Non esiste maestro , allenatore o manuale del calcio in grado di insegnare il senso del gol che è una caratteristica fondamentale di un attaccante. Così come per il portiere, anche per il cannoniere la base è essenzialmente naturale. E' difficile spiegare, soprattutto a chi non ha la dimestichezza con questo ruolo, che cosa sia il senso del gol, il sentire, l'intuire, l'odore del gol molto prima che la manovra manifesti apertamente l'opportunità di siglare una rete per la propria squadra. Non è semplicemente il senso della posizione o l'intelligenza tattica o capacità di prevedere un determinato sviluppo dell'azione offensiva, e neppure il farsi trovare puntuali all'appuntamento con il pallone o l'approfittare di un'incertezza della difesa avversaria ; il fiuto del gol è un qualcosa che nasce dentro e che sfugge a ogni spiegazione e che col tempo e con la pratica calcistica si può affinare e migliorare, ma in linea di massima è un fatto naturale, vi ricordate Inzaghi nel Milan, fiuto da rete da vendere. Il metodo in passato nella sua semplicità tattica, agiva con tre punte autentiche, due ali e un centroavanti, solo più tardi, dopo la comparsa dei vari tatticismi, il numero delle punte venne portato da tre a due e, in alcuni casi, anche a una. Il centroavanti, massiccio della struttura fisica, agiva in attacco aiutato dalle ali che lo servivano con cross diretto verso la sua testa e verso i suoi piedi. Le vecchie tattiche, insomma avevano nel centroavanti e nelle ali, in un certo senso, degli specialisti nei rispettivi ruoli e che raramente cambiavano la loro disposizione sul terreno di gioco. Con l'evoluzione del gioco del calcio moderno grandi sono stati i mutamenti anche in questo settore. Con l'andare degli anni le ali sono scomparse, sono apparsi le ali tornati che fanno sia la fase difensiva che offensiva, il centravanti in parte entra sempre nel vivo dell'azione nella zona centrale del campo. Infatti deve essere un giocatore intelligente dal punto di vista tattico che arretrerà quando ve ne sarà bisogno specie sulle palle inattive, vedi Ibrahimovic nel Milan, Morata nella Juve e Immobile nella Lazio per portare degli esempi. Agisce con diligenza e visione di gioco da autentico centrocampista e in area avversaria si comporterà come un cannoniere di professione. E' raro, difatti, trovare giocatori che stazionano in area di rigore in attesa del pallone buono, ormai anche il centravanti arretra per dare una mano in difesa alla squadra, va a prendersi il pallone a centrocampo, opera e varia, anche senza palla, Un esempio ( Bernardotto nel Teramo) la sua manovra è sempre in movimento a seconda delle circostanze. Anche il centroavanti legati più alla figura dell'attaccante fisso che alla punta di manovra, oggi sono più in movimento, si smarcano e creano spazi, attirando i difensori avversari, per gli altri giocatori. Un buon attaccante, comunque, non deve limitarsi al gioco d'area di rigore, dev'essere un giocatore completo, perchè è questo che il calcio attuale richiede. Dev'essere in grado di calciare con entrambi i piedi e soprattutto capire il movimento giusto in cui calciare, saper trattare la palla, avere scatto e saper dribblare anche in piccoli spazi e se si trova spalle alla porta deve sapere dove questa si trova. Le caratteristiche principali della punta : coraggio, controllo di palla, spirito di sacrificio sono le doti fondamentali per essere una buona punta. A queste doti, ovviamente, bisogna aggiungere il senso del gol, l'opportunismo, la velocità d'esecuzione e la fantasia che si suppone siano prerogative innate in colui che opera in attacco. Da queste caratteristiche di base deve esserci anche una certa decisione nei contrasti che sarà di grande aiuto all'attaccante nelle mischie in aree molto affollate. Nelle incursioni offensive, l'attaccante non deve giungere sbilanciato in area, né deve preoccuparsi eccessivamente di quel che accadrà. Deve, invece essere molto tranquillo, poiché ha tutto da guadagnare contrariamente al difensore che deve essere nervoso : questo perchè ci sono tre possibilità durante la gara 1) il tiro va fuori 2) il tiro entra in rete ed è, quindi, gol 3) il difensore è costretto a far fallo, e, dunque, è rigore.Per concludere la punta deve essere in possesso di uno spiccato senso del gol e deve avere alle spalle un'intera squadra che gioca per lui. Solo così sarà molto produttivo nelle conclusioni a rete.