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SperanceIl Giubileo dei Giovani 2025 è  in corso di svolgimento  per concludersi domenica  3 agosto, offrendo ai partecipanti momenti di preghiera, riflessione, celebrazioni liturgiche, testimonianze e momenti di svago sotto la guida del Papa. E’ sempre un mistero la ragione che spinge un milione di giovani a riunirsi nel nome di Dio. E’ sempre un grande segno di speranza. I giovani partecipano al Giubileo per partecipare a un momento di grande spiritualità, di pace, di solidarietà e fraternità. Di allegria e divertimento. Tutti segni di speranza. Questo evento è un'occasione per riflettere sulle proprie scelte quotidiane e per riflettere sulla misericordia di Dio e per vivere in comunione con altri giovani e con la Chiesa. Il Giubileo offre un'opportunità per approfondire la fede e riscoprire la speranza cristiana, un momento di pellegrinaggio e professione di fede, e un'opportunità di riconciliazione. Questi momenti sono fondamentali per il cammino di vita di ogni giovane e per la comunità giovanile. Saranno più di 5000 i giovani abruzzesi presenti a Roma domenica 3 agosto. 3.500 giovani sono già transitati dall’Abruzzo, con tappa principale nella Basilica di Santa Maria di Collemaggio. In preparazione al Giubileo, il Servizio diocesano di Pastorale Giovanile de L’Aquila, coordinato da don Jean Claude Rajan Rivelo, ha organizzato un pellegrinaggio a piedi per circa 700 giovani  in cammino verso la Basilica di Collemaggio, chiesa giubilare  e tempio della Perdonanza di San Celestino V. Altre diocesi hanno vissuto con minore passione e amore questo evento, guidate come sono da persone spente e prive di entusiasmo che fanno il minimo sindacale . E lo fanno anche male. Chiusi nelle loro grotte insieme ad altri piccoli gruppetti tristi. Ma soprattutto lo fanno solo per loro stessi , tanto per fare qualcosa, senza vocazione missionaria. Senza spirito fraterno. Senza comunità e unione di intenti. E chi vuole capire capisca.

Invece  per i giovani che stanno marciando verso Roma lo sguardo si perderà nella spianata di Tor Vergata che sfuma verso i Castelli Romani. Dal palco ancora in costruzione che accoglierà Leone XIV si viene catturati dai tralicci che formano le 200 torri audio e dalla Vela di Santiago Calatrava che è stata finalmente ultimata. Il Papa potrà essere visto anche dall’ultimo ragazzo che si troverà a due chilometri di distanza. Magari sarà soltanto un puntino. I rumori dei trapani, delle gru e delle asfaltatrici dicono che i lavori non sono ancora conclusi per l’iniziativa più partecipata di tutto l’anno giubilare. Apertura degli ingressi dall’alba di sabato. Tre i varchi d’accesso. Con i percorsi per i pellegrini dai tre ai sette chilometri per raggiungere l’area di Tor Vergata. quattro milioni di bottigliette anti-sete. Poi 2.700 fontanelle d’acqua potabile. E altrettanti bagni chimici distribuiti nelle sei aree in cui è suddiviso l’ex campus universitario. Poi i ripetitori telefonici. «E non mancheranno i punti di ricarica per i cellulari. Lo sappiamo tutti: i ragazzi vogliono essere connessi Alle stazioni della metropolitana da cui partiranno gli itinerari saranno i volontari a instradare i ragazzi. Più altri mille “angeli custodi” fra agenti delle forze dell’ordine, vigili del fuoco e personale sanitario. Alloggiati nel “villaggio” allestito dalla Protezione civile intorno alla Vela che ospiterà anche la sala operativa da cui verrà monitorata la sicurezza del raduno. Il punto più estremo della conca di Tor Vergata dove il Giubileo dei giovani vivrà il doppio appuntamento con il Pontefice: la Veglia  di questa sera e la Messa domenica mattina. Stesso luogo della Gmg dell’Anno Santo del 2000. È un abbraccio al mondo . Se a Roma stanno arrivando in queste ore 500mila ragazzi da ogni continente per la loro settimana giubilare, a Tor Vergata il “popolo giovane” dell’Anno Santo si moltiplicherà in un’invasione pacifica di un milione di persone. Come venticinque anni fa. Un’escalation legata ai gruppi - soprattutto italiani - che parteciperanno all’incontro con Leone XIV. ​Una enorme croce domina già i 100 ettari alla periferia della Capitale che attende i ragazzi nel fine settimana. E anche  il palco-altare fa la sua parte Sistemata in quello che è stato ribattezzato piazzale Giovanni Paolo II, il Pontefice che nello stesso luogo aveva guidato la Gmgdel 2000.  Trenta  metri il punto più alto. Cinque metri da terra per permettere al Papa la visione dei giovani e ai giovani di vedere il Pontefice . Leone XIV giungerà in elicottero alle 19. Poi comincerà il giro in papamobile. Un’ora fra la folla. Poi alle 20.30 il via alla Veglia di preghiera.  E il giorno successivo la Messa a partire dalle 9. 

Leo  Nodari