"Nell'istante stesso in cui cadevo in piazza San Pietro ho avuto il vivo presentimento che mi sarei salvato". E ancora: "Questa certezza non mi ha mai lasciato, nemmeno nei momenti peggiori, sia dopo la prima operazione, sia durante la malattia virale. Una mano ha sparato, un'altra ha guidato la pallottola...". Giovanni Paolo II non ne parlò mai, anche se fu sempre intimamente convinto che la salvezza gli fosse stata donata dal cielo. In sostanza, pensava, da un Dio che volle risparmiarlo per concedergli un lungo pontificato concluso nel 2005 dopo una dolorosa malattia. avvenimenti che ancora oggi non hanno spiegazione. Il Papa si salva nonostante la dinamica dell'attentato sembra non poter portare che alla morte: Wojtyla viene colpito, si accascia. Le fasi dei soccorsi sono concitate. L'ambulanza, senza scorta, imbocca per sbaglio una via in contromano ed evita per miracolo un incidente. La sala operatoria del Policlinico Gemelli destinata alle emergenze è chiusa, non si trova la chiave. Un medico riesce a spalancare la porta a spallate. Agca è sconvolto per aver fallito inspiegabilmente la sua missione. Dirà: "Ho sparato da quattro metri, non potevo sbagliare".Per alcuni il salvataggio fu frutto di coincidenze. Per Wojtyla no. Legò subito l'attentato alle profezie delle apparizioni di Fatima. E ancora, riferendosi a un successivo viaggio di Wojtyla a Fatima: "Una volta giunto alla Cappella dell'apparizione, il Papa aveva detto: "Non ci sono semplici coincidenze nei disegni della provvidenza". Successivamente Wojtyla, dialogando con Indro Montanelli, definì quanto accadutogli un "garbuglio". Nella sua visione nell'attentato si sovrapposero, fino a diventare inestricabili, due piani: quello della realtà e quello mistico legato alla fede e per questo difficile da dimostrare.
Sempre la beata Vergine Maria, la piena di grazia, è stata onorata e invocata come madre dei credenti, aiuto e conforto del popolo, e si è guardato a Lei come un richiamo a seguire le orme del Figlio Gesù.
Dopo tre apparizioni della Vergine Maria, verificatesi durante il XIX secolo, a La Salette nel 1846, a Lourdes nel 1858, a Castelpetroso nel 1888, il 13 maggio 1917 a Fatima, nel Portogallo, mentre infuriava la prima tremenda guerra mondiale, la Vergine apparve a tre piccoli pastorelli: Lucia do Santos, e i cugini Francesco e Giacinta Marto, per invitarli alla preghiera del rosario. L’apparizione avveniva a distanza di otto giorni dall’invito che papa Benedetto XV aveva rivolto alla cristianità di una crociata di preghiere per la cessazione del conflitto, per intercessione di Maria. I tre pastorelli raccontavano che le apparizioni della Vergine erano accompagnate da rivelazioni di eventi futuri: la fine imminente della prima guerra mondiale, il pericolo di una seconda guerra ancora più devastante se gli uomini non si fossero convertiti e il terzo, una minaccia proveniente dalla Russia. La visione di Fatima riguarda soprattutto la lotta dei sistemi atei contro la Chiesa e i cristiani e descrive l’immane sofferenza dei testimoni della fede dell’ultimo secolo del secondo millennio. È una interminabile Via Crucis guidata dai Papi del ventesimo secolo. Secondo l’interpretazione dei pastorelli, interpretazione confermata anche recentemente da suor Lucia, il “Vescovo vestito di bianco” che prega per tutti i fedeli è il Papa. Anch’egli, camminando faticosamente verso la Croce tra i cadaveri dei martirizzati (vescovi, sacerdoti, religiosi, religiose e numerosi laici) cade a terra come morto, sotto i colpi di arma da fuoco.
Il motivo per cui la Madonna di Fatima è così presente nella vita di tutti i fedeli, ma soprattutto, di chi va in pellegrinaggio a Fatima è la sua grande perseveranza nell’indicare a tutti la via della pace e dell’amore. Un invito costante verso la preghiera vera, sentita, che porti al pentimento sincero e ad una conversione totale.
L’importanza della preghiera quotidiana è ribadita, più volte, anche dalla Madonnanel corso di tutte le apparizioni. Lei stessa si definì la “Regina del Rosario”, a sottolineare come quella preghiera fosse fondamentale per la penitenza dei peccati, per sopportare i sacrifici e per accogliere la misericordia di Dio.Proprio la capacità di sopportare i sacrifici fu la prima richiesta che fece ai tre piccoli pastori, durante la primissima apparizione .Il messaggio che la Madonna, infine, vuol dare con la visione dei segreti di Fatima, è lo stesso: poiché Dio viene offeso ogni giorno dagli uomini, il sacrificio, la preghiera e la penitenza sono gli unici modi che l’umanità possiede per uscire da guerra e sofferenze.
I tre veggenti con la loro semplicità e tenacia, raccontarono la sollecitudine della Vergine per le sorti dell’umanità, minacciata da diversi flagelli Dopo l’attentato del 13 maggio 1981, a Sua Santità Giovanni Paolo II° apparve chiaro che era stata “una mano materna a guidare la traiettoria della pallottola”, permettendo al “papa agonizzante” di fermarsi “sulla soglia della morte”. In occasione di un passaggio da Roma dell’allora vescovo di Leiria - Fatima, il papa decise di consegnargli la pallottola, che era rimasta nella jeep dopo l’attentato, perché fosse custodita nel Santuario. Per iniziativa del vescovo essa fu poi incastonata nella corona della statua della Madonna di Fatima.
Giovanni Paolo II il 13 maggio 1982, un anno esatto dopo l’attentato subito in Piazza S. Pietro, ha additato la Madonna di Fatima come un faro che ancora oggi continua a gettare la sua luce, per richiamare il mondo disorientato verso l’unico porto di salvezza.
Leo Nodari