di ANTONIO VALBRUNI
Oggi parliamo del ruolo del portiere di Calcio. Il portiere è un uomo solo. Anche se gioca in una squadra di undici giocatori, è solo in qualsiasi situazione. Vive la sua partita dentro la prigione che è la porta. E' solo nelle situazioni critiche. Quando prende il gol è lasciato solo a pensare. Non ha la possibilità a sfogarsi, la possibilità di realizzare un gol per riscattarsi. Deve pensare solo a dimenticare, a cercare di non sbagliare la volta successiva. E' condannato a lunghe riflessioni. Non ha possibilità di scaricare le sue tensioni come gli altri giocatori. Per questo quello del portiere è un ruolo difficile. Ogni portiere si esprime secondo le proprie attitudini e doti fisiche. Io non son o stato mai contrario al portiere spettacolare, purché si tratti di una spettacolarità utile. Il numero per la platea non deve mai ridurre la sicurezza del portiere, né la probabilità di riuscita della parata. Non ho mai criticato i portieri spettacolari, purché siano efficaci. la spettacolarità a fine a se stessa è controproducente. La capacità di leggere il gioco e l'intelligenza di gioco, l'abilità di intuire in anticipo come si svilupperà l'azione. Basta vedere come uno calcia o percepire l'inizio di un movimento delle gambe, per intuire dove andrà a finire la palla. Sono sensazioni sottili che fanno la diversità tra il campione, il buon portiere e il mediocre. Anche la capacità di stare in porta è una qualità naturale. Non c'è maestro che possa insegnare dove mettersi e come mettersi. Nelle fasi cruciali del gioco il portiere si ritrova là dove l'istinto lo porta. Il lavoro del portiere non è così schematizzato, così razionale come si suol far credere. Il fisico è importante. Il portiere dev'essere abbastanza alto, ma anche solido. L'altezza è importante nel gioco attuale che si basa molto sui cross : il portiere è chiamato a molte uscite nell'arco di una partita. Attenzione, però : i portieri troppo alti paradossalmente hanno delle difficoltà proprio nelle uscite alte perchè non sono sufficientemente rapidi di gambe e quindi non riescono a trovare il tempo e la rapidità per i tre passi nello stacco. Il portiere ideale deve essere alto, co n le gambe non troppo lunghe. Alla mancanza di centimetri, comunque, su può sopperire con l'agilità. I portieri piccoli hanno più scatto ed un colpo di reni migliore. Importante è la sicurezza, quella dote personale che permette al portiere di esprimere tutte le sue qualità. Tutto deriva dal carattere, dall'esperienza, dalle tante battaglie disputate. Con gli anni, il portiere acquista sicurezza e sa uscire meglio dalle situazioni critiche. Infine il portiere deve avere personalità e capacità di comando, per ogni situazione deve avere grande prontezza decisionale e tempismo in modo da prendere in un istante l'iniziativa giusta. I con sigli che mi permetto di fare : 1) non avvilirti se hai preso un gol per colpa tua. Aspetta con calma, senza strafare, l'occasione per il riscatto. 2) segui l'azione di gioco anche quando è lontana l'area. Esercitati a capire il gioco e a precederne gli sviluppi.3 ) Dai ordine i. : il portiere è nella posizione migliore per dirigere la difesa. 4) sui calci piazzati controlla con cura la posizione della barriera e disponi gli uomini che marcano. 5) non trascurare mai l'allenamento del preparatore. Solo il lavoro costante garantisce i miglioramenti sullo scatto. 6) cerca sempre la semplicità, l'efficacia della parata. Non tuffarti se non è necessario. 7) sii pronto a sfruttare con un rilancio ciò preciso ogni possibilità offensiva, anche il portiere nel gioco moderno partecipa alla costruzione del gioco. 8) non sentirti mai arrivato, migliorati sempre. Ogni volta che commetti un errore, cerca di scoprirne la causa. 9) non essere indeciso : quando hai preso una decisione vai fino in fondo senza ripensamenti e senza paura. 10) Nelle uscite alte vai con la massima determinazione sul pallone. L'uscita dev'essere decisa, tempestiva, sicura e soprattutto ben coordinata. I miei pochi consigli utili Devon o essere completati dai preparatori sul campo, loro si aggiornano, migliorano sempre la loro preparazione con corsi privati, talvolta particolarmente onerosi. Concludo con l'umanità di un grande campione come Buffon che ha vinto sbagliato e ha saputo affrontare con coraggio tutte le situazioni, anche quelle negative. Esiste una medicina in grado di rendere un portiere più bravo mentalmente, più vitale e più equilibrato, più in forma e più felice si chiama lavoro in campo col preparatore.