ignorante. Non sei incapace. Semplicemente sei fuori dalla realtà. Quella che vivono medici incazzati, infermieri preoccupati, sindacati infuriati, cittadini impauriti. Come in un racconto fantastico, a questi signori gli viene in mente una cosa, e la dicono. Ma la realtà è diversa. I cittadini raccolgono firme. I medici scrivono lettere. I familiare minacciano di assediare la asl. I sindacati degli infermieri protestano. Ma se dici che  la macchina perfetta” tutto ciò lo ignori. O come si dice popolarmente: te ne freghi. E lo dicono tutti. Oramai la dirigenza della Asl è aliena dalla città, vive una realtà che è distonica dalla percezione dei cittadini.C’è disaccordo con i sindacati. C’è disarmonia con i sanitari. C’è dissonanza tra loro stessi. Anzi c’è diffidenza e odio tra loro. Basta parlarci. C’è la sensazione , mi dice un dirigente medico, che il “callarone stia per scoppiare” . C’è un i’accusedell’uno contro l’altro. Come ci si può fidare. Ha ragione Calvino: “La  menzogna  è nel discorso e nelle cose, perché il loro occhio vede cose, che però sono altre cose”.  Mi hanno raccontato una vicenda su Atri. Che leggerete sabato.  Perché oggi c’è una novitàpiù importante. Voci insistenti, a me confermate ieri mattina, dicono che visti i morti, gli esposti firmati, le denunce di parenti, le interrogazioni parlamentari presentate al Ministro della Salute dai Deputati Zennaro e Toto, su tutta la vicenda e, in modo particolare su almeno 10 interrogativi la Procura di Teramo vuole vederci chiaro, e sarebbe in procinto di acquisire le carte. Forse, gli interrogativi potrebbero essere questi. 

1) La Asl di Teramo ha sottovalutato le potenzialità di contagio del Covid ?
2) La difficile situazione oggi in essere, e le morti intercorse, sono frutto e conseguenza di questa sottovalutazione ?
3) Il nuovo reparto di malattie infettive è adatto strutturalmente alla cura del Covid 19 ?Oppure non è adattoe questa situazione rende alto il rischio di infezione del personale sanitario e del comparto ? Infatti, esiste una strozzatura a collo di bottiglia all’ingresso del reparto, con spazi per medici e infermieri troppo stretti, per cui è inevitabile accalcarsi con troppe persone in stanze troppo piccole
4) La Asl ha ripetutamente ignorato le segnalazioni per la riorganizzazione del personale e la sua formazione? Ciò ha provocato gravi ripercussioni sulla sicurezza del personale infermieristico oltre a paura, nervosismo e tensione ?
5) La carenza oramai accertata dei DPI è, ed è stato, uno dei problemi principali che l’Azienda non è stata in grado di gestire, che ha provocato infezioni 
6) Aver sottovalutato limportanza dei DPI ha reso maggiormente critica la situazione ? Se gli ordini dei DPI fosse partito a febbraio ci troveremmo a dover lesinare mascherine, tute, visiere guanti e soprascarpe al personale ? Perché non è stato fatto ? L’appalto da chi è stato gestito ? 
7) La Asl huna disposizione chiara per l'uso dei DPI ? Perché ancora oggi ci sono operatori che lavorano senza indossare DPIdi massima sicurezza ?
8) La Asl ha fornito adeguati DPI indispensabili per tutti gli operatori ? Anche per i pazientiQuando ? Anche a medicina, oncologia e neurologia ?
9) La sanificazione dei reparti che hanno ospitato ed ospitano pazienti risultati positivi al Covid-19 è stata eseguita per tempo ?
10) I tamponi a tutto il personale sono stati eseguiti per tempo?

Ci sovviene ancora un ricordo di Calvino, e delle dolci notti universitarie:Ci sono due modi per non soffrire. Il primo èfacile: accettare l'inferno, diventarne parte, fino a non vederlo più. Il secondoè difficile : saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno, e dargli spazio.”Nell’Ospedale “Mazzini” di Teramo molto, moltissimo, “non è inferno”. Nel nostro ospedale – che il 9 aprile u.s. non io , ma la stampanazionale, ha definito “l’ospedale dei contagi” – ci sono ottimi professionisti, validissimi operatori sanitari a cui va il mio abbraccio e l’abbraccio di tutti i miei lettori.Loro vanno salvaguardati. Ma non è possibile che a gestire la vicenda Covidsiano persone  che “non vedono più l’inferno perché sono dentro l’inferno”.Non è possibile vivere in una città dove la gente ha paura di recarsi in ospedale. Dove ogni sanitario viene visto come un untore. Questa è una “Città invisibile”. I cittadini, invece, vogliono una città visibile e vivibile. 

Leo Nodari