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diventare allenatore di calcioSe fosse possibile, cinquanta e più milioni di italiani vorrebbero sedere sulla panchina della nazionale. Per chi sa accontentarsi e vorrebbe iniziare seguendo i corsi federali  ecco i problemi ed i limiti a cui si va incontro. Dalla panchina il calcio, e forse anche il resto, si vede meglio. O magari ci appare solo più visibile, considerato che la panchina è il luogo abusato di un bisogno, non uno strumento legittimamente accertato della propria capacità. Eppure molti che ne sono lontani pensano alla panchina come sede naturale , e più accessibile, della nostra preparazione calcistica. Più vicini i teorici, più coinvolti gli studiosi dell'odore dell'erba. Più decisivi, nel vedere la trama del gioco e cambiare la partita in corso. E poi la panchina è un modo sicuro per arrivare alla destinazione di un obiettivo.Quante volte, dall'accogliente tribuna dello stadio o dalla rassicurante poltrona di casa, abbiamo liberato la nostra personale e indomita frustrazione contro quell'incompetente allenatore, o del Commissario tecnico della Nazionale, per niente in grado di capire che un cambio qualsiasi gli avrebbe corretto la partita. E quanti più spesso giornalisti affiggono la sua scrittura con l'immancabile ricorso alla elementare mossa altrettanto immancabilmente sfuggita all'uomo in panchina ? Sarebbe bastato avanzare il tal giocatore per segnare più gol. Chi vuole provarci è giusto che ci provi per allenare a qualsiasi livello, rappresentata da un'esperienza appassionante. La cosa più meritoria, e più difficile insieme, è di convincere che non tutti, neanche gli ex calciatori professionisti, sono adatti a svolgere questo mestiere, perchè è completamente diverso da quello di giocare al calcio. La richiesta corretta deve essere quello di partecipare al corso, eventualmente per aver l'occasione di apprendere. Per diventare dei buoni allenatori si può non essere stati dei buoni calciatori. Il punto fondamentale è la personalità dell'interessato, la sua disponibilità a insegnare e a  motivare, la capacità di relazione con i dirigenti, lo spogliatoio e i giocatori in particolare. Tutte doti che possono anche non esserci in chi ha giocato ad alto livello, ma in altri si vedi Arrigo Sacchi che non è stato un grande calciatore. Come si accede ai Corsi , in ogni attività viene dato un punteggio:  corso allenatori giovani calciatori : Titolo di studio 6 punti, 5 punti diploma Isef, età minima 20 anni massimo 45. Corso per allenatore di 3 categoria può allenare tutte le categorie dilettantistiche : attività come calciatore per almeno 6 anni con vari punteggi, titolo di studio, età minimo 25 anni massimo 40 anni. Allenatori professionisti seconda categoria, possono allenare fino alla serie C. : essere stati convocati in Nazionale, aver svolto per almeno tre anni, quale allenatore di 3 categoria, attività ufficiale con squadre di interregionale, oppure Juniores o Allievi di squadre professionistiche, conoscere una lingua straniera di solito l'inglese, età minima 30 anni massimo 47. Allenatore Professionisti possono allenare in serie A e B : almeno tre anni di attività ufficiale come allenatore di seconda categoria, essere stati convocati in Nazionale A o avere disputato almeno 200 gare ufficiali tra serie A e B. Conoscere una lingua straniera di solito l'inglese, questo è quanto richiesto, augurandovi alla fine, di trovare un Presidente che vi offra la panchina.I dirigenti delle società  non devono scegliere allenatori che non hanno il patentino solo per risparmiare , alcuni pur di allenare si offrono gratuitamente, il calcio è preparazione e studio i corsi tecnici servono per questo.

 

ANTONIO VALBRUNI