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calciopalloni

di ANTONIO VALBRUNI

Il calcio di oggi, sotto il profilo economico, è dilatato a dismisura, le società hanno bisogno di grossi introiti per sostenersi ed i tifosi dovrebbero rappresentare una voce sostanziosa e costante per i bilanci. Ma al di là dell'aspetto puramente economico che è molto importante i tifosi sono anche coloro che con il loro incitamento possono dare sostegno morale alla squadra. Per instaurare un rapporto leale, amichevole, che abbia le stesse finalità tra i tifosi da una parte e società e squadra dall'altra sarà indispensabile che la società stessa ed il tecnico, all'inizio di stagione, illustrino chiaramente quali sono i programmi tracciati e gli obiettivi prefissati da raggiungere. Questi programmi dovranno essere supportati dalla costruzione di una squadra in grado di raggiungerli. Mai illudere i tifosi facendo loro credere che entusiasmi promettendo traguardi irrangiungibili. La società, a volte, per incrementare la campagna abbonamenti o per evidenziare presunti investimenti, esagera il valore del complesso. Queste bugie potrebbero essere pagate a caro prezzo non appena si passerà dalle parole alla pratica del campo. Eventuali risultati inferiori alle promesse porterebbero il tifoso deluso ad avere il sospetto d'essere stato ingannato ed a reagire con contestazioni talvolta violente, ma non prive di attenuanti. L'allenatore deve rifiutarsi di avallare questa politica che è di esclusivo interesse economico momentaneo della società. Senza smentite categoriche che lo metterebbero in contrasto tridente, né resterà al di fuori facendo creando presente al Presidente i pericoli ai quali si potrebbe incorrere. Con i tifosi bisogna essere sinceri e realisti anche se è molto più facile ed accattivante promettere grandi traguardi. L'allenatore che fa grandi proclami diventa subito popolare, ovviamente. Invece dichiarazioni realistiche possono far correre il rischio di essere etichettati non vincenti o non convinti del valore della squadra. Ma, a gioco lungo, con le prove del campo tutti si accorgeranno che è meglio conoscere i reali limiti e vivere la propria dimensione anziché rincorrere illusioni effimere destinate a durare solo il tempo di un sogno. Anzi : la consapevolezza delle proprie possibilità potrebbe indurre tutti a lottare maggiormente per raggiungere risultati superiori al potenziale reale. In questi ultimi anni, attraverso il tifo organizzato ed i vari club, spesso i tifosi hanno assunto un peso decisivo a volte in decisioni importanti scelta dell'allenatore o campagna acquisti . Credo che gli allenatori debbano avere il massimo rispetto dei tifosi perchè, come detto, pagano il biglietto e acquisiscono il diritto non solo di assistere alla partita ma anche di criticare e contestare. Anche loro devono però rispettare il lavoro del tecnico : importante comunque è non seguirli nelle loro richieste ma portare avanti le proprie idee a rischio di diventare impopolare. Assencondare qualcuno significherebbe perdere in prestigio e personalità. Sicuramente altri pretenderebbero il contrario scatenando una reazione a catena che convincerebbe il pubblico che è sufficiente forzare verbalmente una richiesta per essere ascoltati ed esauditi. E' preferibile, con moderazione avere dei contatti con i tifosi attraverso visite al clubs. Incontri ai quali dovranno partecipare anche alcuni giocatori a rotazione. In queste occasioni, nel limite del possibile, si spiegherà loro il perchè il perchè di alcune scelte o di certe impostazioni, nel tentativo di renderli partecipi facendo giungere le notizie direttamente ed in modo corretto e non distorte come quando giungono attraverso il telefono senza fili che esiste in ogni tifoseria. Altro mezzo importante per comunicare con i tifosi sono i giornali e TV attraverso i quali si possono talvolta chiarire o spiegare situazioni che altrimenti rimarrebbero nebulose se mal interpretate o riportate in modo non corretto., Bisogna altresì cercare di coinvolgerli, facendoli sentire partecipi della sorte della società e della squadra, dando loro coscienza che potrebbero essere determinanti incitando i giocatori per tutta la durata della partite, senza mai contestare per non fare il gioco degli avversari. Se, malgrado tutti i tentativi, dovesse nascere una contestazione, bisognerà accettarla senza reazioni plateali. Sarà compito del tecnico cercare di proteggere i giocatori anche a rischio di attirare su di sé le ire dei tifosi. In fondo, sono i calciatori che devono andare in campo e quindi sono loro ad avere bisogno di mantenere la tranquillità per rendere al massimo. Ricordarsi che inizialmente non si può pretendere che sia il pubblico a spingere la squadra. Al contrario : dovrà essere la squadra, con un comportamento combattivo e generoso, a trascinare il pubblico all'entusiasmo e quindi al tifo. Come già detto , al termine di ogni gara sarà buona norma andare dai tifosi per salutarli, non solo quando si è vinto ma anche se la partita è andata male. Probabilmente questo comporterà il rischio di ricevere i fischi o contestazioni che però bisognerà sportivamente accettare. Il rapporto con i tifosi dovrà essere tenuto presente anche nella scelta del ritiro precampionato. Sarà preferibile una località non lontana dalla sede. In questo periodo molto delicato è indispensabile la tranquillità, continui pellegrinaggi di tifosi potrebbero incitare i giocatori nel far capire il grande amore per la squadra del cuore. I tifosi sono la forza trainante della squadra. Per concludere direi che gli sforzi di tutti devono mirare alla creazione di un fattore campo che deve essere trainante, d'aiuto e di sostegno alla squadra soprattutto nei momenti di difficoltà, nei quali ha bisogno di calore e di incitamento la squadra che si ama. Realizzare queste premesse significa far rendere al massimo tutti, in cercasi anche oltre il potenziale reale della squadra.