Simonetta Sacripanti vive e lavora a Teramo. Laureata in Lettere all’Università “la Sapienza”di Roma, insegna Italiano e Storia nella scuola superiore.
Hai scritto il libro “Il mugnaio” (ed. Artemia), di che cosa si tratta?
Non è un romanzo, non è una biografia, è uno spaccato della vita contadina di allora, raccontataattraverso i ricordi di mio padre che ha vissuto l’adolescenza e la giovinezza a Villa Ripa dove fu anche mugnaio sul fiume Tordino. E’ la memoria di un mondo che non c’è più, di cui mio padre haavuto il bisogno costante di sentirne “il profumo”, mantenendo viva la fiamma delle tradizioni,consegnandole alle nuove generazioni.
Il libro è dedicato al tuo papà, che cosa ha significato per te scriverlo?
Devo a lui l’amore per le tradizioni, devo a lui tutto quello che mi emozionava nell’ascoltarlo, nel seguirlo nei suoi progetti, di fronte alle sue meravigliose creazioni, le stesse emozioni che continuo a provare ogni giorno. Devo a lui la determinazione e la forza di carattere che mi hanno permesso divivere le difficoltà della vita senza lasciarmi travolgere, combattendole e vincendole, perché per mele tradizioni sono la cura soprattutto dell’anima.
Ci sono illustrazioni e poesie in dialetto
Mi piace definire il libro uno scherzo letterario, dal tono leggero, espresso, per alcuni tratti, anche inlingua dialettale che è parte integrante dei costumi e delle tradizioni del territorio e ho voluto arricchirlo con illustrazioni di scene della vita contadina, grazie all’eclettico e poliedrico artista Giovanni Tambara.
In copertina c’è una macina. Perché?
Perché è il simbolo che racchiude gran parte del contenuto del libro. Questa antica macina, ormai logorata dalle acque del fiume e dal trascorrere del tempo, non appartiene ai ricordi, non è andata persa, ma è stata recuperata, risistemata, rimessa in funzione. E’ un grande esempio di come bisogna recuperare il passato, valorizzarlo, consegnarlo e tramandarlo alle nuove generazioni.
Bisogna favorire lo sviluppo del senso di appartenenza e di identità culturale.