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CalciogolCredo che nel gioco del calcio due siano i ruoli che più di altri facciano volare la fantasia e mettano in moto l'immaginario dei tifosi, dal più piccolo al più grande : il portiere e l'attaccante. Il calcio moderno, rispetto a quello degli anni passati, ha subito senza dubbio modifiche di notevole portata, soprattutto per quanto concerne il concetto e l'interpretazione del ruolo e conseguentemente l'uso dello spazio. Alcuni anni fa, la punta non prestava quasi mai aiuto alla difesa ed i difensori facevano assai poco in attacco. L'esigenza del gioco moderno è invece quella di richiedere collaborazione reciproca e costante con l'attaccante sia in fase difensiva che offensiva. E' questa, insieme all'elevata velocità di gioco, la principale e sostanziale differenza rispetto al passato, vi ricordate il gioco di Lapadula nel Teramo ?, vero attaccante moderno, una vera spina nel fianco dei difensori avversari per il suo moto perpetuo che non dava punti di riferimento all'avversario. Una volta le punte erano piuttosto statiche, si limitavano a rimanere in agguato davanti alla porta avversaria, e lì aspettare il pallone da scagliare in rete. Oggi il loro gioco è molto più vario e dinamico, in sostanza corrono di più, partecipano maggiormente alle vicende del gioco collettivo. D'altro canto, solo muovendosi in continuazione e cambiando di frequente posizione, ma comparendo all'improvviso davanti alla porta ogni qual volta si manifestazioni situazioni da rete, possono sperare di andare a bersaglio contro avversari diretti che oggi sono più lesti nell'anticipo e smaliziati nel marcamento, e contro difese sempre più tempestive nel chiudere gli spazi e nell'attuare raddoppi di marcatura. L'elevata mobilità è divenuta dunque uno dei requisiti fondamentali della punta moderna. Un esempio del vero attaccante moderno Robert Lewandowski il recordman del Bayer Monaco è un'autentica macchina da gol, è uno dei giocatori più seguiti al mondo : e particolarmente abile nel pressare gli avversari a centrocampo e partire nell'area di rigore avversaria, giocare e segnare è per lui, tutto ciò che conta. E come disse una volta, chiedo sempre la palla. Se ho segnato un gol, ne voglio fare subito un altro. Attaccante completo, gioca per la squadra, fornisce assist, lotta con i difensori ma anche con i centrocampisti avversari sacrificandosi sempre per tutti i novanta minuti. Ma non basta semplicemente muoversi, occorre farlo in maniera accorta e ragionata, con uno scopo preciso, in relazione alla posizione del pallone, degli avversari e dei compagni. Tutti i cambiamenti di posizione e gli spostamenti della punta, in fase offensiva, devono rendere non solo a liberarsi della stretta sorveglianza del controllore diretto per ricevere un eventuale passaggio, ma anche ad allargare le maglie difensive altrui per creare gli spazi liberi per l'inserimento di qualche compagno di reparto. Su questo cito un attaccante molto bravo nel creare gli spazi l'attaccante del Teramo Gabriele Bernardotto che si muove su tutto il fronte d'attacco specie sul versate sinistro, capace di far transitare la manovra in una fase offensiva e preparatoria per una finalizzazione del vero bomber, è uno che ha queste qualità, svaria molto, crea spazi e permette all'attaccante centrale di andare direttamente in porta e concludere. La punta oltre al controllo di palla, dribbling stretto ed elevazione, deve avere un buon gioco di testa, agilità e capacità d'anticipo, senso del gol, qualità che completano il repertorio della punta di valore. Ricordiamo infine che l'attaccante, più di ogni altro giocatore, deve essere ottimista. Persino quando la squadra sta subendo deve continuare ad impegnarsi con la massima determinazione, sperando di raddrizzare il risultato. Se si rassegna anche lui, allora si che la partita è proprio persa. Per la maggior parte si tratta di doti innate che nessun allenatore potrà mai sognare di creare o di sviluppare ad altissimo livello, se nell'attaccante non si trovano già vive e palpitanti.E' questo un concetto che ogni allenatore deve tenere presente, nel lavoro di ricerca e di selezione di giocatori idonei a ricoprire il difficilissimo ruolo di punta. La mancanza di una punta vera è il vero problema del Teramo che in una gara ha un possesso palla superiore agli avversari e nella finalizzazione manca il vero bomber e i risultati in campo lo penalizzano. Immaginate con un vero bomber a mio giudizio il Teramo aveva almeno 5-6 punti in più e stazionava nei play- off. Se c'è un appellativo in una gara di calcio che manca per vincere le gare è il bomber, concludo con una frase di Pippo Inzaghi del Milan dopo il 300 gol fatti disse " e non ho ancora finito". Questo è il bomber.

ANTONIO VALBRUNI