Per quanto riguardo le problematiche legate al lavoro di campo ed al gioco da sviluppare, bisognerà parlare con la stessa chiarezza e franchezza. Gli argomenti saranno quelli trattati in allenamento tenendo presenti solo alcuni aspetti psicologici. Ad esempio quando si decide l'esclusione di un giocatore dalla formazione bisogna comunicarglielo personalmente dandogli le motivazioni tecniche della decisione e mai fargli arrivare la notizia attraverso i giornali. Malgrado ciò raramente il giocatore accetta di buon grado e a maggior ragione bisognerà che l'allenatore gli spieghi i motivi senza giri di parole facendogli capire che la scelta è puramente tecnica e nell'interesse della squadra. Altro momento delicato è l'immediato dopo partita, momento nel quale sia il tecnico che i giocatori sono tesi, stressati, euforici o nervosi a seconda del risultato. Sarà necessario astenersi quindi da commenti, rimproveri che potrebbero essere eccessivamente severi o da complimenti troppo generosi distribuiti anche a chi forse non li merita. Molto meglio è tacere e pretenderlo da tutti, il lunedì con calma rivedere la partita sul monitor assieme a tutta la squadra per valutarla a fondo, ed il martedì alla ripresa della preparazione settimanale, essendo tutti molto più sereni, la si analizzerà per sottolineare gli aspetti positivi e negativi. Questa analisi di gruppo potrebbe urtare la suscettibilità di qualcuno, ma bisogna convincere i giocatori che non si tratta di una critica o peggio di una caccia al colpevole di eventuali sconfitte, bensì un approfondimento sereno al fine di ridurre il ripetersi degli stessi errori. Tutti questi chiarimenti devono rimanere assolutamente tra il tecnico e squadra, e mai dovranno uscire dallo spogliatoio. Accertarsi quindi che nessuno possa sentirli e riportarli all'esterno, onde evitare malintesi e polemiche. Nell'arco della stagione si possono creare contrasti o incomprensioni tra il tecnico e i giocatori o tra gli stessi giocatori. Tutti devono essere convinti che l'unico modo per appianarli e affrontarli assieme, parlandone e non andandoli a confidare a presunti amici o ancor peggio a giornalisti che creerebbero solo dannose polemiche. Questo tipo di coinvolgimento generale ha come scopo preciso quello di creare lo spogliatoio, termine molto importante per creare un gruppo compatto e unito. Formare un gruppo di amici disposti al sacrificio e all'aiuto reciproco significa creare le premesse per far nascere una buona squadra e stare sempre uniti specie nei momenti critici e di grande difficoltà per mancanza di risultati. Un gruppo di discreti giocatori ed ottimi amici potrà ottenere risultati migliori di un altro formato da campioni in disaccordo tra loro. A mio modo di vedere, la responsabilità di amalgamare un gruppo spetta in gran parte all'allenatore, ed essere abile in questo particolare aspetto della professione, che qualifica notevolmente il tecnico .A volte in un campionato si ottengono più risultati positivi di molte squadre più forti, questo posso ben dirlo in base alla mia esperienza in tanti anni di calcio come allenatore di tantissime squadre.