Oggi parliamo del rapporto fra il tecnico e il preparatore atletico. Il ruolo del preparatore atletico in una società di calcio professionistica assume una importanza rilevante, in quanto una razionale programmazione di quella che può essere considerata la preparazione atletica di una squadra discrimina in senso positivo o negativo il livello di prestazione della squadra stessa nel corso della stagione calcistica. Il preparatore atletico deve agire in simbiosi con il tecnico e deve avere dal tecnico stesso la massima stima e fiducia per il lavoro che svolge, deve avere carta bianca per tutto ciò che concerne la preparazione organica atletica. Insieme devono programmare in senso orientativo tutta la stagione calcistica per quanto riguarda le varie percentuali di lavoro tecnico, tattico e atletico. A mio giudizio la figura ideale del preparatore atletico deve rappresentarsi da un ex calciatore di calcio che, intrapresa la professione di insegnante di educazione fisica, coopera in un lavoro di equipe con il tecnico, il medico sportivo, il massaggiatore e i giocatori. Conoscendo profondamente l'ambiente calcistico, come ex attore protagonista, potrà muoversi e lavorare con molta più tranquillità così come, conoscendo le problematiche ed i capricci del giocatore, potrà meglio adeguare le proprie conoscenze a quelle che sono le realtà soggettive dell'atleta calciatore. Nel mondo dello sport a qualsiasi livello non si può agire con superficialità, l'allenatore di calcio deve essere a conoscenza delle metodiche di allenamento, non deve basarsi soltanto sulla propria esperienza maturata in anni di appassionato e duro lavoro, ma deve scegliere nella realtà quotidiana ( lavoro sul campo ). Il connubio fra insegnante di educazione fisica e tecnico risponde alle esigenze del calcio moderno, alle richieste sempre più sofisticate e perfezionate in un mondo in perenne evoluzione come quello del calcio. La lunghezza del periodo agonistico, sproporzionato rispetto al periodo preparatorio, fa sorgere notevoli difficoltà per chi deve programmare saggiamente e razionalmente una preparazione annuale. Le difficoltà sono perciò notevoli, il tempo a disposizione per poter incrementare e migliorare le qualità tecniche e atletiche non è sufficiente. La condizione fisica è invece sottoposta a mutevoli cambiamenti in funzione dello stato dall'allenamento dell'atleta e condiziona la buona riuscita di un gesto tecnico. Bisogna esprimersi nel professionismo ad alto livello, avere un'ottima condizione fisica altrimenti si è sempre a rischio infortuni. Il ruolo e l'operato del preparatore atletico si inserisce in questo contesto, sollevando il tecnico dal gravoso lavoro di programmazione di una preparazione atletica, permettendogli così una migliore concentrazione sul lavoro tecnico - tattico. A volte l'atleta si trova a contrastare il lavoro del preparatore atletico, ebbene un buon preparatore sa essere diplomatico e riuscire sempre a conquistare il gruppo. E' evidente che l'assunzione di farmaci per aumentare la prestazione è un atto grave e morale che influisce molto nel danneggiare la muscolatura del calciatore per cui è sempre a rischio d'infortuni. Per concludere a tanti sacrifici deve sottoporsi l'atleta per avere una buona riuscita fisica, seguire sempre il preparatore e il tecnico negli allenamenti e avere sempre un corretto stile di vita.