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antonioferraraAntonio Ferrara è nato a Portici, vicino a Napoli, è autore e illustratore di numerosi libri per ragazzi. Vive a Novara con sua moglie Marianna, sua figlia Martina e i gatti Simba e Minou.
Ha compiuto studi artistici e ha lavorato per sette anni presso una comunità alloggio per minori, dove è nato il suo interesse nel diffondere la passione per la lettura nei giovani. Tiene laboratori di illustrazione e scrittura creativa per ragazzi e per adulti presso scuole, biblioteche, librerie, associazioni culturali e case circondariali.
Ha ricevuto diversi premi, tra i quali il «Premio Andersen», nel 2012 per il miglior libro oltre i 15 anni con Ero cattivo (San Paolo) e nel 2015 come illustratore. Nel 2017 è tra i vincitori del «Premio Letteratura Ragazzi» della Fondazione Cassa di Risparmio di Cento con Il fiume è un campo di pallone (Bacchilega). Con Edizioni EL / Einaudi Ragazzi ha pubblicato Certi fiori stanno all’ombra, 80 miglia, Bestie, Il grande Gatsby, Harry, Casa Lampedusa, Pusher, vincitore del 61° Premio Bancarellino, e Vivavoce.

Questa mattina Ferrara sarà a Teramo, dalle ore 9,00, nella sala Polifunzionale della Provincia per incontrare gli alunni del Biennio del Liceo “G. Milli”.
 

Da poco ha pubblicato “Sulla soglia del bosco”, può dirci in sintesi di che cosa parla?

Di due personaggi diversamente abili, uno senza braccia e uno non vedente, che da soli in 10 anni hanno piantato in Cina 10 mila alberi. Almeno questo è lo spunto da cui il libro prende le mosse. Di fatto la storia parla di un ragazzo ricco e viziato che però un giorno decide di mettersi in gioco ed entrare nel bosco proibito.
Un impianto da fiaba classica che però parla dell'attualità.
Un libro sul mettersi in gioco, sul "moto a luogo", potremmo dire. 


 

Con il romanzo “Ero cattivo” ha vinto il Premio Andersen nel 2012 e con “Pusher” il Bancarellino 2018, è difficile comunicare con gli adolescenti?

No, se ne hai voglia davvero. Oggi l'autorevolezza non è data a priori, non basta avere addosso una divisa o un camice da medico o le credenziali del professore, per essere automaticamente rispettati. Ma la buona notizia è che, se i ragazzi percepiscono in un adulto una forte passione e una buona capacità di ascolto, per quell'adulto si gettano nel fuoco. 


 

“Ero cattivo” e “Pusher” possono essere considerati romanzi di formazione?

Preferisco il termine di trasformazione, un termine secondo me da adoperare per tutti i romanzi che ci lasciano un segno, per adulti o per ragazzi che siano. 


 

Scrittura, lettura e illustrazione sono importanti per “fare educazione sentimentale” e combattere il disagio, perché?
Perché gli "adoleggenti" imparano, con un libro di narrativa in mano, a nominare, a governare e a condividere le proprie emozioni. 


 

Incontra spesso i ragazzi delle scuole, ma che tipo di alunno è stato ?
Alle elementari e alle medie niente di strepitoso, ma alle superiori (liceo artistico) sono diventato il primo dell'istituto, poiché ho scoperto la passione per italiano, storia, storia dell'arte, disegno architettonico, disegno dal vero, pittura. E, per non essere tacciato di secchioneria dai miei compagni, mi procuravo almeno una nota al giorno. 

Anna Brandiferro

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