Ha ragione Feltri: “se sei brutta in Tv non dovresti andarci”. Poveretto l’hanno rinviato a giudizio per l’articolo contro la Raggi. Ma perché ? Ha ragione la Durso : “i miei eroi sono i miei parrucchieri” . Altro che stupidi stereotipi. Questa è la realtà dei fatti,l’orientamento indiscusso del Tv system: selezionare belle e giovani ragazze, arruolate per ruoli di quotidiana visibilità: telegiornali, meteo, format Tv di vario genere, basta che abbiano un bel culo, aspetto gradevole, sorriso accattivante, crocifisso pataccone d’oro finto, tra le tette rifatte. Contro questa stupidità imperante, nei programmi più visti, non ho sentito una mosca volare. I tantiindignati a giorni pari di oggi dov’erano quando “Il Giornale” ha sbattuto la foto della Botteri in prima pagina accusandola di cialtroneria ?Dov’erano tutti questi indignati a giorni dispari quando la Botteri è stata “punita” dalla Rai, mandata via da New York, e relegata in Cina, dove sarebbe scomparsa senza virus. Dodici tra i migliori premi del giornalismo internazionale li aveva vinti anche prima di Striscia, questa giornalista dal modo unico ed elegante di fare informazione, caratterizzato dai millimetrici distacchi, semplice nell' aspetto della persona, schiva dai richiami di comode poltrone, modesta nella sua eccezionale professionalità, con un linguaggio estremamente efficace e una capacità di sintesi non comune. Nessuno ha preso le sue parti quando il consiglio d’amministrazione Rai l’attaccava. Eppure lei lavora in quell’azienda dal 1985 narrando fatti di economia, cronaca, pandemie, guerre. Oggi ci accorgiamo che meriterebbe un Pulitzer perché il mondo social, dei clic liberamente concessi a idioti e mascalzoni, sovrastano la quota ‘sana’, molto minoritaria, e ha lanciato un accanito body shaming verso Giovanna Botteri. I suoi collegamenti quotidiani dalla zona che è stata più a rischio nell’ultimo periodo, tenuti in maniera sobria, quasi scarna, vestita in maniera essenziale, senza l’intervento del parrucchiere, le hanno scatenato addosso le peggiori illazioni da parte di dipersoneabituate a vedere le luci bianche sparate in faccia a conduttrici mediocri, dall’italiano incerto e la bocca calda, che non rinunciano a trucco e parrucco. Giovanna Botteri, invece di essere criticata per il suo lavoro, viene criticata da mentecatti, ignoranti, inutili individui dalle giornate vuote come la loro testa, per come si veste e per come porta i capelli. Lo sappiamo : icretini non mancano mai. E non posso dire “dimenticano”, perché non sanno, e se sapessero non gli interesserebbe sapere, che Giovanna Botteri- laurea in Filosofia e un dottorato alla Sorbonnedi Parigi - ha seguito nel 1991 il crollo dell’Unione Sovietica e l’inizio della guerra in Croazia, dal 1992 al 1996 la guerra in Bosnia e l’assedio a Sarajevo dove ha filmato l’incendio della Biblioteca Nazionale, la strage del pane, il massacro di Markale e il massacro di Srebrenica. È stata nell’ Algeria del terrore, nel Sudafrica dell'apartheid e di Mandela, in Albania, dove ha seguito la ribellione a Valona nel 1997, per poi documentare la guerra in Iran e Kosovo . Nel 2001 è stata in Afghanistan fino al rovesciamento del regime talebano e in Iraq per la guerra del golfo. Filmando in esclusiva mondiale sia l’inizio dei bombardamenti su Baghdad il 20 marzo 2003, sia l’arrivo dei carri armati statunitensi il 9 aprile. E’ stata corrispondente dagli Stati Uniti per 15 anni. Spostata per le sue critiche a Trump dal 2019 si occupa, dalla Cina.Un CV unico, da far impallidire chiunque. El'aver dimostrato di essere professionista instancabile, seria, senza fronzoli, preparata, a quanto pare, a qualcuno non basta. Se non sei nei canoni degli imbecilli: tutta apparenza e poca sostanza, devi aspettarti critiche e scarsa considerazione dal popolo dei mediocri. E, siccome, i mediocri sono la stragrande maggioranza, ogni tanto l’essere contro l’apparire diventa “un caso”. Il “non basta” valesoprattutto se sei donna.E ad attaccarti sono soprattutto le donne. Perché devi confrontarti col pregiudizio e perderti in discorsi cretini su abbigliamento e coiffeur, per rispondere alle critiche quotidiane.A parte qualche battuta da cretino, è raro leggere questo tipo di critiche e sarcasmo quotidiano su giornalisti, e intellettuali maschi.Specie se accostate ad una persona che lavora con tenacia e bravura. E invece - spinti dai vari Feltri e Belpietro e non mi riferisco dunque a Striscia messa in mezzo sua malgrado - sui social sono state create pagine per bersagliare incessantemente l'aspetto della Botteri, a. si sono agganciati gli imbecilli che riducono a spazzatura la circolazione sociale di idee e riflessioni. Non c'è serietà in tutto, questo perchèla giornalista non sta a una sfilata, il suo lavoro non è un gioco, e le occhiaie in caso, sono il segno di mancanza di riposo pur di fare bene il proprio lavoro.Una battuta una tantum ci può stare, ma il body shaming continuo è inaccettabile. Ma, soprattutto è inaccettabile che una donna prima di essere valutata per la sua bravura debba sempre preoccuparsi di essere bella e sexy, sexy e bella, sexy e basta?A forza di martellamenti mediatici ci hanno abituati all'immagine della donna inginocchiata sotto una scrivania per far carriera. Quasi chenecessiti giustificarsi quando non si rientra nei canoni di “bellezza” .Anche se poi quei canoni sono sessisti, stupidi, volgari, stantii, irreali, finti. Da troppo tempo c’è chi con la mortificazione e mercificazione dei corpi femminili ci campa, e ci fa anche campagne pubblicitarie, politiche e di marketing. La donna dallo sguardo ammiccante, o in perizoma, va bene per vendere tutto.Allo stesso tempo però, se lavori e te ne freghi di dare spazio al superfluo, puoi pure essere la migliore, ma non vai bene lo stesso.E’ vero che la gente ora è dalla sua parte, dalla parte di una professionista che fornisce notizie e analisi. Con buona pace di chi vorrebbe, loro sì, corrispondenze schierate. Quasi che nel giornalismo “bella” fosse più importante di “brava”.Occorre che gli ascoltatori cancellino i modelli stupidi, anacronistici, che non hanno più ragione di esistere, soprattutto per le generazioni future. Come scriveva la Montalcini “Le donne che hanno cambiato il mondo non hanno mai avuto bisogno di mostrare nulla se non la loro intelligenza."Questa è la strada giusta.
Leo Nodari