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PapaoggiNella mia umile riflessione domenicale sul vangelo, oggivorrei trattare  del profilo della Chiesa che emerge  dall’ultima enciclica Fratelli tutti .Ci sono simbolicamente rappresentate le priorità di una Chiesa in tempo di prove e di pandemia. Chiamando a cogliere questo tempo di prova come un tempo di scelta. Le stesse che sono racchiuse nella scelta dei nuovi porporati annunciati da papa Francesco. C’è un semplice parroco romano che ha lavorato (bene) con la Caritas (che a Roma è una cosa seria non come certe diocesi); c’è il Custode dei frati della basilica di Assisi; un nunzio apostolico per il Servizio dello Sviluppo umano; un vescovo da sempre impegnato sul fronte dei migranti. Il cardinale del Ruanda e per gli Stati Uniti un cardinale afroamericano. Scelte chiare per collegare Nord e Sud del mondo, ma anche un’attenzione speciale ai figli di san Francesco nell’anno della “Fratelli tutti”. Scelte chiare che non necessitano di clamore e parole, che esaltano i princìpi della Dottrina sociale della Chiesa e li rinsaldano. Nelle loro diversità ognuno dei nuovi porporati esprime una priorità, una scelta nella quale la Chiesa è chiamata a essere presente, propterhominem, ponendosi cioè come prossimo, da fratello per tutti, esprimendo l’”unione della Chiesa con l’intera famiglia umana” come si legge nel proemio della “Gaudium et spes”.

Un invito ancor più valido durante la pandemia. È in questo tempo che tutti – come ha detto Francesco nel memorabile momento di preghiera sul sagrato di San Pietro il 27 marzo – ci siamo resi conto di trovarci sulla stessa barca, tutti fragili e disorientati, ma nello stesso tempo importanti e necessari, tutti chiamati a remare insieme, tutti bisognosi di confortarci a vicenda. Su questa barca  ci siamo tutti. Come quei discepoli, che parlano a una sola voce e nell’angoscia dicono: 'Siamo perduti', così anche noi ci siamo accorti che non possiamo andare avanti ciascuno per conto suo, ma solo insieme. È lo spirito con cui il Papa, anche attraverso queste nomine, chiama i fedeli a cogliere questo tempo di prova come un tempo di scelta, e impegna tutta la Chiesa a guardare oltre. Ad andare oltre la paura. A vincere è la cultura dello scarto. La politica ridotta a marketing favorisce lo scarto globale e della cultura del quale è Nonostante le ombre dense, nominando dei fedeli testimoni del Vangelo che vivono la carità, Francesco intende fare eco a tanti percorsi di speranza, che ci parlano di vera fratellanza. Francesco del resto nell’enciclica ultima dedica un capitolo alla parabola del Buon Samaritano (cfrnn. 63-68). La Parola di Dio è un passaggio fondamentale per giudicare il dramma del nostro tempo e trovare vie di uscita. Chiamando a cogliere questo tempo di prova come un tempo di scelta. Così il Buon Samaritano diventa un modello sociale e civile. L’inclusione o l’esclusione dei feriti sul ciglio della strada definisce tutti i progetti : economici, politici, sociali e religiosi. Il Santo Padre, infatti, non si ferma al livello delle scelte individuali, ma proietta queste due opzioni al livello delle politiche degli Stati. E tuttavia torna sempre al livello personale per timore che ci si senta deresponsabilizzati. Il pensiero va al testo di “Evangeliigaudium  : vivere insieme,  mescolarsi, incontrarsi,  appoggiarsi, donare un rapporto di fraternità a tutte le persone. E’ un passaggio fondamentale e programmatico del suo pontificato. L’idea dell'essere uniti gli uni agli altri per il riconoscimento della presenza di Dio in ciascuno di noi. Lo avevamo già visto anche nella “Laudatosi'” : l’accompagnamento dell’umanità,  degli esclusi, la preoccupazione per le ferite della terra. Insomma, l’idea della Chiesa che si occupa dell’umanità tutta.  Credo che il Papa stia perseguendo un cammino anche nominando cardinali che possano non solo sostituire ma far dimenticare quelli sotto processo che hanno tradito la Chiesa e i fedeli e seminato scandalo per ingordigia e lussuria.  C’è un processo in atto di dialogo e costruzione di ponti, - come lui ama dire  - perchè non c’è un’alternativa nel mondo in cui viviamo. Credo che  Francesco  continuerà in questo processo che è fatto, sì, di scritti, ma è fatto anche soprattutto da un magistero di silenzio, testimonianze, di gesti di fraternità.

Leo Nodari