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calciopalloniDirigere la partita dalla panchina è una parte importante del lavoro dell'allenatore. La prima regola di comportamento è quella di imporsi la calma. Bisogna sapersi controllare per poter valutare, sempre serenamente, quanto sta succedendo in campo. Non è facile riuscirci perchè la gara è l'atto finale del lavoro settimanale e quindi in panchina si portano anche tutte le tensioni accumulate. Inoltre sappiamo benissimo che l'esito della partita dipendono la serenità e la possibilità di lavorare con calma e senza polemiche quanto meno per un'altra settimana mentre addirittura una sconfitta può in talune occasioni comportare decisioni drastiche come un esonero. Malgrado ciò bisogna avere la forza morale di mantenere il proprio controllo e la lucidità, perchè il nervosismo e gli isterismi sviano il tecnico da un'attenta e lucida visione della gara in svolgimento. Pretendere dai componenti della panchina, dirigenti, giocatori, medici e massaggiatore, un comportamento corretto. Nessuno potrà in ogni caso, permettersi suggerimenti o consigli, o peggio, riprendere od offendere i giocatori. Solo al tecnico spettano queste incombenze. Affinché non nascono equivoci o malintesi, è bene chiarire ad inizio di stagione queste norme di comportamento. Lasciar correre inizialmente ed intervenire successivamente potrebbe essere pericoloso in quanto zittire qualcuno creerebbe dei risentimenti. Ad inizio di partita la prima cosa da verificare sarà la disposizione in campo delle squadre. Controllare se l'avversario si è schierato secondo le previsioni fatte in fase di preparazione tattica della gara stessa. In caso contrario decidere se è bene apportare dei correttivi o continuare con lo schieramento predisposto. Controllare altresì, se le disposizioni impartite ai propri giocatori vengono rispettate. Durante lo svolgimento della gara osservare attentamente se tra gli avversati ci sono giocatori o reparti che ci creano particolari problemi, nel qual caso studiare velocemente le contromisure ed apportare i correttivi. Controllare anche se l'avversario presenta carenze per cercare di concentrare i nostri attacchi in quella direzione. Verificare se i nostri giocatori tengono bene il controllo degli avversari, altrimenti invertire marcature o zone da presidiare. Con il passare dei minuti e a seconda dell'andamento della gara, soprattutto in riferimento all'andamento del gioco , al risultato, al comportamento dei nostri giocatori, menomazioni, ed eventuali cali di rendimento dovuti a stanchezza, cominciare a pensare ad eventuali sostituzioni. La possibilità dei cambi, anche se non è amata dai giocatori a volte è decisiva. Sostituire cinque giocatori su undici significa quasi il 50 per cento della squadra, e già non è poco. Altra funzione fondamentale del tecnico in panchina è costituita dai consigli immediati da dare, durante lo svolgimento del gioco, soprattutto a quei giocatori che operano in un raggio d'azione raggiungibile a voce. E' bene organizzarsi in modo che, di tanto in tanto, il capitano o il giocatore più vicino o alla panchina, si rivolga al tecnico per ricevere eventuali suggerimenti da riferire ai compagni. Il comportamento del tecnico in panchina deve essere di assoluta correttezza ed essere d'esempio ai giocatori. Pretendere dagli stessi un comportamento adeguato. In caso contrario, l'allenatore dovrà intervenire verbalmente e, se necessario, anche con una sostituzione che potrebbe evitare una probabile espulsione. Non entrare mai in polemica con il tecnico o i giocatori della squadra avversaria. E' comprensibile agitarsi, urlare, comandare, ma solo per dirigere la propria squadra o per richiamare i propri giocatori. Non reclamare con l'arbitro o con il guardalinee : sono queste manifestazioni inutile e dannose. Gli allenatori e i giocatori devono conoscere alla perfezione il regolamento del gioco del calcio. I calciatori destinati alla panchina dovranno prenderei posto in completa tenuta di gioco, pronti ad entrare in qualunque momento. Prima dell'inizio e durante l'intervallo della gara effettueranno una leggera messa in azione che li metterà nella migliore condizione per subentrare, nella malaugurata ipotesi di un infortunio, ad un compagno nella fase di riscaldamento o alle prime battute della partita. Farsi trovare impreparato a subentrare potrebbe significare giocare in dieci per alcuni minuti, concedendo così un evidente vantaggio all'avversario. Tenere sotto controllo i componenti della panchina avversaria e i movimenti del riscaldamento : cercare di intuire quali mosse il nostro avversario pensa di effettuare per preparare le eventuali contromosse. Al termine della gara, qualunque sia il risultato, salutare gli avversari e la terna arbitrale. Andare con i propri giocatori a salutare i tifosi quindi rientrare negli spogliatoi senza polemizzare con arbitri o avversari.

ANTONIO VALBRUNI