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8DEBBA45 9FBF 46AA 8780 122DE2AEDE46“Perché leggere, perché scrivere”, il tema del terzo incontro Aspettando il Premio Teramo, protagonista Andrea Carraro.

Carraroperché leggere e perché scrivere? 

Ognunocomincia a scrivere e a leggere per motivi diversi, io ne parlo spesso nei miei corsi di scrittura. Interrogarsi sul perché uno legge, sul perché uno scrive è fondamentale,e spesso può essere anche un valido modo per esercitarsi sulla scrittura.Io ho cominciato a scrivere quasi copiando mio padre, anche lui scriveva, gli copiavo prima la firma poi i racconti, cercavo di scriverli come lui, cercavo di migliorarli, poi cominciò a nascere una certa competizione fra di noi. La scrittura e la lettura spesso possono essere anche un modo per guarire da certe malattie, dalla depressione, per me la scrittura è stata terapeutica, io gli devo la vita.

Lo scrittore ha qualche responsabilità verso il lettore?

Ogni scrittore ha la sua risposta. Io mi sento questa responsabilità, la sento in modo forte e in qualche modo interrogo il lettore mentre scrivo, immagino la sua reazione e lui spesso tende a identificarsi nelle figure che io gli propongo.

Lei da poco ha ripubblicato tutti i suoi racconti. Perché gli scrittori scrivono più romanzi che racconti?

Noi siamo tradizionalmente più vicini alla misura breve che al romanzo. I grandi romanzieri non sono molti,si possono contare sulle dita di una mano.Il motivo è sostanzialmente editoriale, gli editori tendono a pubblicare malvolentieri i racconti, lo posso dire per esperienza anche per me è stato difficile pubblicare le dueraccolte precedenti, anche se ho pubblicato con delle buone case editrici, è sempre complicato perché gli editori sostengono che i racconti non vendono. Io non sono molto convinto di questa tesipenso che abbiano poca voglia di rischiare con un tipo di letteratura che è meno quotata allo star system che funziona oggi.Oggi vince chi scrive  il romanzo, va di moda lo scrittore che fa storytelling, io credo di andare da un’altra parte.

Dopo l’esperienza con il regista Marco Risi che ha portato al cinema il suo romanzo Il Branco nel 1994crede sempre nella collaborazione cinema- letteratura?

Si, ci credo moltissimo a questo rapporto cinema- letteratura, ci credofermamente. Il cinema fa parte della mia formazione e nei miei corsi di scrittura parlo moltissimo di cinema. Ciò nonostante io non è che abbia avuto un rapporto meraviglioso con il cinema, a parte “ Il branco, altre cose che ho scritto per il cinema o non sono state fatte o sono state riciclate. Il cinema lo seguo tantissimo approfittando del fatto che mio figlio studia cinema è un appassionato, un cinefilo, vediamo insieme tanti film, tanti classici e per me è molto nutriente.

Agli insegnanti cosa suggerisce per insegnare a scrivere agli alunni?

Di solito per rompere il ghiaccio chiedo ai miei allievi, nei miei corsi di scrittura, di scrivere in venti righe il motivo per cui hanno deciso di seguire il mio corso, perché hanno deciso di scrivere. Vengono fuori cose interessanti e divergenti le une con le altre, ognuna sarebbe una storia da raccontare. La tecnica è utilissima ma se lo scrittore non c’è, non c’è. Io faccio leggere tantissimo, leggere e scrivere sono due facce della stessa medaglia, bisogna far leggere. Io amo in particolare i racconti di Melvilleoppure Stevenson. Bisogna saper scegliere e proporre, io ricordo che il mio insegnante un giorno portò a scuola Le metamorfosi di Kafka", rimasi incantato e andai subito a prendere il libro, tutto è molto legato alla scuola. Bisogna far leggere non solo autori italiani ma anche stranieri, autori moderni e contemporanei, cercare di avvicinare il più possibile i ragazzi alla lettura.

Andrea Carraro, scrittoree sceneggiatore, è nato a Roma. Ha pubblicato "A denti stretti" (1990); "Il branco" (da cui Marco Risi ha tratto l'omonimo film); con Feltrinelli il melodramma sociale "La ragione del più forte" (1999); con Giunti "L'erba cattiva" (1996); con Rizzoli, due libri, "La lucertola" del 2001 e "Non c'è più tempo" del 2002. Con Gaffi, "Il Sorcio" nel 2007, "Il gioco della verità" (2009); "Da Roma a Roma" (2009). Ha scritto recensioni e  reportage per "l'Unità", per "Il Messaggero", per "La Repubblica". Vive a Roma.

Anna Brandiferro

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