“Fuori dalle bolle” (Curcio Editore) è il settimo libro di Michele Cucuzza giornalista e conduttore radio-televisivo, docente dell’Istituto Armando Curcio (Roma) per il Corso di Laurea Mediazione Linguistica in Editoria e Marketing. “Fuori dalle bolle. Come sottrarsi dalle supercazzole in rete” è dedicato all’evoluzione del mondo della comunicazione, per migliorare l’ autonomianell’utilizzo della rete. Siamo riusciti a raggiungere Cucuzza e gli abbiamo rivolto alcune domande
“Fuori dalle bolle. Come sottrarsi dalle supercazzole in rete, è un manuale di primo soccorso…
Le “bolle” sono quelle notizie che ci arrivano spontaneamente sui nostri telefonini, sui tablet, sui nostri pc e che corrispondono a certe nostre opinioni che possono, in qualche modo,isolarci da notizie che sono di senso opposto. Faccio un esempio: il 2 giugno c’è stata una manifestazione piccola secondo la quale il covid non esisteva, ecco naturalmente bisognerebbe dirlo ai parenti dei 35.000 morti (soltanto in Italia) che una cosa del genere non esiste,ma se ci credo e comincio a digitare, commentare, me ne arriveranno poi altre.Apoco a poco sarò isolato da notizie che parlano del covid comepandemia e di “cosa pericolosissima”. L’invito è uscire “fuori dalle bolle”.
La rete offre opportunità di lavoro e non è un passatempo,conferma?
Ci sono gli influencer, come il caso dellaFerragni o come Vacchi cheguadagnano tantissimo per ogni cosa che fanno. Però, senza arrivare ad aspirazioni così strabilianti, oggi uno dei modi per fare pubblicità è la promozione attraverso i social fatta da giovani che hanno un certo successo, una certa credibilità presso altri giovani. Si puòlavorare per siti, per le associazioni pubbliche eprivate: ferrovie, acque, nettezza urbana… tutti hanno bisogno di gente che si occupi della comunicazione in rete, tutti questi sono lavori. Chi sa comunicare trova lavoro, chi non sa comunicare non lo trova. Altre cose sono gli sviluppatori app, se neè parlato tantissimo in questo periodo a proposito delle app sul covid 19.
Quali consigli può dare ai ragazzi?
Evitare di cadere nelle trappole delle fake news. È un po’ quello che facciamo noi giornalisti: andare a controllare lafonte, da dove viene quella notizia. Se è un’agenzia, un organo di stampa accreditato, un telegiornale, un giornale on line, allora è credibile, se non si capisce da dove viene, quando è uscita, in che città, bisogna dubitare e non “bere come oro colato”tutto quello che arriva dai social e dalla rete. Controllare se altri organi di informazione dicono la stessa cosa: il telegiornale, qualunque giornale online, qualche talk show serale.
Quanto c’è del giornalista nello scrittore e quanto dello scrittore nel giornalista?
Non sono uno scrittore, sono riflessioni ricavate dal mio lavoro, da quello che faccio tutti i giorni che è … il giornalista.
Anna Brandiferro