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CorsovuotoTeramo sembra sonnecchiare, sembra non essere interessata alle vicende elettorali ma non è così. Ieri, ore 9,30,  in via Savini, mi ferma un candidato della lista di Valdo Di Bonaventura (che passa dopo poco con un super Suv nero molto poco ambientalista) ridacchia e commenta il mio articolo su “Cetto  la Gianguido”  e, gentilmente mi fa notare  e leggere il commento facebookiano  del noto restauratore teramano Corrado Anelli - già esponente di Rifondazione Comunista - che, da dirimpettaio frequentatore della villa comunale, loda Valdo e  in sintesi scrive che pulire la villa comunale è un esempio “del fare e della buona politica”.  Un vero endorsement per Valdo da parte di una persona che conosco, poco, ma a cui certamente va tutto il mio rispetto. Se la pensa così, bene così. Mica sono il sindaco censore che chiede ai suoi cani a catena di censurarmi.

Però mi deve essere consentito di dire che non sono d’accordo. Non starò qui a dire che nella classifica sulla qualità della vita del Sole 24 ore - ottobre 2022- (non proprio un manipolo di fanatici e pure amici di Luca Malavolta a cui va la mia risposta tra un po'), Teramo indietreggia ed è ora al 68 POSTO (tra le ultime tra le piccole città).  Teramo è al 74 POSTO per ricchezza prodotta.  Mentre si buttano soldi dalla finestra per dare una falsa immagine da “Milano da bere” TERAMO è al 94 POSTO per consumi alimentari.  E’ solo 76ma per depositi bancari. TERAMO  è al 96 POSTO su 100 per attrattività e valore delle case. E potrei continuare a lungo  ma queste cifre impietose  (scritte non proprio da un candidato di Antonetti) diventerebbero accanimento.  E non starò quindi a dire qui che  nella classifica di Legambiente 2022 , nonostante tutto ciò, si certifica che “Teramo è tra le 13 città più inquinate d’Italia con una concentrazione di NO2, ovvero biossido di azoto, di molto superiore ai valori limite”.

Certo, lo so bene, c’è chi mistifica la realtà in cambio di due suldarill’. Certo, lo so bene, c’è chi è costretto a ringraziare candidandosi. Certo lo so bene c’è chi nasconde anche i dati secondo la logica  “What you don’t see won’t hurt you” (per l’assessore alla cultura Core  traduco)  “Ciò che non si vede non ci ferisce”.   Da cui nasce la volgare e violenta censura contro “Il ruggito” chiesta dal potere. il sindaco, intanto, non risponde alle domande. Alla faccia della libertà e della democrazia. Tutto ciò è la dimostrazione, una ulteriore dimostrazione, che serve un’altra idea di città che abbia al centro spazi verdi e condivisi, che investa in energie rinnovabili, sulla differenziata e sulla tutela dell’acqua. Una politica trasparente che questa amministrazione ha dimostrato di non sapere e non potere  portare avanti perché è priva non solo di amministratori capaci, ma soprattutto di una chiara e concreta idea di sviluppo delle città. Occorre una politica con progetti legati al pnnr - che oggi latitano, sono fermi e si vedranno a babbo morto – che non puntino su un modello di sviluppo vecchio, superato, non sostenibile che è voluto e interessa solo chi intende speculare sul mattone. Mentre per un progetto strategico della città i cittadini chiedono più verde .

Certo è importante pulire la villa ciamanghess’ . Certo è importante la fontanella che zampilla, ciamanghess’ Un assessore prende bei soldi per fare questo mica è aggratis. Questa è’ normale amministrazione. Non basta dare da mangiare alle paperelle, vulissvedè che se mor’. Non basta piantare l’alberello e qualche fiore, vulissvedè. E’ il minimo. Prima non lo facevano ? Molto male. Ma resta sempre solo il minimo che un assessore possa fare. Come non dico grazie perché “l’Assessore Valdo non ruba”. Ciamanghess. Mi sembra abbastanza normale questo. O no? Pulire la strada, coprire una buca, rimettere un cartello caduto o una lampadina fulminata NON è fare bene, non è la buona politica. Aggiustare un tombino mal messo, raccogliere i bidoncini traboccanti di rifiuti, fare un po' di baraonda ogni tanto con gli amici degli amici che poi si candidano e portano voti, montare un pò di arredo urbano per meNON è “fare bene”, non è la buona politica. E’ la normale, banale, gestione amministrativa. Non basta.

Io voglio per Teramo un’altra idea di città.

Voglio una politica che tracci una direzione positiva di progresso. Voglio una amministrazione che sappia sognare, immaginare, progettare e realizzare un cambiamento. D’Alberto è stato in questi 5 anni solo un impiegato che ha scelto una politica bassa, grigia, spenta, che ha rinunciato al suo dovere prioritario: mobilitarsi per rendere la città più bella, più vivibile, più attraente. La “buona politica” invece è chiamata a intercettare il cambiamento per un futuro migliore per tutti. La buona amministrazione di un Comune è quella che la guida verso la crescita sostenibile, proiettandola verso l’Europa non trasformandoli nella periferia di Tunisi nelle ore del ramadan.

D’Alberto ha fallito. Non basta mettere i fiorellini e togliere le carte dalla villa. Per questo basta un bravo impiegato. Voglio di più dal mio Comune. Nessun cambiamento può essere generato da una gestione amministrativa priva di sogno, priva totalmente della prospettiva di un futuro migliore.

Adesso è il momento . Una “buona politica” è percorrere una strada diversa da quella che ci ha portato al piattume di oggi. Adesso è il momento. Abbiamo più che mai abbiamo bisogno di un cambiamento, di una politica al servizio del bene comune, un politica che pensi al futuro.

Sogno una politica capace di mobilitare le persone e non più assessore – impiegatuccio che gestisca “la normalità”. Per vivere in una città migliore, “bisogna prima saperla sognare”. Questo è il momento per farlo.

Leo Nodari