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Aldo Serafini si è formato da solo. All'età di 15 anni come apprendista andò a lavorare dal carrozziere Foschini a S. Nicolò di Teramo. Aveva tanta passione per le auto, sempre presente come spettatore alla corsa cittadina del Circuito del Castello con il sogno un giorno di gareggiarci. Ebbe modo di lavorare sulle vetture di Taraschi, il suo sogno un giorno era quello di sfidarlo. Il destino lo porta ad emigrare in Venezuela a Caracas, nel 1955 a 18 anni, Aldo decise di lasciare la sua città e trasferirsi in una nuova vita, non facile per nessuno abbandonare la terra natia e trasferirsi in un altro continente. A Caracas Aldo si forma umanamente e professionalmente. Dopo aver lavorato un un'azienda dedita alla costruzione di recipienti in acciaio inox, decise di cambiare lavoro quello per il quale si sentiva portato. Un giorno si presenta al capo operaio peraltro un Italiano in una carrozzeria di 120 dipendenti. Dopo aversi fatto apprezzare nel tempo, il suo sogno era quello di mettersi in proprio. Le condizioni c'erano tutte : esperienza, passione per aprire un'officina tutta sua. Fece tanti investimenti economici per iniziare una nuova avventura. Un sogno che coltivava da ragazzo era quello di essere autonomo. Ci riuscirà alla grande con l'apertura dell'officina " Servicios Tecnicos Roma ". Tutto questo coincide con il momento in cui Aldo possa compiere la sua passione, le corse nelle piste di Caracas.  Nella sua testa pensava sempre che il vero pilota nasce da un vero carrozziere e nello stesso tempo meccanico. Acquista una fiat 1100 D e in seguito un'Alfa Romeo Giulietta iniziando le sue corse a Santa Monica. Aldo si butta nella mischia e ben presto diventa una vera e propria celebrità, amatissimo dai tifosi locali. Correrà molte gare conquistando vittorie su vittorie, prima su una Fiat 1100 e poi con la sua Alfa Romeo Giulietta. La sorpresa che esaltò le sue qualità le fece in una gara famosa davanti a 50.000 persone con la sua Giulietta piazzandosi al quanto posto con i veri campioni affermati che gareggiavano con lui.Il suo nome ebbe successo con la macchina  col numero 72 di cui era legatissimo sempre acclamato dalla folla venezuelana. Il pubblico letteralmente impazziva quando con la Giulietta affrontava le curve sempre su tre ruote, per lui il pericolo non aveva ragione di esistere. La sua Alfa Romeo rispondeva ad ogni sussulto. Una vera Alfa datata 1955, che destò ammirazione, mai prima d'ora a Caracas si era vista una vettura tanto potente. Serafini in pista lo conoscevano tutti per le sue entrate in curva di cui era un vero professionista. Le grandi marche dell'industria delle gomme, Firestone e Good Year lo notarono e fecero più di un tentativo per farlo correre su altre vetture. Ma non lo convinsero perchè con la sua Giulietta vinse due gare primo assoluto e un terzo posto a Caracas il 25 Maggio 1969, un palmarès di tutto rispetto. Aldo divenne il beniamino dei tifosi venezuelani. In otto anni fu considerato il corridore automobilistico abruzzese più conosciuto in Sudamerica, soprattutto per la sua guida spettacolare e impetuosa che appassionava gli spettatori. Il suo sogno purtroppo mai realizzato, era quando tornò nel 1969 con la sua auto Delta GTA, vettura rara, potentissima per confrontarsi con il mitico teramano Berardo Taraschi nella corsa cittadina del circuito del castello, si era proprio con lui che voleva competere e battere il mito Taraschi. Era una legittima ambizione, purtroppo Taraschi aveva smesso di correre e il suo sogno non era più realizzabile. Anche perchè il circuito del castello nel 1961, aveva segnato l'ultima gara del tracciato teramano. Quindi il sogno di affrontare Taraschi in Piazza Garibaldi non era più possibile. In Venezuela in seguito i tantissimi tifosi locali gli chiesero di tornare , purtroppo gli impegni familiari gli impedirono il ritorno. Il numero 72  fu ritirato a Caracas per il rispetto del campione. il temerario Aldo nella sua vita vissuta va riportata alla passione per le auto e al suo amore incondizionato della sua famosa GTA, in seguito poi fu venduta dopo tante insistenze a un signore di Brescia che voleva la sua GTA  a tutti i costi per una cifra importante era una macchina rara e molto richiesta, in Italia ne esistevano solo tre. La vita di Aldo nel suo complesso è stata molto dura con enormi sacrifici, ma è riuscito a togliersi le soddisfazioni che lui cercava, gli rimane solo il rammarico di non confrontarsi con il mitico Berardo Taraschi, sicuramente un duello avvincente e chissà chi ne usciva vincitore?. Oggi Aldo vive a Teramo, è molto legato alla famiglia, alla sua amatissima moglie Maria e ai figli Marco e Federica, i nipoti Paola e Lorena  questo è stato il motivo principale del suo ritorno a Teramo. Segue con ammirazione il Figlio Marco che ha la sua stessa passione per le corse, ha già gareggiato diverse gare con la Peugeot 205,.Aldo dice che ha la stoffa del padre, tanta passione e nulla gli preclude di gareggiare in futuro nelle gare importanti Professionistiche. Una storia bella per far conoscere agli sportivi teramani che nella nostra città abbiamo vero un campione dell'automobilismo ,che sicuramente non avrebbe affatto sfigurato affatto nelle gare sportive della formula uno.
 
ANTONIO VALBRUNI