L’Università di Teramo, con una solenne cerimonia,ha conferito a don Luigi Ciotti l’onorificenza dell’Ordine al merito dell’Ateneo “Guido II degli Aprutini”. Il Magnifico Rettore Dino Mastrocola ha lettola motivazione: “Contrasto a ogni forma di illegalità e di ingiustizia sociale… per la fiducia la cura verso gli ultimi, per la promozione di una cultura dell’inclusione e della pace…operando con la forza degli umili e con il coraggio dei liberi, con la grandezza dei semplici, con l’abbraccio che accoglie ogni persona senza riserve e con la speranza di chi ha fede”.
Abbiamo rivolto alcune domande a don Ciotti.
Ha detto che bisogna unire le nostre forze per diventare una forza
Sì, una forza sociale, culturale, etica, anche politica nel senso del servizio per il bene comune. L’elemento vitale non è mai opera di navigatori solitari, dico sempre alle persone di diffidare di coloropensano di fare da soli, di essere solitari . Uniamo le nostre forze.
“I nostri ragazzi sono meravigliosi, hanno bisogno di adulti credibili che si mettono in gioco, dobbiamo cogliere i loro percorsi inediti … Questo è il tempo dei giovani”.
Vorrei dire ai ragazzi “questa società ha bisogno di voi, della vostra energia, della vostra passione, del vostro sguardo. Voi rappresentate una linfa nuova, siete maestri nell’usare le nuove tecnologie, viaggiate nel virtuale con molte capacità e abilità. C’è bisogno di voi, delle vostre passioni, delle vostre fantasie, anche dei vostri limiti. Ciascuno di noi ha preso e prenderà coscienza anche delle proprie fragilità e, prendere coscienza delle nostre fragilità è un segno di libertà e di grande intelligenza. Chi comprende le proprie fragilità, che fanno parte del percorso naturale della vita, riesce a comprendere meglio le fragilità degli altri.
La sua vita è stata cambiata da “quella saldatura tra cielo e terra”. Che significa?
Me l’hanno cambiata i poveri, gli ultimi, le persone che ho incontrato con il loro carico di fatiche e di speranza. Mi hannocambiato le storie di tante tante persone che ho incontratonell’arco della vita, l’incontro qui sulla terra con quei volti e quelle storie. Per me è stato importante saldare questa dimensione con il cielo, con la dimensione più profonda e più spirituale che per me è fondamentale e di cui ringrazio Dio. Dio ha permesso l’atto di amore dei miei genitori, ma anche mi accompagna ad offrire tutta la mia vita, di lasciarmi mangiare dai poveri, i poveri poi ti “mangiano” nel senso che sono loro che costruiscono la tua agenda non sei più tu, questo arricchisce la vita per me è importante continuare e spendere la mia vita per dare senso e significato alla mia ma anche a quella di tanti altri. Dio non è lontano, anche qui a Teramo lo potete incontrare nella storia e nelle case di chi fa più fatica.
Perché dobbiamo diventare granelli di polvere che si affidano al vento?
Lo so che siamo piccoli, che siamo fragili, siamo piccoli granelli di polvere, non sappiamo per quali vie e con quali tempi, forse lo spirito si servirà di noi, invisibili granelli di polvere per bloccare la macchina infernale e costruire giustizia e pace, per fermare la macchina dell’illegalità e della corruzione… Aveva ragione un caro amico, don Tonino Bello, che mi ha lasciato in dono la stola sacerdotale che ha indossato nell’anno della malattia, quando diceva che dobbiamo essere malati di pace, una malattia che auguro a tutti voi, non guarire mai da questa patologia. Malati di pace ...
Don Luigi Ciotti è nato a Pieve di Cadore. Nel 1966 promuove un gruppo di impegno giovanile, “Gruppo Abele”, nel 1972 gli viene affidata la “strada” come parrocchia. Nel 1995 nasce “Libera-Associazioni, nomi e numeri contro le mafie”, oltre 700 tra associazioni e gruppi che si occupano anche di recuperare i beni confiscati alla mafia.
Luigi Ciotti è giornalista e collabora a diverse testate (La Stampa, l’Avvenire, l’Unità, il Manifesto, il Mattino, Famiglia Cristiana…)