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ItamakDopo un disastro calcistico di queste proporzioni dobbiamo aspettare altri quattro anni di esilio dal mondiale. Per la seconda volta di fila l'Italia fallisce  l'appuntamento ai mondiali prima con la Svezia e dopo lo fa perdendo in casa con la Macedonia a Palermo. L'Italia ha confermato quell'involuzione che è parsa evidente già con la Bulgaria e per i due rigori falliti nelle due sfide con la Svizzera da Jorginho. L'Italia ha condotto la gara dall'inizio alla fine con un caos in campo disorganizzato. A centrocampo non siamo stati rapidi a far circolare la palla. Il divario tecnico era evidente, solo che per riuscire a mettere in difficoltà i macedoni gli azzuri dovevano velocizzare il gioco che invece è stato rallentato da una lentezza troppo evidente. Il tecnico avversario Milevski aveva preparato la gara per difendersi e tentare un colpo di fortuna come di fatto è avvenuto al 92 con il gol di Trajkovski, condannando l'Italia a una eliminazione che soltanto qualche mese fa la squadra azzurra festeggiava il titolo europeo a Wembley. Abbiamo creato e dominato la partita, ma non siamo riusciti a concludere e segnare almeno un gol. Purtroppo la sconfitta fa male, ma le nostre carenze offensive ancora una volta si sono evidenziate. Adesso siamo delusi e amareggiati non andiamo in Quatar dove si disputerà un mondiale senza i campioni D'Europa. E nel prossimo autunno quando si disputeranno i mondiali resteremo senza campionato per quasi due mesi a veder giocare gli altri. Le mie considerazioni su i peggiori in campo: Insigne, Jorginho, Immobile e Donnarumma hanno mostrato i lori limiti. A Immobile in azzurro non gli riesce quasi mai di realizzare una rete. Insigne poco incisivo, fuori partita con la testa a Toronto con un contratto di cinque anni milionario. Jorginho sotto ritmo non dominante e nel gol avversario non ha contrastato l'avversario a soli due passi. Donnarumma ha preso un gol da parecchio lontano, un gol così non si può prendere, impreparato, si butta a terra lentamente su un tiro non irresistibile. Non per questo in diverse gare gli è stato preferito Keylor Navas nel Paris Sant- Germain. Per concludere compriamo stranieri per i nostri club, i settori giovanili sono pieni di ragazzi che vengono dall'estero. E' questo il vero problerma e per essere onesti attualmente in Italia non ci sono idee. La sconfitta è un colpo terribile da KO dove è complicato rialzarsi. Non vinciamo in Europa con i club dal 2010, non siamo in grado reggere il confronto col calcio Europeo basta vedere le squadre italiane tutte eliminate nella Champions League, ed anche per questo il calcio Italiano ha fallito la partecipazione al mondiale. Un vero peccato, tanta delusione per tutti i tifosi italiani, una sconfitta che fa riflettere. Ai miei tempi si andava allo stadio almeno due volte al mese e si giocava a pallone tutti i giorni: nei prati con quello di cuoio e nei cortili con quello di plastica per non ammaccare le auto parcheggiate, ma tanto i proprietari si arrabbiavano lo stesso. Gli allenatori potevano pescare su una base immensa di praticanti destinati a rimanere comunque nel giro, in veste di tifosi. 
Ma come può un bambino di oggi appassionarsi a un gioco a cui non gioca per strada e che vede ormai quasi solo in tv, per giunta liofilizzato negli «highlights»? Si dirà: è così ovunque. Di sicuro è così qui. I fuoriclasse non sono programmabili, ma i buoni giocatori e i tifosi del futuro sì: sono il frutto di un movimento di massa che non esiste più.

ANTONIO VALBRUNI