Importante riconoscimento per il consigliere regionale piddino Dino Pepe. La sua idea ( tutto virgolettata) “di prolungare la bretella della alta velocità Roma - L’Aquila verso la Val Vibrata per collegare Roma con Teramo ed Ascoli Piceno fino alla direttrice adriatica, così da collegare il Tirreno con l’Adriatico in un percorso facilmente fruibile seguendo la cosiddetta pista di Annibale” ha vinto la targa “TOLKIEN” 2020 per l’idea più fantasiosa di quest’anno.Geniale! Prima di lui avevano vinto l’ambito riconoscimento il Presidente Assente Diego Ritardo con il suo progetto di una strada veloce a tre corsie che corre sul mare da Martinsicuro a Silvi. Meritevole di menzione l’idea, sempre del Presidente “io so io e non rispondo e dico che vengo ma non vengo”, con la sua autostrada da Colledara a Pietracamela dritta per dritta. Che certamente è già al progetto esecutivo a sentire luivelocemente passato da enfant prodige a enfant ritard. Questione di mesi. Mentre i Prati rischiano di chiudere bottega.
Ma nessuno prima di Dino “Annibale” Pepe aveva osato proporre un progetto così ardito, così fantasioso. Il novello ardimentoso Annibale infatti va oltre ogni immaginazione, rompe ogni schema e propone un nuovo traforo del Gran Sasso per il treno di alta velocità. Sarebbe già abbastanza, ma udite il tracciato e trasalite. Solo Annibale osò tanto con i suoi elefanti: si parte da L’Aquila, si buca tutto il Gran Sasso fino a Montorio, poi altro traforo sotto la montagna della Laga fino alla Metella vibratiana,per arrivare ad Alba Adriatica . Li i passeggeri del treno prima classe potranno accomodarsi da Valerio del Palmizio reso famoso dagli articoli una cena completa, senza vino, per pagina. Il menù è lo stesso del pranzo degli amici, primo e secondo a prezzo scontato. Gli altri saranno trasportati in torpedone da Daniele Zunica – che ci si infila sicuro nell’affare – e potranno prendere la camera a 2 euro e fare l’amore (garantito da lui). Per chi non lo sapesse (ma con l’alta velocità lo scopriranno in tanti) la Via Metellaè il nome attribuito dallo storico Niccola Palma alla strada romana,(dal Console romano che la creò) antecedente alla più agevole e conosciuta Salaria. L’antico percorso che Pepe chiama “Pista di Annibale” ma che è più noto storicamente come “Tracciolino di Annibale”è uno dei percorsi più affascinanti dell’intero Appennino. Il motivo principale del suo interesse risiede nella bellezza dei panorami e degli ambienti attraversati , ma soprattutto è nascosto nel nome del percorso; secondo la leggenda da qui il grande condottiero cartaginese, non potendo passare per l’ostile fondovalle, condusse le sue truppe dalla vittoria del Trasimeno a quella, ancor più grande, di Canne.Mentre i Romani, comandati da Quinto Fabio Massimo detto il “Temporeggiatore”, controllavano gli spostamenti di Annibale da Campo Imperatore, il generale cartaginese vittorioso al Lago Trasimeno passò per la Vibrata diretto in Puglia per curare i propri cavalli e si fermò ristorando i suoi soldati col vino e il grano della terra d’Abruzzo.Solo Annibale poteva portare un esercito fra gli impervi valici appenninici come il “Valico di Annibale” fra le cime del Monte Gorzano (2458 mt)e la fitta boscaglia tracciando una strada tra i monti. Il tracciatoparte dall'Adriatico, risalendo la Val Vibrata si inoltrava nelle Gole del Salinello tra i Monti Gemelli, attraversava Bosco Martese toccando Castel Manfrino,e scavalcando i Monti della Lagafino al Guado di Annibale (tra Pizzo di Sevo e Pizzo di Moscio), toccava la località di Amatrice.E da qui verso Roma. Questa zona sarebbe stata la prima vera Salaria poi caduta in disuso perché troppo selvaggia. E che ci vuole a portarci la linea dei treni veloci. Ma come non pensarci prima.
Il nostro Dino Annibale Pepe scrive che è (virgolette) “Una proposta, condivisa anche da Confindustria Teramo nel corso di un workshop tenutosi lo scorso 9 ottobre a Atri”. Sarà. Ma nel frattempo, non perché io voglia sembrare scettico o troppo pessimista, non che non voglia credergli, ma in attesa che l’ambizioso progetto del vicecapogruppo del Pd veda luce e trovi finanziamento utilizzando l’intero pacchetto del recovery fund (se basta), visto che certamente è persona seria – quando non rincorre Diego Ritardo – non potrebbe intanto impegnarsi affinchè Teramo abbia una vera autostrada per Roma e non una mulattiere in perenne abbandono. ? Come ho già scritto a Maurizio Verna se invece di elucubrazioni miste a sogni ci impegnassimo tutti insieme per avere una linea veloce autostradale Adriatico Tirreno ?Che non ricordo da quando è più ad una corsia che a due, con lavori eterni, con 5 ponti ritenuti pericolosi dalla Procura de L’Aquila. Si potrebbe chiedere alla concessionaria Strada dei Parchi perché nei bagni della Roma Firenze si può pranzare mentre quelli della Roma Teramo fanno vomitare. Potrebbe farci sapere perché il casello di A24 di Teramo dopo le 18,00 è abbandonato e chi non ha la viacard fa file di 20 minuti ? Potrebbe dirci qualcosa sulla Mosciano Giulianova ? Ma poi se vuole una seconda targa ci fa sapere anche il perché da Roseto a Pineto a volte occorre 1 ora ? Il consigliere Pepe potrebbe occuparsi di far ripristinare le corse TE/RM/TE soppresse dalla Tua, non foss’altro per il rispetto della normativa covid attualmente disattesa sulle corse super frequentata da teramani e vibratiani ? E comunque complimenti per la fantasia. Non credo che abbia acquisito consensi con questa idea. Ma un sorriso lo ha strappato. A me si.
Leo Nodari