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ScuolacalcSuggerimenti per i genitori di un giovane calciatore : tener conto che l'attività viene svolta da un bambino e non da un adulto. Cercare di non decidere troppo per lui. Cercare di non interferire con l'allenatore nelle scelte tecniche evitando anche di dare giudizi in pubblico sullo stesso, in caso di atteggiamenti gravi rivolgersi in Società. Cercare di non rimarcare troppo al bambino una partita mal giocata o quant'altro evitando di generare il lui ansia da prestazione, non bisogna essere né ipercritici né troppo buoni alle sue richieste che spesso sono dei capricci. Incitare il bambino a migliorarsi facendogli capire che l'impegno agli allenamenti in futuro premierà, rendendolo gradatamente consapevole che così come a scuola anche a calcio per fare bene c'è bisogno di un impegno serio. Abituare il bambino a farsi la doccia, legarsi le scarpe da solo e a portare lui stesso la borsa al campo sia all'arrivo che all'uscita dal campo rendendolo piano piano autosufficiente. Cercare di non entrare nel recinto di gioco e nello spogliatoio. Durante le partite cercare sempre di controllarsi, un tifo eccessivo è diseducativo sia per i bambini che per l'immagine della società nei confronti dell'esterno. Cercare di ascoltare il bambino e vedere se quando torna a casa dopo un allenamento od una partita è felice. Ricordarsi che sia i compagni che gli avversari del proprio bambino sono anche loro bambini e che pertanto vanno rispettati quanto lui e mai offesi. Rispettare l'arbitro e non offenderlo. Molto spesso gli arbitri sono anche loro dei giovani che stanno aiutando il calcio giovanile, tutti possono sbagliare, cerchiamo di non perdere la pazienza, sarebbe un'immagine troppo brutta da far vedere ai giovani. Ricordarsi che molte volte si pensa che l'erba del vicino sia sempre migliore e pertanto prima di criticare l'operato della Società cercare di capire chiedendo direttamente spiegazioni ai Dirigenti responsabili di eventuali scelte ritenute ingiuste. Tra gli atteggiamenti maggiormente indicati come positivi troviamo il dialogo e la collaborazione con il tecnico. Genitori e dirigenti sono mossi da uno stesso fine che è quello di favorire la crescita sportiva dei giovani allievi in un ambiente sereno e divertente. Un altro comportamento virtuoso è quello di partecipare attivamente alla vita sportiva dei figli. Non basta segnarli ad una società , occorre interessarsi in maniera autentica al loro sviluppo motorio attraverso una presenza attenta e un dialogo costante. Se i genitori credono nei loro figli nella loro educazione, quest'ultimi impareranno a fare altrettanto, incrementando la fiducia in sé, l'autostima e la loro motivazione a giocare in quella squadra. Non tutti i ragazzi che praticano sport calcistico possono diventare campioni, ma tutti possono imparare dall'esperienza sportiva delle abilità che potranno servire in molti altri settori e momenti della vita, per la formazione di uomini veri. Per concludere Il ruolo del genitore è importante, per l'autostima e il rafforzamento educativo fra genitori e figli. Gli insulti non fanno parte dell'educazione dei figli. I più focosi devono garantire serenità sugli spalti e far divertire i figli in campo.Sarebbe bello copiare le abitudini del rugby il terzo tempo, a fine gara una merenda tutti assieme vincitori e vinti, in modo che in campo deve esserci sempre competizione ma a fine gara tutti amici i giovani atleti vi ringrazieranno.