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ghidini“Era tutto perfetto” è il libro scritto da Gianpietro Ghidini, un papà che racconta il suo dolore per la morte del figlio Emanuele (edizione Mondadori euro 16,90).
Il 24 novembre 2013 Emanuele Ghidini, di soli 16 anni, muore gettandosi nel fiume Chiese dopo aver assunto droga sintetica.
La vita cambia improvvisamente , il papà soffre terribilmente :“non sono arrabbiato per quello che hai fatto, ma ti amo ancora di più. Nella tua apparente sicurezza nascondevi una grande fragilità…Negli ultimi tempi ti avevo lasciato un po’ più libero…Per crescere bisogna anche osare e sbagliare, solo così si diventa adulti”.
Ghidini cerca di riadattarsi alla vita, riprendere anche i gesti più semplici come uscire, parlare con le persone, sorridere, ogni giorno impara a riconoscere e apprezzare la sua famiglia, perché spesso cerchiamo di vivere per ottenere comodità e sicurezza, ma ci “allontaniamo da una serenità cosciente e duratura”.
Questo suo libro è la storia di una sfida : testimoniare che l’esistenza umana ha bisogno di amore, cura e relazioni.
Dopo la perdita di Emanuele papà Gianpietro ha deciso di dedicare la sua vita ai giovani e alla loro crescita, promettendo a suo figlio che avrebbe portato ovunque la sua storia .
Nel suo cammino ha incontrato persone incredibili che insieme a lui hanno dato vita all’Associazione Pesciolino Rosso che intende condividere messaggi di speranza, amore e riflessione. L’Associazione è un punto d’incontro dove i genitori interagiscono e si scambiano opinioni su tematiche legate ai giovani, al rapporto con i figli, alla famiglia e alla scuola.

Abbiamo raggiunto papà Gianpietro per fargli alcune domande.

Lei ha pubblicato da poco, “Era tutto perfetto”, può dirci perché nasce questo libro?

Iniziai a scrivere questo libro nel 2016 ed era destinato solo ai miei figli. Ma negli ultimi anni ho incontrato tanti giovani che considero miei figli e tanti genitori che considero fratelli e sorelle e quindi ho ritenuto opportuno pubblicarlo anche per loro.
Il libro non parla dei miei successi, ma dei miei errori e delle mie sconfitte, ma contiene una speranza, quella che possiamo fare di ogni difficoltà e dolore che incontriamo nella vita, un punto di forza, se continueremo ad amare.


Nella prefazione del suo libro ha scritto: “La vita è come un prisma di marmo dentro cui è nascosta la statua che rappresenta la nostra essenza. Come scultori, dovremmo ‘scolpire’ per ‘scoprire’ chi siamo, io invece aggiungevo pezzi: il successo, i miei beni, il mio ego. E la mia statua era imprigionata…Questo libro è un viaggio attraverso il dolore che, anziché uccidermi, mi sta risvegliando a una nuova vita. Perché a volte bisogna perdere tutto per ritrovarsi”.  Che cosa intende dire?

Il mondo di oggi ci spinge a riempirci di cose per sentirci ‘qualcuno’ e ci illude che la felicità sia nel successo inteso come bellezza, fama, denaro e potere. Ho capito che più siamo pieni di cose, più siamo pieni di paure di perdere e non siamo liberi.
Liberarci  del sovrappiù ci aiuta a cercare noi stessi. 

Come è cambiata oggi la sua vita?

C’è stato un tempo in cui combattevo per avere ragione e difendere le mie cose. Avevo 30 cause in ballo, avevo denaro e beni, ma non ero libero e non ero sereno .
Oggi sono libero perché sto trovando la pace che mi aiuta a trovare la serenità.


Lei ha fondato l’ Associazione "Il pesciolino rosso" che in questi anni è diventata una community di migliaia di persone, dove genitori e giovani si scambiano idee e pensieri e condividono riflessioni sull’adolescenza. Quali sono gli obiettivi?


Il primo obiettivo è la prevenzione:
A) mediante testimonianze nelle scuole e teatri;
B) mediante corsi
C) mediante la pubblicazione di libri.

La prevenzione per noi non è legata semplicemente a spiegare i danni causati dalle droghe, ma è soprattutto volta a stimolare nei giovani il desiderio di mettersi in gioco per dare un senso più grande alla propria vita e combattere per mondo migliore.

Il secondo obiettivo è quello di coinvolgere i giovani nel mondo del lavoro con progetti di formazione e lavoro.

Anna Brandiferro

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