Il calcio è fatto di forti emozioni, di grandi gioie e grandi delusioni. Questi stati d'animo si susseguono e mutano i ritmi vertiginosi. Il campionato propone appuntamenti settimanali e quindi ogni 7 giorni o 3 per chi disputa partite settimanali possono ribaltare situazioni che sembravano consolidate ed inalterabili. In altri sport gli impegni sono più diluiti quindi c'è maggiore possibilità di rilassarsi. Il calcio, con il suo ritmo incalzante, verosimilmente dà la possibilità di rivincita immediata in casi di sconfitta, ma di contro non dà il tempo di gioire per una vittoria, perchè subito incombe l'impegno successivo. Di conseguenza a questo stato di cose bisogna trovare e contrapporre un giusto equilibrio. L'allenatore deve fare da equilibratore dell'ambiente, frenando gli entusiasmi ed evitando le depressioni. Non deve mai lasciarsi andare ad esaltazioni sfrenate, così come non deve mai farsi vedere deluso in conseguenza a risultati positivi o negativi. Uno dei momenti più delicati è sicuramente l'immediato dopo partita. La tensione della gara potrebbe sfociare in atteggiamenti esagerati. Eccessive esultanze per una vittoria sarebbero di cattivo gusto verso gli sconfitti, così come proteste plateali esporrebbero a cattive figure. Viceversa, non appena l'arbitro avrà fischiato la fine della partita, assieme alla squadra ci si recherà a salutare i tifosi. Analogamente si saluteranno l'arbitro ed i guardalinee. Questo comportamento lo si dovrà tenere indipendentemente dal risultato della gara. Generalmente lo si fa quando si è vinto, ma questo è un comportamento scorretto ed anche psicologicamente sbagliato. Rientrati negli spogliatoi, evitare in assoluto di lasciarsi andare a considerazioni. Nel bene e nel male è facile dire cose delle quali ci si potrebbe pentire. Se si è vinto potrebbero essere elargiti elogi anche a giocatori che non li meritano, col rischio di illuderli di aver fatto tutto bene anche se in realtà non è così. Se si è perso, la tensione ed il nervosismo potrebbero far dire cose pesanti con il pericolo di provocare reazioni da parte dei giocatori anche loro stressati e stanchi. Logicamente se si è vinto si parteciperà spontaneamente alla gioia generale, ma qualsiasi considerazione bisognerà rimandarla ai giorni successivi. Il lunedì si rivedrà con calma la gara e si faranno tutte le riflessioni del caso e il martedì, alla ripresa degli allenamenti, con animo più sereno, si farà una ferma analisi dell'accaduto, sottolineando gli errori e le cose buone fatte. Un grosso pericolo è costituito dalla presenza negli spogliatoi del Presidente o dei dirigenti. Cercare di isolare i giocatori e se questo non è possibile, pregare le persone ammesse di tenere lo stesso nostro comportamento, cioè di astenersi da commenti o peggio ancora da critiche. Se il Presidente ritiene di dover intervenire in alcuni questioni, può convocare la squadra nei giorni successivi, e serenamente esporre le sue idee. A termine di ogni gara ci sarà il solito assalto dei giornalisti. Prima di recarsi in sala stampa è bene lasciar passare un pò di tempo, servirà per calmarsi e riordinare le idee, riflettendo su quanto bisognerà dire o tacere. Ci saranno provocazioni verbali alle quali non bisogna reagire, ma rispondere con calma senza cadere nei tranelli tesi. Fare un'analisi della gara in senso generale, senza parlare dei singoli giocatori. Essere obiettivi nel giudicare la partita. Parlare il meno possibile degli avversari o se lo si fa parlarne bene. Se si è vinto, sul campo, non voler stravincere negli spogliatoi affermando che il punteggio poteva essere più rotondo a nostro favore. Questa dichiarazione creerebbe ulteriori difficoltà al collega avversario che già avrà polemiche derivanti dalla sconfitta. Non giudicare mai l'operato dell'arbitro astenendosi categoricamente nel commentarlo. Certo sarebbe molto meglio eliminare le dichiarazioni del dopo- partita in quanto rilasciate a caldo sotto la spinta emotiva del risultato e la tensione accumulata durante la gara. A volte questi stati d'animo tolgono lucidità e imparzialità. Sarebbe preferibile non parlarne e rimandare ogni analisi il lunedì. La visione alla TV, la Domenica sera, delle immagini più discusse ed un buon sonno ristoratore potrebbero far valutare gli avvenimenti in modo più sereno. Così facendo si ridurrebbero le polemiche contribuendo, in modo tangibile, a rasserenare ill nostro ambiente così pieno di veleni. Prima di lasciare gli spogliatoi è opportuno, assieme al medico, controllare le condizioni fisiche dei giocatori. Nel caso in cui qualcuno accusasse traumi bisognerà intervenire immediatamente e non aspettare il martedì alla ripresa degli allenamenti. Si guadagneranno 48 ore importanti. Buona norma è che la squadra lasci lo stadio al completo con il bus col quale è arrivata. Dopo aver comunicato la convocazione per la ripresa degli allenamenti, la comitiva si scioglierà.
ANTONIO VALBRUNI