Gianguido Sannicolensis di Tarso, l’illuminato sulla strada per la poltrona, che si accorge oggi di essere stato lui il sindaco della città che offende e denigra, io non lo voto più. Un sindaco che mente alla sua gente sapendo di mentire non mi piace. E non lo voto. E, visto che nella sua prima intervista al quotidiano “Il centro” (25 giugno 2018) dichiarò che “Bisogna azionare la memoria responsabile e attiva” lo faccio io per lui. Ricordandogli che, dopo 5 anni di inattività, dopo 5 anni senza decidere niente, dopo aver mancato ogni promessa, dopo aver seppellito ogni impegno preso, dopo aver buttato più di 2 milioni di euro in festicciole e filipponate varie per gli amici degli amici senza mai fare un bando oggi è troppo tardi per accorgersi che LUI E’ STATO IL SINDACO di una Teramo che è allo sbando. E promettere di fare oggi quello che non ha fatto fino ad oggi.
Dopo aver presentato una richiesta al consiglio regionale – bocciata- perché i Sindaci possano candidarsi alle regionali di febbraio ’24 senza dimettersi prima, le famose proposte #cavallaristaisereno e #ciaoneverna. Dopo aver promesso a tutti i boccaloni portavoti di fare gli assessori, le famose promesse di ‘sto tarso, note come #passionecivile stotarso. Dopo essersi intestato il merito del giro d’Italia nel quale non ha messo un dito ed essere stato bastonato a dovere. Dopo essersi attribuito il merito della promozione della squadra di calcio, facendo ridere tutti i veri tifosi della Teramo calcio. Dopo aver tentato di far credere che la ristrutturazione del Castello della Monica è stato opera sua, dimenticando che il contributo regionale ad hoc, del 30 marzo 2014, porta la firma di Paolo Gatti. Dopo aver svilito i lavoratori socialmente utili riducendoli a fare cose umilianti. Dopo aver intristito le persone anziane, e bisognose di sostegno sociale, assistendone solo una piccola percentuale, e pure male, buttando i soldi per la vanagloria di un pagano che con le sue opere offende il nome di Dio. Dopo aver lasciato che i topi si moltiplicassero tranquilli in piazza Dante, una piazza dove un lavoratore per parcheggiare deve lasciare 15 euro al giorno. Dopo aver lasciato che i delinquenti possano girare tranquilli per rubare e indisturbati per sfregiare la città, unica in Europa senza un sistema attivo ed efficace di telecamere di sicurezza. Dopo aver inghiottito il cazziatone pubblico del Questore di Teramo senza fregarsene minimamente, come del resto fa davanti a qualunque consiglio di uno con le palle che gliele canta in faccia. E non dietro le spalle come fa il suo caro ex assessore che non ha mai letto un libro. Dopo aver permesso che per pochi voti un consigliere “extra” diventasse la burla virale della città, e “extra” diventasse una battuta cult per deridere una persona. Dopo aver distrutto il commercio cittadino spegnendo ogni altra attività che non fosse una filipponata, e imponendo in città tariffe di parcheggio da capestro, vergognose, assurde, più alte di Venezia, il doppio di Roma, il quadruplo di Ascoli. Dopo essersi impegnato fortemente solo in favore dei meccanici di ammortizzatori, lasciando che Teramo si trasformasse in una buca con strada. Dopo non aver mosso un solo dito - per paura e gelosia - per far eleggere una teramana che difendesse gli interessi di Teramo in Parlamento. Dopo aver cercato di annientare il Pd cittadino rubandogli i candidati. Dopo aver detto nulla ai suoi servi che imponevano la censura alla stampa libera promettendogli posti non suoi. Dopo averla buttata in caciara invece di rispondere alle domande, e permesso alla ciurmaglia di avvelenare i pozzi della civiltà e al ciarpame umano di scatenare l’odio sui social. Dopo aver promesso mare a monti a tutti con il motto #dapùvedem’. Dopo aver buttato contributi a pioggia in sfregio dell’ art. 12 della legge 241/1990 …. sui quali prima o poi qualcuno dovrà dare un’occhiata …. Gianguido Sannicolensis di Tarso oggi finalmente si ricorda che lui è stato il sindaco. Che lui è stato per 5 anni il sindaco di Teramo. Non un consigliere di minoranza. E solo oggi Gianguido Sannicolensis di Tarso vede la luce. Si pente. E strainventa, stramente, strapromette, strafarfuglia e straspergiura che ora farà qualcosa.
Oggi dopo cinque anni dice che il palazzo più importante della città dopo il Municipio abbandonato riaprirà a Natale . Ma per Natale i lavori di palazzo Pompetti neppure inizieranno
Oggi, dopo cinque anni, si ricorda che a Teramo esiste uno stadio comunale, storico, e promette che adeguerà lo stadio. Oggi ? Quando ? Come ? Abbattendo la tribuna ? #telùpùscurdàcompà
Oggi, solo oggi dopo cinque anni, promette che riqualificherà le frazioni. Mica micio micio. Oggi ne scopre la valenza ambientale. Oggi ? Casualmente oggi. #credicimòvoccalò
Oggi, solo oggi, dopo cinque anni, promette di azzerare il gap tra quartieri di serie A puliti e serviti e di serie B . Oggi ? Casualmente oggi. #sissicomenocicredoassì
Oggi, solo oggi, dopo cinque anni strapromette che le difficoltà di oltre 5mila sfollati saranno risolte “a breve”. A breve ? E, dice, oggi, ma dice veramente o scherza…. dice che è “obiettivo della giunta dotarsi di una classe dirigente all'altezza”. In effetti D’Alberto potrebbe dirlo al sindaco. Se non fosse stato lui il sindaco.
Leo Nodari