E’ indemoniato. L’intervista a Mauro “Apache” Febbo non si sente, ma si capisce che veramente indemoniato. Per fortuna che c’è lui. Dopo una capillare campagna informativa contro il Covidche abbiamo visto tutti, con spot in tutte le tv, manifesti su ogni muro d’Abruzzo con testimonial internazionali e un ricco depliantino 16 pagine a colori, in ogni bar e in ogni città d’Abruzzo. Costata agli Abruzzesi solo 150mila euro, una fortuna. Ma solo per l’amico di tutti. Prima di Big Luciano ora di Marco Amatricino. Ma non importa, tanto ora ci pensa lui Basta. Tutto aperto. Adesso gli fa vedere lui. Mannaggia mò se ne va. Mòavast’. Dopo due mesi mò cambierà tutto. Sfascia tutto. Porco qua. Adesso ci penso lui. Tutti libera tutti Adesso fa lui. Tutto aperto mannaggiasanta. Adesso vedrete che combina. Intanto per cominciare un corso di italiano. Poi apre tutto. Se il governo non vuole aprire Mauro l’Apache sfascia tutta con una mazza da baseball e vento di fuoco il suo tomahawk. Se Marsilio non lo stàa sentire poi, mannaggiasanda, è capace di prendere un ombrellone e metterlo a 1 metro dall’altro, i turisti devono stare uno mbaccio a quell’addrrr’ . Mo vi fà vedere Mauro che combina. Come ha detto - l’unica cosa che si è capita - all’Inail non capiscono niente. Andassero a fanculo. L’Inps deve chiudere che è inutile. Mòavast’ . Mo ci pensa capo Mauro Seduto. Dopo due mesi mò si cambia tutto. Il Governo crea danni ? Mò Mauro scrive e Marsilio firma, e avast’. Mò vi fa vedere lui. In effetti abbiamo visto. Hanno visto i ristoratori e i balneatori. I ristoranti riapriranno lunedì solo con prenotazioni: mbè dai su. Bar : tutto uguale. Al mare: tutto uguale. Carte contact…il mio chalet “Irene” di Tortoreto non ce l’ha e allora ? Mascherine + schermo + guanti + grembiule, una specie di marziano riceverà gli ospiti in hotel. Distanza di sicurezza uguale. Mascherine: uguale. Estetiste: uguale. Parrucchieri: uguale. “Comportamenti corretti”: mbòcomunque uguale. Solo che così facendo la Regione mette in difficoltà gli enti locali con una ordinanza corredata da una enorme mole di allegati e protocolli, pieni di contraddizioni, da studiare e applicare nel giro di appena 48 ore. Indubbiamente la situazione è difficile ma così si crea solo confusione. E non ce lo possiamo permettere. Le amministrazioni in primis, i commercianti, gli operatori ma anche i controllori devono essere messi nelle condizioni di leggere e studiare i provvedimenti che da lunedì dovranno essere applicati. E decidere cosa fare. Infatti molti non riapriranno. Non tutti gli operatori saranno in grado di farlo. E ai cittadini, i fruitori, coloro che dovrebbero tornare a “consumare” per rimettere in moto l’economia ci vogliamo pensare ? Secondo voi crederanno alla favoletta della sanificazione 2 volte al giorno ? E vorranno andare felici a farsi servire da un Mandrake ? E non è chiaro a chi spettano i controlli. Caro assessore Febbo, di cui apprezziamo lo spirito combattivo e decisionista, qual è il principio che guida questa fin troppo ampia sequela di determinazioni. Mica vorrà mettere in atto uno scontro tutto politico e istituzionale sulla pelle degli abruzzesi? Vede ogni giorno già si sprecano le previsioni su come cambierà la vita di tutti noi dopo le limitazioni a quelle piccole e grandi libertà che siamo abituati a dare per scontate. Già la morte si è ripresa il suo ruolo di variabile incombente. Lontana ma presente. Difficile ma incombente. E fa paura perchè è entrata in casa, tra e le lenzuola, annidandosi nei panni da lavare, mutando i gesti quotidiani in minaccia. Già questa peste moderna si è accasata presso di noi, stritolando certezze intessute in anni di lavoro e pazienza. Tutti ci scopriamo deboli comparse con i piedi di argilla che possono essere spazzati via. Detergenti, guanti, aspirapolvere di ultima generazione si sono dimostrati fragili baluardi contro il ritorno storico di qualcosa che credevamo sepolto nel passato, sigillato dentro a ricordi terribili manzoniani. Già il maledetto Covid ci ha obbligato a sperimentare sulla pelle una violenta forma di sofferenza, senza possibilità di scelta. Già è stata dura per molti scoprire che i nostri anziani sono in realtà vecchi. La convivenza forzata ha poi sfrondato il fogliame romantico della vita di coppia, ricordandoci duramente che l’amore è una cosa seria e difficile. La pandemia ha costretto tante donne a sottostare a quella violenza domestica dalla quale avevano cercato di allontanarsi. Vede caro assessore due mesi in casa hanno svelato il volto tragico della follia, mitizzata ed osannata in tempo di libertà da chi quasi mai ne ha sperimentato i graffi sulla mente e sulla pelle. Difficoltà di accedere ai colloqui, ai servizi, alle terapie. Psicosi che deflagrano, quasi fossero dei Golem. Ora lei, caro simpatico assessore non mi costringa a scrivere che ha ragione chi pensa che “ La bugia e l’inganno hanno una data di scadenza e tutto alla fine si scopre. Nel frattempo, la fiducia muore, per sempre”.
Con questi giorni, non si scherza. Con il dolore non si scherza. Con chi non sa come andare avanti non si scherza. Con chi non ha più speranza non si scherza. Abbiamo bisogno. Vogliamo. Pretendiamo verità e serietà. Torneremo di certo a cenare e festeggiare, torneremo in palestra, al bar. Di nuovo torneremo a pensare alle stronzate, alle diete, alla Durso, a farci le labbra da troione, alle pillole per dormire, ai rituali di salute indotta. Ma in questi giorni siamo stati costretti - per dirla con Freud - “abbassato la morte da fatto necessario a fatto casuale”, e con questo dovremo fare i conti. A lungo. Abbiamo bisogno di persone serie. Azioni serie. Più fatti e meno show. Più aiuti partendo da chi ha bisogno. Sono certo che lei è d’accordo. Forza allora. L’Abruzzo ha bisogno anche di lei.
Leo Nodari