Oggi parliamo dell'arbitro. A mio giudizio l'arbitro migliore è quello allenato. La prestazione dell'arbitro è di natura molto complessa. Essa pone elevate esigenze di natura intellettuale, Psicologica e di condizione fisica. Si basa soprattutto su :1) una esatta conoscenza ed applicazione del regolamento.2) Una elevata stabilità psichica. 3) Un buon stato di condizione fisica. I punti 1 e 3 debbono essere accompagnati da un allenamento adeguato a livello richiesto e che quindi deve essere mantenuto. Punto 1 : l'acquisizione della padronanza del regolamento deriva da una istruzione specifica e da relativo addestramento. L' applicazione del regolamento nelle varie situazioni può essere perfezionata con un allenamento razionale e specifico. Punto 2 : un allenamento regolare, nei giorni prestabiliti, oltre ad un gioco disciplinato, in condizioni di gara, eleva notevolmente la stabilità psichica. Punto 3 : è l'oggetto principale per un arbitro.Visioni di gare hanno indicato che l'arbitro si muove in prevalenza in condizioni aerobiche. I rapidi spostamenti di gioco lo costringono peraltro a diverse accelerazioni ed a brevi sprint. A tale riguardo egli deve avere a disposizione dell'energia anaerobica da usare di rado. Le pause di gioco, caratteristiche del calcio, gli consentono, di regola una rapida compensazione del debito di ossigeno. La quantità della prestazione di corsa è, per i due tempi di 45 minuti di gioco, necessariamente elevata. L'allenamento dell'arbitro deve essere strutturato in modo sistematico ( piano annuale, piano settimanale, piano della seduta ). Come il giocatore di calcio in generale, anche l'arbitro deve programmare l'allenamento stagionale e suddividerlo in periodi. Nel primo periodo preparatorio vengono poste le basi della resistenza generale e specifica, medianti metodi durata ed il metodo intervallato estensivo. Principio : grande quantità, scarsa intensità. Durante il primo periodo di gare viene elevata l'intensità a scapito della quantità. L'allenamento deve essere adattato alle condizioni di gara. Durante la pausa invernale, viene intercalato un primo o periodo di transizione durante la quale nella parte iniziale vengono ridotti i carichi fisici ma soprattutto psichici del primo periodo di competizione mediante recupero attivo, corse prolungate, tennis, nuoto. Nella seconda parte del periodo di transizione occorre programmare un breve secondo periodo preparatorio al periodo gare corrispondente. Ciò che consiglio all'arbitro di programmare almeno tre sedute a settimana di 90 minuti. L'arbitro fondamentalmente si deve allenare quasi come un calciatore, perciò consiglio una volta alla settimana deve giocare al calcio, nella sua complessità esso permette tanto la costruzione ed il mantenimento della condizione specifica, come l'acquisizione dell'esperienza di gioco, che è pure il presupposto di una perfetta direzione del match. Le sezioni rappresentano l'insostituibile punto di riferimento degli arbitri e sono sempre particolarmente impegnati, oltre che nelle attività istituzionali, anche nella costante ricerca di significative opportunità di aggregazione. Se l'arbitro ha passione e migliora di volta in volta, resta nell'organizzazione. Ma nessuno arriva da nessuna parte se non si fanno sacrifici. In campo purtroppo si sentono solo voci corrotti, venduti e nel migliore dei casi, incapaci. E' sempre colpa dell'arbitro, tanto è più facile prendersela con l'arbitro che non ha tifosi, non fateci mai caso in campo quando arbitrate. Un plauso al Presidente dell'AIA di Teramo Giuseppe Di Domenico : il suo credo è quello di formare arbitri a svolgere attività associativa, rispettosi dei colleghi, specie verso chi ha più anzianità di tessera, rispettare con educazione i giocatori in campo e le società di calcio.Il tutto finalizzato al miglioramento di se stessi e non all'obbiettivo. L'ex arbitro teramano Gianpaolo Calvarese che oggi fa parte della squadra di Amazon prime video, ha diretto tantissime gare nel professionisti (156 gare tra A e B ) : in un'intervista a un famoso quotidiano nazionale ( ho apprezzato tantissimo il suo consiglio ai giovani arbitri ) che è tutto da seguire : la prima regola dell'attività di un arbitro è quello di non mollare mai, ci sono momenti di difficoltà nel percorso, tanti mi hanno aiutato, soprattutto la mia sezione di appartenenza, Teramo. Oggi ci sono arbitri nazionali importanti nella sezione di Teramo : Daniele Paterna, Di Martino Antonio, Di Giacinto Giuseppe assistente arbitrale, Ermanno Feliciani ( e altri che sono quasi pronti per il grande salto ) che con tanti sacrifici sono arrivati in alto a loro auguriamo di portare sempre in alto il nome della sezione di Teramo sicuramente la migliore d'Italia .Per concludere a Teramo c'è una scuola arbitrale seria che offre le più ampie garanzie.
ANTONIO VALBRUNI