Cosa succede a una squadra del cuore quando smette di esistere? Dove vanno a finire tutti i ricordi, le sofferenze, le scaramanzie? Per esempio, le caramelle della supertifosa Cietta che le lanciava dalla tribuna a ogni rete dei biancorossi questo ricordo che fine farà. Il TERAMO 1913 non c’è più ma tornerà, sì che tornerà.E  ancora i bellissimi gol di Lapadula , Donnarumma e Chiodi resteranno sempre nell’immaginario dei tifosi.
Questi e altri calciatori, questi e altri ricordi indelebili che ognuno nel suo particolare si porta inevitabilmente dietro. Perché il tifoso si sente sempre e inevitabilmente onnipotente: è lui che decide quali sono state le partite più emozionanti, gli allenatori migliori, i giocatori più forti e il suo giudizio è insindacabile e incontestabile. Ripartiremo con fatica, dalla Serie D o addirittura dall’Eccellenza, ma gli ultimi mesi sono stati una tragedia, chi sono stati gli artefici del disastro calcistico biancorosso ,fuori i colpevoli si facciano avanti con coraggio devono chiedere scusa a tutti i tifosi che con grossi sacrifici economici erano presenti in tutti i campi di Lega Pro e al Bonolis ad incitare la squadra per una salvezza ottenuta per merito loro sul campo. A che cosa è servito? A nulla, sono una grossa delusione. La ultracentenaria squadra della città (1913) umiliata da una gestione scellerata che ha svilito i tifosi e lasciato solo un’enorme rabbia ed amarezza per ciò che poteva essere e non è stato. Ora bisogna rimboccarsi le maniche in fretta e furia per affiliarsi alla Serie D e costruire dal nulla una nuova squadra che, possibilmente possa da subito vincere il campionato e tornare tra i professionisti. I tifosi però, oltre alle vittorie, auspicano che il nuovo corso sia all’insegna della trasparenza e di una gestione fatta da persone serie. Con una società che ama il calcio, con personaggi di  PROVATA integrità morale..  la “gentaglia senza cuore” non la vogliamo. Forza TERAMO

Antonio Valbruni