Con buona pace delle simbologie Gesù non è nato il 25 dicembre che nell’antica Roma, era la festa del “Sole Invitto”, celebrazione pagana del solstizio d’inverno. Quando il cristianesimo divenne la religione ufficiale dell’Impero Romano, la Chiesa sostituì lefestività pagane con quelle cristiane.. E per dirla tuttanon nacque nell’anno zero enon fu crocifisso nell’anno 33e quando morì, non aveva trentatré anni ma ne aveva 36. A seguire il racconto evangelico di Matteo (2,16), quando Gesù nasce Erode il Grande, re di Giudea, muore nel 4 avanti Cristo. Quindi Gesù non può essere nato più tardi. Lo so, suona strano, ma nel 1202 nel Liber abbaciil grande matematico pisano Leonardo Fibonaccistabilisce che il Cristo è nato “avanti”se stesso, o almeno il se stesso del calendario.Comunque sia non cambia nulla,Natale è sicuramente la festa più attesa di tutte le feste dell’anno, è sempre stata e resta un punto di luce che ci riporta ai ricordi di affetto, di infanzia e di famiglia. Sul Natale ciascuno di noi ha tante storie da raccontare: regali, albero, presepe, luci, babbo natale, centri commerciali… case, strade e vetrine illuminate ci richiamano e ce ne svelano l’importanza. Nei nostri giorni forse troppe sono le attività che si svolgono, le preparazioni, le corse, tanto da farci scordare il festeggiato: Gesù Cristo. L’Emmanuele, il Dio con noi, che ha diviso la storia in: a.C. e d.C.
L’origine pagana della festa minaccia sempre la sconsacrazione del Natale, ed è proprio per questo che risulta importante ricordare e chiarire che Natale significa “nascita di Gesù” . Che nasce oggi. Nasce in una capanna. E’ venuto per dare luce e speranza a “noi”. "Lux fulgebithodie super nos,quianatus est nobisDominus” Oggi su di noi splenderà la luce,Perché è nato per noi il Signore. Quante volte lo abbiamo sentito dire fin da bambini. Ma avvertiamo questa luce “super nos”.Riusciamo a vedere questa luce mirata verso "noi", questa luce "che illumina ogni uomo" (Gv 1,9) nella semplicità e nel nascondimento, secondo lo stile con il quale Dio opera nell’intera storia della salvezza. Cisentiamo parte i questo "noi" ? Ci sentiamo piccola parte della storia della Chiesa che inizia il suo cammino nella povera grotta di Betlemme, e attraverso i secoli diventa popolo e fonte di luce per l’umanità. Diciamo che è nato ma riconosciamo Gesù nel povero ? Riconosciamo Gesùin chi ha bisogno?O Natale è diventato solo regali e pranzi ? Diciamo che da Betlemme fino a noi risplende la luce di Cristo ? Siamo sicuri o è tanto per dire per dare un senso al maglione nuovo ?Il cuore del Natale è la nascita del Figlio di Dio. Il vero regalo, è Gesù. Lui è la festa dei cristiani e il dono che Dio fa al mondo. Le altre cose belle sono conseguenza, non sono il cuore ma il frutto di quanto è accaduto a Betlemme in quella notte d’inverno. Quanto è accaduto allora, continua ad accadere oggi nei cuori che si aprono. Sappiamo riconoscere Dio presente nei piccoli e nei disprezzati, nei poveri e negli emarginati,nei malati e in chi soffre e si trova ignorato da tutti nelle sue difficoltà. Si tratta davvero di una presenza più diffusa che mai: guerre, violenze e povertà, ingiustizie e sfruttamento del prossimo, se da una parte mostrano l’abisso del male, dall’altra dicono a chiare note che Gesù è lì, presente in chi patisce e soffre.Allora Lui viene, nasce in ognuno che lo invoca, lo cerca senza conoscerlo, forse lo bestemmia o lo combatte. Lui è sempre pronto. Vicino a noi. Quale altra ragione Lo avrebbe spinto se non la follia per gli uomini, per entrare nelle nostre oscurità, per accendere la speranza, per incoraggiare i deboli, per sostenere i poveri e gli oppressi? La questione è che Gesù è lì, ma noi dove siamo? Per che cosa spendiamo energie e tempo? Per andare dove? Quale lo scopo? Le società e le culture possono anche ostacolare la presenza della fede, ma niente e nessuno potrà uccidere la nostalgia di un Oltre, di un di Più, che ha il volto di Cristo.Davanti al presepe, chi ha il dono della fede sosti pregando e troverà le risposte. E chi non l’ha sosti pensando. Qualcosa di bello accadrà. Auguri sinceri.
Leo Nodari