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calcioTerminata la fase di campagna trasferimenti e formata sulla carta la rosa che avrà a disposizione. L'allenatore dovrà raccogliere il maggior numero di informazioni professionali e personali sui singoli giocatori., Di ognuno dovrà conoscere i precedenti di carriera e la loro situazione familiare. Questi dati lo metteranno nella condizione che, alla presentazione del giocatore stesso, gli dimostrerà di conoscerlo e di avere interesse nei suoi confronti facilitando così il primo impatto. Da questo dovrà nascere un rapporto che dovrà essere di cordialità, basato su un dialogo continuo, al fine di instaurare un rapporto aperto che sfoci in fiducia e stima reciproca. Usando tatto e psicologia, l'allenatore dovrà arrivare con discrezione a conoscere il carattere di ognuno, coinvolgendolo con argomenti personali che sicuramente saranno appropriati per ogni singolo giocatore. Non si possono trattare tutti allo stesso modo. Intendiamoci : per tutti sarà usato lo stesso metro di giudizio nelle varie valutazioni, ma è innegabile che, per esempio, sarà diverso il rapporto di avere con un ragazzino alle prime armi o con l'anziano campione ormai uomo. Senza nessun privilegio come giocatore, ma con grande differenza sotto l'aspetto umano. Bisognerà arrivare a conoscere eventuali problemi o difficoltà che li affliggono ed aiutarli a risolverli. I problemi possono essere di natura calcistica o personale, in quest'ultimo caso non voler forzatamente entrare in essi, ma far capire la propria disponibilità. A volte il giocatore, dietro la facciata del campione, nasconde molta insicurezza e non riesce a reggere il peso della popolarità e responsabilità conseguenti. Ricordare che nella maggior parte dei casi si tratta di ragazzini che recitano una parte più grande di loro. Non dare mai la sensazione di fare favoritismi. E' inevitabile che a volte diventi più facile dialogare con alcuni piuttosto che con altri per affinità caratteriali. Si deve fare attenzione, però, di. non evidenziare questo rapporto diverso, anzi bisognerà cercare di coinvolgere tutti. Cercare di parlare molto con chi momentaneamente è escluso dalla formazione base. Questi potrebbe sentirsi inutile o, peggio, ingiustamente sacrificato. Bisognerà sostenerlo, farlo sentire importante come chi momentaneamente gioca, partecipe delle sorti della squadra poichè, a gioco lungo, ci sarà bisogno di lui ed un suo apporto positivo potrebbe diventare determinante. Anche il giocatore dovrà conoscere l'allenatore e il tecnico deve farsi conoscere con l'esempio e il dialogo. Avere un comportamento lineare in campo e fuori. Dimostrare serietà, serenità e obiettività nei giudizi. Avere massima sicurezza e convinzione in tutto quanto si fa e si dice, dimostrando assoluta padronanza di tutti gli argomenti trattati. Permettere al giocatore di avere le proprie idee, anzi stimolarle, facendole diventare motivo di conversazione potrebbe scaturirne qualche cosa di utile da realizzare. I giocatori dovranno sempre sapere esattamente cosa vogliamo da loro senza coinvolgerli in decisioni, ma impartendo energicamente le disposizioni e regole alle quali dovranno attenersi categoricamente. Dare l'impressione di poter cedere a pressioni significherebbe dimostrare debolezza col rischio che il giocatore. creda di poterne approfittare. Spiegare il perchè di tutte le scelte senza forzature che rischierebbero di diventare noiose. Viceversa coinvolgere i giocatori nei discorsi al punto da far partire da loro eventuali richieste di chiarimenti sui vari problemi tecnici, professionali, alimentari, rapporti sessuali, riposo notturno ecc.

PRIMA PARTE

ANTONIO VALBRUNI.