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calcioOggi diamo qualche consiglio ai giovani su come si diventa ottimi calciatori. Nella storia del calcio non cadono mai nel dimenticatoio quei  campioni che hanno tracciato una traccia indelebile nel gioco del calcio. Per esempio i giovani d'oggi non hanno mai visto giocare Pelè, ma essi ne parlano, non hanno mai visto Schiaffino, ma ne conoscono le gesta, nonostante in questi ultimi anni siano attratti da vicende e avvenimenti strettamente legati a giocatori come  Insigne, Immobile, Verratti, Messi, Ronaldo,  Lukaku, Ibrahimovic, Donnarumma ed altri personaggi che vediamo esibirsi ogni Domenica sui campi di calcio. Le  televisioni di Stato e private trovano sempre motivi nuovi per intrattenere il pubblico ed il linguaggio sportivo coinvolgendo un pò tutti in modo di vedere e pensare il football, che si differenzia molto da quello di anni fa. Allora ci poniamo il dubbio, grandi calciatori si nasce o si diventa ? I giovani per affermarsi, debbono possedere, costanza, intelligenza, volontà, modestia, proprio da questi fattori diventano dei bravi calciatori, oltre alle doti naturali che primeggiano su tutto. Molti si perdono nell'anonimato per errori nel loro percorso nel settore giovanile, o attratti da altro. La particolarità del gioco del calcio è che si tratta dell'unico sport che si gioca con i piedi. Ciò è difficile ed è molto esigente, il calciatore deve saper trattare la palla con tutte le parti dei piedi e del corpo, dribblare sul posto e in movimento, frontalmente all'avversario e di fianco, soprattutto deve eseguire quei gesti tecnici a differente velocità. Perciò occorre un costante esercizio per migliorarsi nei fondamentali. Alcuni considerano le proprie abilità personali come esclusiva condizione per diventare buoni calciatori. Assolutamente sbagliato, nel calcio non bisogna mai invaghirsi nel dribbling. Ci sono anche altri motivi per frenare il successo di un giovane calciatore che è pur dotato da qualità naturali. La presunzione è un grave pericolo, soprattutto per coloro che hanno avuto una critica favorevole. Costoro spesso non intendono ricevere suggerimenti e consigli utili dai tecnici, per cui non riescono ad eliminare i difetti ed a migliorare le loro conoscenze nel delicato periodo di formazione. In eguale misura vi si gioca in senso negativo la sottovalutazione di se stessi, che è particolare nei giovani timidi e di scarsa personalità. I tecnici delle giovanili sicuramente aiutano ad eliminare i difetti e a dosare le energie per dare un contributo alla squadra in senso positivo. Di grande aiuto sono la preparazione fisica e l'addestramento tecnico, anzi dispensabili per diventare eccellenti calciatori, anche se dotati naturalmente. Insisto con il dire che occorre perseveranza e modestia, spirito di sacrificio e capacità di osservazione. Esempi in Abruzzo di spirito di sacrificio nel deserto dell'antistatico di Pescara si sono formati sotto la guida del tecnico Di Mascio, grandi calciatori come Oddo, Grosso, Verratti e D'Aversa e hanno fatto strada nel calcio italiano e mondiale con l'impegno costante ma soprattutto la modestia che sono doti principali per la formazione di un buon calciatore.Si ammira sempre la semplicità con la quale un grande campione rende facili le cose anche le più complicate. Ma cosa c'è dietro questa semplicità ? Sinceramente doti naturali, ma anche tanto lavoro, studio e concentrazione per essere sempre al meglio.

ANTONIO VALBRUNI