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Carlo Antonetti si è presentato ieri alla stampa come candidato Sindaco del centro destra per la Città di Teramo. La forza della squadra che può mettere in campo. Il clima di entusiasmo che si respirava. Il suo intervento pacato, da innamorato e la determinazione che emanavano le sue parole, quelle di uno a cui piace vincere. La sua storia, quella di uno che ha portato, e per 10 anni a fatto sognare Teramo che ha vissuto l’esperienza della serie “A” (e delle coppe europee di basket). Tutto questo mi portano a scrivere che Antonetti può vincere.
Perché Teramo vuole di più.
Nei saloni affollatissimi e nel bellissimo giardino di piazza Garibaldi girava una elaborazione delle intenzioni di voto dei teramani. So che esistono dei sondaggi veri e propri fatti fare da Paolo Gatti (che avrebbe vinto a mani basse come scrissi a ottobre scorso) e Paolo Tancredi (il più esperto). A 50 giorni dal voto l'analisi che ho visto parla di un Sindaco al 54/52%. Poco. La professoressa Marroni raccoglierebbe un consenso vicino al 6,00/7,00% a crescere. E l’avvocato Antonetti 40,00/42,00% a salire.
Con un forte astensionismo che supera il 25%.
Dunque ogni voto sarà importante.
Ma anche questo mi porta a dire che in caso di ballottaggio Carlo Antonetti avrà la strada spianata per vincere con il suo entusiasmo e la capacità di fare squadra.
Certo non è semplice sfidare un Sindaco che ha gestito milioni di euro. Ma la profonda insoddisfazione e delusione nei riguardi dell’attuale amministrazione, e della condizione politica socio-economica e culturale della nostra Città, il grigiore che vive la nostra città spenta, buia, sporca, malmessa, fuori da ogni contesto regionale – per non dire nazionale -; il cronico e ormai insopportabile disinteresse di tanti cittadini nei confronti delle vicende politiche del nostro territorio; il grave trend di declino che ormai da anni sta attraversando la nostra Città che vive giorni a tinte fosche, ma soprattutto l’assenza totale di scelte strategiche e progettuali della città mi fanno scrivere che Antonetti ce la può fare a rovesciare il pronostico che è quanto mai incerto.
Una cosa è apparsa chiara ed evidente a tutti ieri mattina. La gente ha voglia di partecipare alla “res publica” con idee, progetti e chiede il coinvolgimento delle diverse componenti della società civile. Il sindaco “Robinson Crusoe” non è gradito. E tanto più lui diventa “Crusoe” tanto meno è gradito.
Ovvio che un “non politico” che da sempre vive l’impegno civile con entusiasmo, passione e tutto l’orgoglio teramano come l’avvocato Antonetti può “sfondare” . E ancor di più la scelta forte e chiara di Antonetti di presentarsi come “civico”, interpretando il ruolo civico chè è in ciascuno di noi che condividiamo l’idea per la quale “c’è chi vuole che una cosa succeda, che desidera che succeda e chi si adopera affinchè succeda”.
Carlo Antonetti con la sua alleanza aperta riuscirà – nei prossimi 50 giorni - a convincere i cittadini che è doveroso camminare per “fare”, per realizzare un cambiamento finalizzato a riportare Teramo a ricoprire il giusto ruolo e la naturale centralità in ambito provinciale, regionale e nazionale, per la realizzazione delle necessarie opere strutturali e infrastrutturali per lo sviluppo socio-economico del territorio e del benessere dei cittadini e alla riaffermazione di un forte senso di identità dei teramani basato su valori, motivazioni e obiettivi comuni e condito dagli imprescindibili ingredienti dell’entusiasmo, della passione, del coraggio e dell’orgoglio.
Riuscirà a stringere a se tutte le migliori energie della nostra comunità che condividono la necessità di riportare “Teramo in serie A” per sognare insieme di scrivere una nuova, bella ed entusiasmante pagina per Teramo.
E’ questa la sfida .
Che seguirò.
Perché questa è la mia città.

LEO NODARI