Essere donna nel XVI secolo non è semplice, soprattutto per la figlia di un Imperatore, Giulia Alberico mette a nudo l’animo di Margherita d’Austrianel suo romanzo storico “La Signora delle Fiandre” (ed. Piemme).
Margherita nasce nel 1522, figlia illegittima dell’imperatore Carlo V e di Johanna Van Der Gheynst con la quale l’imperatore ebbe una relazione a vent’anni.A sette anni è promessa ad Alessandro de’ Medici, dopo meno di un anno che è sposata con lui, Alessandro muore assassinato. Carlo V offre la mano della sedicenne Margherita a Ottavio Farnese, nipote del Papa Paolo III.
Carla Maria Russo ha scritto che la figura di Margherita d’Austria , balza dalle pagine del suo libro con “tale efficacia che pare di averla davanti agli occhi”. Perché ha deciso di parlare di “Madama” Margherita?
Ho deciso di scrivere di Margherita perché mi pareva un personaggio interessante e poco noto nonostante avesse avuto importanti ruoli nella vita sia privata che pubblica. Figlia di un imperatore, sposata a un Medici e a un Farnese quindi legata a due Papi, governatrice dei Paesi Bassi in un periodo di lotte violente tra cattolici e riformati….insomma è vissuta nel cuore di un secolo ricco di cultura arte e anche guerre di religione .
Il suo nome è legato a tanti luoghi come ”madama” o “ duchessa” ma in tanti non sanno chi era, a Roma c’è Palazzo Madama sede del Senato, Villa Madama a Monte Mario sede ufficiale oggi per incontri con delegazioni estere.
Poi ci sonoin alcuni paesi Castel Madama, Cittaducale, i monti della duchessa, il lago della duchessa…
Il suo libro non è solo una ricerca storica ma è anche una ricerca umana. Come si è documentata?
Mi sono documentata con molti testi che non sto ad elencare tutti su figure come Filippo II, Lutero, Carlo V….su di lei ho trovato molto poco. Ho consultato archivi per le sue lettere, per lettere di DeMarchi…ma anche libri su musica, architettura, pittura fiamminga ecc
Ho impiegato quasi tre anni per costruire il libro, ho preso tutto quello che potevo trovare, non volevo però fare un manuale, ho fatto delle scelte. Quando si scrive è importante l’attenzione, la “tessitura della parola”.
Lei ha raccontato Margherita con la scrittura omodiegetica. gli episodi del romanzo contribuiscono a delineare la personalità di una donna decisa, conscia del suo ruolo. Che rapporto ha con il suo personaggio?
Il rapporto con il personaggio è cresciuto man mano che ne scoprivo le vicende sia umane che politiche. Mi sono molto affezionata a Margherita…
Margherita d’Austria si rifugia in una delle sue tenute nei territori del centro Italia: Ortona a Mare. È qui che passa gli ultimi mesi della propria esistenza.Perché ha scelto Ortona a Mare, per un fatto storico o per motivi affettivi?
Ortona mi è cara ma è diventata indispensabile quando ho deciso di strutturare il libro come un diario dei suoi ultimi mesi di vita che trascorse a Ortona.
Giulia Alberico è nata a San Vito Chietino, si è trasferita per gli studi universitari in Lettere Classiche a Roma, dove vive tuttora. Ha insegnato negli istituti Secondari. Il suo romanzo d’esordio Madrigale(1999,Sellerio) è diventato un longseller, a cui hanno fatto seguito Il gioco della sorte, Il corpo gentile, Come Sheherazade.
Coordina da anni un gruppo di lettura in una libreria romana. Attualmente collabora con le pagine culturali de L’osservatore Romano.
ANNA BRANDIFERRO