Cambiare tutto per non cambiare niente”. Giuseppe Tomasi di Lampedusa si materializza nei giardini di Piazza Madonna delle Grazie, sulle panchine di fronte alla Guardia di Finanza, sulle scalette di Piazza Dante, ma soprattutto nei giardini Raffaele Marcozzi (piazza Garibaldi) dove ieri sera alle 19 almeno venti ragazzi giovanissimi, birra Poretti a 0,60 alla mano, si sono dati appuntamento. I bar sono chiusi ma non sono sciolti gli assembramenti secondo gli appuntamenti che i ragazzi si danno sui social spernacchiando chi – sentendosi molto Ferragnez – si fa video e selfie per invitare a mettersi la mascherina.Cambia il luogo, cambia la bevanda, cambia qualche amico ma il resto è uguale.
Intanto l’umile cantiniere se la prende con Conte.Massimiliano padre natura, Filomena Capolinea, Paolo El Gato, non mollano e annunciano un efficiente servizio di asporto e consegna per continuare a servire i clienti della sera. Solo Daniele Zunica se la gode e offre le stanze del suo hotel vista Gran Sasso a 1 euro per chi cena da lui. E da super fregno com’è si spinge oltre, achi andrà da lui addirittura garantisce che “farà anche l’amore”. Già si parla si sold out fino a Natale. Per non sbagliare io ho prenotato. Certo scherziamo, ma la situazione non è bella, c’è preoccupazione nella voce dei ristoratori che ho ascoltato come, del resto,c’è molto pessimismo in città. Secondo uno dei titolari del Caffè Montblanc il calo è del 50 per cento per le colazioni e consumazioni, di più per i pranzi a Pancaffè. Secondo i ristoratori della “Granseola” solo con il pranzo non conviene restare aperti. La categoria vive e riesce a guadagnare e fare impresa con le cene fuori casa che avevano ripreso bene. Sono quasi tutti a pensarla così. Il crollo delle attività di bar, trattorie, ristoranti, pizzerie e agriturismi ha un effetto negativo a cascata. Una drastica riduzione dell'attività che pesa sulla vendita di molti prodotti agroalimentari locali, dal vino alla carne al pesce, dalla frutta alla verdura ma anche su salumi e formaggi di alta qualità tipici del nostro territorio, soprattutto quelli vitivinicoli Dop.
Il risultato dell'ultima stretta è considerato da tutti un lockdown mascherato che andrà a indebolire ulteriormente la nostra economia. Sergio del bar Satenche inizia alle 18 ad aprire Champagne e spumantini per la sua clientela d’elìte è uno dei più penalizzati in città, ma da gran signore accetta di buon grado le nuove regole. Per Alessandro Campitelli famoso per i suoi panini e i suoi aperitivi cenati la chiusura alle 18 è una vera e propria mazzata, soprattutto dopo gli investimenti fatti negli ultimi mesi per adeguarsi alle restrizioni imposte dal governo. Al DesArtistes ieri mattina poca gente. Mi dicono che , quando gli è stato chiesto che venissero distanziati i tavoli per garantire il metro di distanza tra un cliente e l'altro, sono corsi ad adeguarsi. Quando gli hanno imposto una continua igienizzazione dei locali, non hanno battuto ciglio. Hanno persino piazzato gel in ogni angolo e differenziato porte di entrate e porte di uscita con tanto di linee a terra per evitare il benché minimo contato fortuito. Quando gli è stato proposto di aumentare i tavoli all'aperto, hanno acquistato i fughi per il riscaldamento da esterno. Ma non è bastato. E così è calata su di loro la mannaia. Con la beffa: possono servire a colazione e a pranzo ma un minuto prima che inizi l'aperitivo giù le serrande. Immediatamente la piazza si svuota. Ma i ragazzi non vanno a casa. Anzi fanno tardi, la tirano lunga in un angolo buio con gli amici, tanto domani non c’è scuola. Eh sì che solo qualche giorno fa i tecnici avevano garantito che un coprifuoco alle 23 era quel che bastava per contenere i contagi. Tutte congetture. Perché a corredo dei vari Dpcm non vengono mai allegati studi scientifici che supportino le misure prese.
Intanto il Governo annuncia indennizzi, sostegni, cassa integrazione a tutte le attività colpite, credito d'imposta per gli affitti. Il Governo dice che arriveranno in tempi record. Sarà vero ?? Io non ci credo.Certo non rassicurano tre Dpcm nel giro di nemmeno due settimanetra contraddizioni,incongruenze e incoerenze disarmanti, che hanno spiazzato il Paese e finiscono per penalizzarlo pesantemente a livello economico e sociale.Resta il dubbio se i più deboli ce la faranno. E come verrà fuori la città da tutto ciò.
Leo Nodari