Al grande fratello la Gregoracci si è fidanzata: titolone. Arriva la fidanzata di un vip: titolone. Intanto nei primi mesi del 2020, a causa del coronavirus, sono stati eseguiti circa 2 milioni esami di screening in meno rispetto allo stesso periodo del 2019. Daniela e Simone si baciano a uomini e donne: titolone. In un angolo basso a sinistra, dove proprio l’occhio non gira, il fatto quotidiano ci informa sui dati del Brasile: 1700 morti , 248 mila morti, 7 milioni di contagiati. Vabbè, chissenefrega, mica ci devo tornare. Se non hanno mascherine, acqua, medicine, mica è colpa mia. E mandare 10 euro non è il caso, perché dovrei, non mi riguarda. Sognare e pensare ad un’altra umanità, seguendo la logica della solidarietà, superare l’iniquità planetaria, sto Papa è buono e caro però esagera con questa fratellanza, il Buon Samaritano va bene per il catechismo e qualche mese prima di morire, ma nel quotidiano chi prova ad aiutare e prende su di sé una piccola porzione del dolore altrui non esiste. Il Coronavirus, che ha fatto irruzione in maniera improvvisa nelle nostre vite, ha messo in luce le nostre false sicurezze e la nostra incapacità di vivere insieme, ma nessuno vuole veramente un nuovo modo di vivere, nessuno crede una volta per tutte che abbiamo bisogno e siamo debitori gli uni degli altri. Nessuno vuole ammettere che siamo più soli che mai, così egoismo e indifferenza aumentano.
Tutti fratelli va bene. Ma non esageriamo per carità. Poi qualcosa torna e si ripropone. E’ un misto di incazzatura, dolore, rabbia, indignazione vedendo questa maledetta foto. Sarà un momento, durerà poco. Ma a livello emozionale non posso dimenticare che oltre quello scatto, prima e dopo, in questo momento, ma anche domani, sono successi e accadono ogni ora episodi altrettanto gravi. Una strage in atto. Rappresentata da tre meninos de rua morti. Ne muoiono a centinaia. Uccisi dagli squadroni assoldati dai negozianti, come spietati giustizieri, per “ripulire” i quartieri dai piccoli senzacasa che sopravvivono nella miseria più totale rubando, facendo l’ elemosina e sniffando colla per lenire i crampi della fame”. L’immagine di questiragazzi riversi sulla strada forse viola ancora una volta il confine tra diritto di cronaca e diritti dei minori . Molto labile. E’ vero, nel caso di minori malati, feriti, svantaggiati o in difficoltà occorre porre particolare attenzione e sensibilità nella diffusione delle immagini e delle vicende al fine di evitare che, in nome di un sentimento pietoso, si arrivi ad un sensazionalismo che finisce per divenire sfruttamento della persona. Ma più maltrattati di tre bambini uccisi cosa c’è ?
Serve questa ulteriore prova per ricordare la tragedia dei bambini nei paesi poveri, i ¾ del mondo ? La condizione dei migranti, i ragazzi arruolati, i minatori, l’incapacità di dare risposte concrete su una terribile situazione che sta vivendo il mondo intero ha bisogno di prove?
Quei bambini mortiservono a ricordarci che esiste una nuova emergenza a cui nessuno sa dare risposte: il covidnon può essere una ragione per maggiore indifferenza, maggiore egoismo, per chiuderci ancora di più in noi stessi.
Per uscire migliori da questa crisi bisogna farlo insieme, risvegliando la solidarietà, che indica molto di più di qualche atto sporadico di generosità: richiede “una nuova mentalità che pensi in termini di comunità”, “di priorità della vita di tutti rispetto all’appropriazione dei beni da parte di alcuni”, si tratta di giustizia. Ed è quanto mai necessaria oggi che viviamo in un “villaggio globale. Il racconto della Torre di Babele mostra cosa accada all’uomo quando ignora il legame con l’umano, il creato e il Creatore: quando distruggiamo la comunità. Magari una foto può aiutarci a rifletterci ed a essere umani. Restare umani..
Leo Nodari