E' tutto fuorchè una professione facile.Sì perchè l'addetto stampa alla fine rischia di essere malvisto sia dal giocatore sia dal giornalista.Deve evitare che il calciatore rilasci dichiarazioni pesanti contro l'ambiente, che potrebbe essere turbato da un'inutile polemica. Ma non c'è solo questo : interviste, accrediti, viaggi in trasferta, l'addetto stampa è impegnato 355 giorni all'anno. Chi, dopo aver lavorato a lungo nel settore della carta stampata e aver cercato insistentemente la notizia, quando veste questi panni si trova a fronteggiare situazioni che lo hanno già visti protagonista, più di una volta. Peccato che il comportamento fosse diametralmente contrario. Insomma, l'addetto stampa deve cercare di stendere un velo più lungo possibile sulle magagne societarie e sul malcontento dei giocatori, cercando però di non scontentare i colleghi che vogliono avvicinare i protagonisti, sapere e conoscere tutto nel dettaglio. Ma questo non è l'unico compito, ve ne sono molti altri : accrediti, contatti con i club dei tifosi, con altre società, organizzare le gare interne e tante altre cose che si aggiungono durante l'annata sportiva. Soprattutto l'addetto stampa inizia la sua stagione agonistica qualche giorno prima del raduno della squadra e la conclude qualche giorno dopo il rompete le righe, senza mai perdersi una trasferta, un viaggio o l'acquisto di un giocatore. Questi giornalisti che si trovano alle dipendenze di una società sportiva non hanno nemmeno il tempo di rimpiangere il caos delle redazioni : qui è peggio. se durante una partita non funziona la linea telefonica chi interviene, l'addetto stampa. Consegnare prima di ogni partita le copie delle distinte ai giornalisti e osservatori. Poi quando l'arbitro fischia la fine della partita, ecco la corsa immediata negli spogliatoi a concordare la versione degli episodi controversi con l'allenatore e giocatori nelle interviste. Capita raramente di rifiutare un'intervista anche perchè se costantemente sotto i riflettori di una squadra. Questo lavoro è visibile a tutti ma c'è nè uno totalmente nascosto: se c'è sentore di qualche malumore nella squadra bisogna cercare di far sfogare i calciatori e parlarci in modo solo così si evitano le polemiche dannose per l'ambiente. Una parola detta male può essere fraintesa e può scatenare un pandemonio. Anche in caso di sconfitta l'addetto stampa deve essere molto professionale di inviare sempre i giocatori alle interviste di fine gara. Di solito ogni società settimanalmente pubblica un giornale che viene distribuito ai tifosi allo stadio al quale l'addetto stampa collabora in primis e controlla ogni dettaglio Poi i comunicati settimanalmente vengono inviati alle tv locali e alla stampa in modo da mantenere sempre una linea professionale con tutte le testate giornalistiche e TV. A mio giudizio l'importanza di aver un ufficio stampa è fonte di professionalità e di organizzazione societaria.
ANTONIO VALBRUNI