Anche l'arbitro deve seguire un'attenta preparazione atletica che gli permetta di presentarsi in condizioni ottimali all'impegno domenicale. Negli ultimi anni, tra gli ambienti calcistici ed i media deputati a riportare le varie impressioni sugli aspetti che ruotano attorno al mondo del calcio, si è sempre più parlato della classe arbitrale e delle varie problematiche inerenti a tale delicato ruolo. In realtà l'arbitro per troppo tempo è stato relegato a compiti esclusivamente direttivi del contesto giocato, quasi isolandolo o quanto meno, non considerando i potenziali psico-fisici in relazione alla storia di ogni soggetto e senza pensare che anch'egli, durante i 90' di gioco, poteva essere condizionato, oltre che dagli stress psicologici correlati alla intensità - qualità della gara da arbitrare, anche dallo stato fisico con cui si affronta l'impegno domenicale. L'arbitro e gli assistenti di linea sono elementi integranti del gioco, non estranei alle sollecitazioni di tipo atletico indotte dai ritmi della partita. Il Direttore di gara ed i suoi collaboratori di linea non solo dovranno assolvere il compito di elaborare decisioni in merito ad eventuali infrazioni del regolamento, ma anche partecipare sempre più, in maniera attiva, a quello che è lo svolgersi del gioco, comprendere quello che potrebbe essere lo sviluppo tattico di determinati situazioni per prevenire taluni comportamenti da parte dei giocatori e programmare successivi interventi. In definitiva il compito dell'arbitro e degli assistenti di linea si può sintetizzare in queste fasi. Una perfetta condizione atletica permetterà, non solo di valutare e percepire anche gli indirizzi di gioco che risultano più nascosti ma, soprattutto, di velocizzare i tempi di risposta. La preparazione atletica tra l'altro influisce sulla direzione degli spostamenti specialmente in relazione alla velocità di movimento.L'evoluzione del gioco degli ultimi anni ci fa registrare una maggiore rapidità delle azioni, queste caratteristiche di evoluzione del gioco ci conducono necessariamente ad un diverso condizionamento atletico dei giocatori ed indiscriminatamente, in riferimento alle stesse relazioni, anche all'arbitro e all'assistente di linea.Tutti gli spostamenti dell'arbitro, saranno condizionati da andature a carattere intermittente. In altre parole saranno più soggetti ad effettuare sprint alternati a pause più o meno lunghe, a volte anche molto brevi o addirittura nulle. Anche l'assistente di linea riguardo al suo lavoro fisico deve essere ottimale specie se alcune squadre applicano la tattica del fuorigioco, con il libero schierato in linea assieme agli altri difensori tutto ciò comporta all'assistente di linea ad un lavoro fisico anch'esso caratterizzato da intermittenza esecutiva. Questi spesso è costretto a scattare verso la linea di centro campo per poi improvvisamente dirigersi nuovamente verso la bandierina del calcio d'angolo. Nel calcio attuale i vertici arbitrali concordano un'impostazione atletica sostanzialmente modificata rispetto al passato verso obiettivi più rigorosi.La figura arbitrale di oggi deve essere più decisamente atletica.Per concludere l'arbitro alterna nella propria condotta di gara anche frequenti accelerazioni, veri e propri scatti, forme di allunghi di corsa medio.alta intensità, cambi di direzione con brusche decelerazioni.Il tutto senza compromettere la necessaria lucidità mentale.Un quadro di prestazioni così vasto dove gli atleti nelle gare di oggi sono preparati meglio fisicamente, deve per forza essere sostenuto da mezzi di allenamento importanti da parte degli arbitri, scendere in campo sicuri di se stessi e fisicamente preparati, la gara viene arbitrata con successo.
ANTONIO VALBRUNI