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calciopalloniE' senza dubbio opportuno precisare che i compiti dell'allenatore in seconda siano direttamente proporzionali ai voleri ed alle necessità dell'allenatore in prima, nonchè al rapporto di fiducia che questi ha nei confronti del proprio collaboratore. In fatti è sempre l'allenatore in prima che, in base ai propri intendimenti calcistici e di gestione della squadra, delinea gli ambiti ed i confini entro cui opererà il suo secondo. Detto questo è evidente che, l'all'allenatore in seconda deve sapere che tutto ciò che fa è rivolto a far si che ne tragga beneficio l'allenatore in prima, sia come immagine che da un punto di vista perfettamente più tecnico, espletando al meglio i compiti assegnatigli e soprattuto avendo ben chiaro il concetto di non dover mai apparire o sostituirsi interamente al proprio superiore. Per questi motivi, oltre che per ovvie considerazioni di praticità tecnica, appare chiarissimo che per ricoprire al meglio un ruolo così delicato, il rapporto tra i due allenatori debba configurarsi in simbiosi, tanto basilari risultano essere la considerazione reciproca, la stima, l'identità di vedute. Di fatto come si sente spesso usare nel linguaggio comune, tra i due allenatori, ed estendendo il discorso anche al preparatore e staff medico, si forma un vero e proprio team. Cosi come in campo, anche al di fuori del rettangolo di gioco regna lo spirito di collaborazione di un gruppo con un fine comune. In particolare i compiti dell'allenatore in seconda sono : assistenza tecnico-tattica al tecnico in carica. Coordina assieme al tecnico i carichi di lavoro in base al calendario, alle esigenze specifiche dei singoli ed alle situazioni di gioco. Ovviamente tutto ciò è un supporto al mister di ruolo, e viene svolto in base alle sue convinzioni ed iniziative. E' una fase molto articolata della professione durante e dopo gli allenamenti e le gare. Innanzi tutto com'è ovvio, c'è alla base un lavoro di programmazione sia generale che specifica : quella generale viene svolta prima della preparazione estiva e può subire variazioni nel corso dell'anno a seguito di imprevisti o situazioni contingenti, ma in generale segue un tracciato ben definito all'inizio della stagione : quella specifica si esplica settimanalmente e quotidianamente quando viene programmato il lavoro in vista di un incontro specifico. Entrambi funzionano come semplici riunioni tecniche, in cui vengono determinati obiettivi ed identificati i modi migliori per raggiungerli. Nello specifico viene tracciato il lavoro del gruppo, e di eventuali singoli che necessitano di particolari attività, per un eventuale recupero, scarico, ecc. e la suddivisione del lavoro tra i due tecnici, ad esempio mentre il primo segue l'esecuzione dei calci piazzati, il secondo si occupa di esercitazioni sui movimenti della difesa. Spesso, comunque, la squadra esegue i medesimi allenamenti, ed i due tecnici seguono la medesima esercitazione confrontandosi poi al termine sugli esiti della stessa. Durante le gare ufficiali, poi, i due tecnici sono a stretto contatto, essendo necessario un rapidissimo confronto sulle sue situazioni presenti in campo, ad esempio variazioni tattiche della squadra avversaria, problemi individuali o collettivi della propria, ecc. tenendo presente che può succedere che il secondo debba sostituire il tecnico in caso di espulsione di quest'ultimo, e quindi è necessario una volta di più che i due siano in sintonia ed abbiano le medesime esperienze su ciò che riguarda la propria squadra e su ciò che riguarda quella avversaria. Un'altra fase vitale per la preparazione è quella relativa allo studio degli avversari che di volta in volta si andranno ad incontrare. Solitamente vengono inviati gli osservatori a visionare la squadra interessata, le relazioni e le videocassette vengono studiate dettagliatamente .Il compito più delicato e forse più difficile, resta comunque quello relativo alla gestione del gruppo. Ciò è basilare per mantenere quell'equilibrio necessario a far si che nei suoi confronti esistano stima, fiducia e credibilità. Grazie a buona coesione del gruppo sarà possibile dare alla squadra quelle giuste motivazioni e la giusta carica per il raggiungimento dell'obiettivo finale.L'allenatore in seconda è una figura determinante nel calcio di oggi, per correggere certe intuizioni che possono sfuggire nella gestione del gruppo e a livello tattico al tecnico in prima.

ANTONIO VALBRUNI