Vabbene lo perdono. D’Alberto ha la memoria corta. Lo perdono. Evidentemente non ricorda quando dentro la mensa della Regione mi chiese consiglio sulla sua candidatura, gli spiegai perché Brucchi sarebbe andato a casa in anticipo e con gergo colorito lo invitai a darsi una mossa. E , in realtà, di questo mi ringraziò pubblicamente il giorno che vinse le elezioni.
Lo perdono. D’Alberto ha la memoria corta ed è troppo preso dalle filipponate, dalla girandola di milioni di euro (milioni di euro avete letto bene senza mai una gara o un bando) delle cose copiate ma pagate dai cittadini per la voglia di apparire. E’ troppo impegnato ad inventare, bla bla bla sul niente condito con il vuoto, a a raccontare narrazioni indecorose per un sindaco su lavori manco partiti che annuncia per fatti (palazzo Pompetti, Stadio comunale). E non può ricordare che per quattro mesi, quelli che oggi la sua ciurmaglia “bella”, civile e democratica, chiama “merde”, “rutto”, “venduti”, lo hanno sostenuto fin dalla prima assemblea alla sala polifunzionale, quando ancora lui dormiva sonni tranquilli e navigava totalmente a vista. Cose note. Cose che sono sul web. Anche contro gli amici, quelli si, quelli veri, come Giandonato Morra a cui mando un altro grande abbraccio.
Ora può bastare. Fiducia data. Fiducia tolta. D’Alberto ha tradito la fiducia di Teramo. D’Alberto ha sbagliato. Per questo io D’Alberto non lo voto più. Voto per il cambiamento perché questa è la mia città. Perché ci sono ancora tante persone libere che non sono in vendita, che pensano con la loro testa e liberamente scrivono ciò che pensano. E se ne fregano se lui ha chiesto a un suo servo di censurarmi. Perché i social non possono essere censurati.
D’Alberto non lo voto più. Voto per il cambiamento per una città migliore, aperta, libera, senza più “amici degli amici” che poi si candidano, senza più “extra” che poi si candidano, senza più rivoli di collusione, senza più etica borderline. D’Alberto non lo voto più. Voto per il cambiamento . Contro gli sprechi filipponeschi del panem et circenses, contro gli assessori che non hanno mai letto un libro,
D’Alberto non lo voto più. Voto per il cambiamento per ricostruire la fiducia a partire dalle piccole cose per far uscire Teramo dallo stallo in cui versa, guardando all’Abruzzo, all’Italia e all’Europa.
D’Alberto non lo voto più. Voto per il cambiamento, per mandare a casa per sempre quei rappresentanti che hanno tradito i cittadini, che per 5 anni hanno pensato solo a loro e ai loro interessi.
D’Alberto non lo voto più. Voto per il cambiamento contro quegli amministratori che non hanno risposto mai alle domande – chiare e semplici – provenienti dagli elettori e dalla stampa libera. Gente arrogante ed ignorante, con idee, ideali, programmi pochi, sentimenti e passione civile, zero, senza rapporto con le esigenze e i bisogni della gente, senza perseguire il bene comune.
D’Alberto non lo voto più. Voto per il cambiamento . E vado a votare. Perché in democrazia (per fortuna) solo attraverso il voto possiamo far pesare questa nostra comune delusione, questa insoddisfazione per una città sporca, grigia, piena di buche e sempre più povera. Solo attraverso il voto che possiamo sanzionare alcuni e dare fiducia ad altri.
Il voto di domenica condizionerà la vita della nostra comunità per i prossimi 5 anni e per questo dobbiamo darlo in piena consapevolezza. Votiamo il cambiamento.
D’Alberto non lo voto più. Perché per 5 anni non ha fatto nulla ed ora prova ad avvelenare i pozzi scatenando l’odio della teppa contro gli avversari, e a buttare fumo negli occhi utilizzando i nostri soldi per farsi la campagna elettorale con concertini, bugie, foto, feste e cotillon pagati da noi.
D’Alberto non lo voto più. Voto per il cambiamento . Voto un candidato nuovo.
Leo Nodari