Ovunque il turismo montano sta registrando aumenti di presenze con percentuali a doppia cifra. E, anche ai Prati di tivo, nei w.e. , ho registrato ad occhio, sempre un ottimo afflusso. Ovunque è possibile leggere che il trend è in aumento. Ma la mamma dei cretini è sempre incinta e c’è chi ha sempre solo voglia di sfasciare e litigare.
Sono lontani gli anni in cui l’estate lavorando con Pasquale Iannetti ai Prati bassi, dal lunedi al giovedi era tutto riposo. Ora è ovunque, sempre più importante, il flusso dei turisti che scelgono la montagna come destinazione delle proprie vacanze e del proprio svago. E’ questa l’ora, potrebbe essere questa l’ora dei Prati di tivo. Ma la mamma dei cretini è sempre incinta e c’è chi ha sempre solo voglia di sfasciare e litigare.
Tra i turisti più facoltosi, quelli che spendono di più, che danno più lavoro, che creano maggiore flusso economico, che creano i trend, che fanno cult, insomma che portano gente e dunque ricchezza per i territori, i più prediligono la montagna sulla base di un interesse sportivo-naturalistico – per il trekking e le escursioni – ma oggi il fenomeno va molto più al di là di questo. Il turismo montano, nato come sfida dell’uomo alla natura, oggi si sta evolvendo in un prodotto turistico esperienziale aperto a tutti. Questa forma di turismo ha visto una forte trasformazione nel corso del tempo. E i Prati di tivo ci sono dentro di brutto. Ma la mamma dei cretini è sempre incinta e c’è chi ha sempre solo voglia di parlare, parlare, parlare, sfasciare e litigare.
Dai tempi della nascita del concetto illuminista del rapporto con la natura visto come agli antipodi della civilizzazione (basti pensare al “ritorno alla natura” e al “mito del buon selvaggio” di Russeaux) è passata tanta acqua nel Rio Arno. In questi anni i Prati di tivo hanno avuto una fortuna, quasi unica nel turismo montano: lo sfruttamento economico ed edilizio causato dal turismo di massa degli anni ’70 non ha mutato la percezione dello turismo nei confronti della montagna. In alcune realta questo ha fatto venire meno il mito della naturalezza. Da noi, invece, la natura ha ancora di gran lunga prevalenza. Chi sceglie i Prati sceglie la natura. E’ ancora può fare lunghe e tranquille passeggiate a pochi chilomentri dalla città. E dal mare. Il nostro turismo montano teramano - non solo i Prati - è ancora molto legato a un ambito che si rifà all’ambiente, natura, paesaggio, passione, scelte di vita, storie personali, spesso in bilico tra modernità e tradizione. Tutto ciò si presta benissimo a essere convogliato e raccontato. Un valore aggiunto importante. Ma la mamma dei cretini è sempre incinta e c’è chi ha sempre solo voglia di sfasciare e litigare.
Una vacanza sulle montagne teramane è ancora una vacanza outdoor all’insegna dell’emozione, e di prodotti di nicchia secondo un approccio di tipo esperienziale, unitamente a nuova sensibilità nei confronti del turismo sostenibile, della natura, dell’identità e dei prodotti locali. E ciò è perfetto: ciò che il turista montano chiede è un’esperienza personalizzata, la pratica di attività specifiche e il raggiungimento non solo di un benessere fisico ma anche psicologico. I Prati diventano così luogo cult. Cioè è meglio dire potrebbero diventare. Ma la mamma dei cretini è sempre incinta e c’è chi ha sempre solo voglia di sfasciare e litigare. Per far finta di esistere, di contare, di valere.
Il turista oggi è sempre più informato ed esigente e chiede di vivere un’esperienza integrata che non sia più legata solo alla visita di un luogo. Basterebbe poco per avere il sold out da giugno a settembre: arrampicata, percorsi in mountain bike, park adventure per supplire ad hotel malandati e una carenza di ristoranti. Al turista naturalista basta poco. Il turista naturalista si accontenta dei letti sfasciati tanto è sfasciato lui dall’arrampicata. Gli basta avere camere piccole che puzzano un po’ di muffa. Tanto si alza presto. Vanno bene anche le finte piscine e le persiane rotte, se la vista è meravigliosa. Basterebbero un pò di investitori e i Prati potrebbero prendere il volo. Ha tutto per poter essere tra le stelle turistiche del centro Italia. Certo non ha i campi sportivi per poter ospitare il Napoli. Ma tanto non verrebbe perché i nostri politici sono senza palle e i soldi da noi non arrivano. Certo non c’è la maturità per ospitare una Festival musicale di alto livello come a Aosta e gli eventi culturali veri per portare le tv nazionali come a Cortina. E poi la mamma dei cretini è sempre incinta e molti hanno voglia di sfasciare e litigare e poca di investire e costruire.
Invece dobbiamo assistere ad uno spettacolo indegno. E gira voce di una possibile chiusura degli impianti che sancirebbe la fine di molte attività imprenditoriali. Il solo annuncio di un pur temporaneo arresto sarebbe fatale per molte prenotazioni di agosto e settembre. Proprio ora che si sta spingendo sul turismo di prossimità e su quello montano per via della pandemia, andremmo a perdere un vantaggio enorme, escursionisti, appassionati, famiglie, potrebbero scegliere altre mete. Un messaggio compromettente per tutto l’indotto turistico del versante teramano del Gran Sasso ed anche per l’esito dell’ultima gara di aggiudicazione della vendita degli impianti che scadrà il prossimo settembre.
Ricordo che era presidente di qualcosa l’ottimo Marco Bacchion, era Sindaco un medico di Pietracamela, ed era presidente degli usi civici un signore cicciottello, quando la Lotto per presentare i suoi prodotti chiese (tramite me) di mettere una tenda spettacolo da 2000 posti dove avrebbe fatto esibire per un mese artisti e sfilate di moda. Gli fu detto di no. Non ricordo il perché, ma ricordo bene la faccia che fece l’amministratore delegato, che è abruzzese. La ragione principale è che la mamma dei cretini è sempre incinta.
Ai Prati di tivo basterebbe poco. Basterebbe qualche altro investitore . C’è chi ha investito sulla funivia. Bravo! C’è chi ha investito nella ristorazione. Bravo! C’è chi si dà da fare per gli eventi e portare gente. “Bravo! C’è chi ha messo un po’ a posto il Miramonti. Bravi! C’è chi ha messo soldi buoni nel parco avventura e non solo. Brava! Bravi tutti. Ora mancano un paio di persone di buona volontaà che investano su un progetto sul turismo montano dei Prati. Cosa porta cosa. Soldi portano soldi. Gente porta gente. Gente porta lavoro. Lavoro porta benessere. Non è poi difficile assemblare questo assioma. Ma di cosa ha bisogno essenzialmente un imprenditore per investire e aiutare il rilancio e la promozione ? Di tutto tranne di persone che gli scassano la minchia. Di tutto tranne che dei litigiosi. Di tutto tranne che dei politici bugiardi e parolai. Di tutto tranne che di due stronzi di turno che prendono a schiaffi il territorio, la gente e la natura. E la fortuna. Come racconta il profeta Osea nell’antico testamento “Qui vult intelligere. Qui ventum seminabunt et turbinem metent”
Leo Nodari