GARA DOPO-TEAM, IL CONSIGLIERE CARDELLI RIBADISCE: "BANDO DA MODIFICARE E INTEGRARE"
Il consigliere comunale del gruppo autonomo Paola Cardelli torna sul rinvio della gara a doppio oggetto del dopo TeAm a fine agosto e, in attesa della commissione convocata per giovedì 6 agosto, torna sulle richieste di modifica ed integrazioni sollevate nel consiglio comunale dello scorso 30 luglio: "Vietare il subappalto dei servizi; non procedere ad aggiudicazione nel caso di una sola offerta valida; escludere dalla partecipazione alla gara le imprese che, direttamente o indirettamente, a qualsiasi titolo, gestiscano impianti di smaltimento (come inceneritori e/o discariche), poiché tra i gestori della raccolta ed i gestori degli impianti gli interessi possono confliggere". Non solo, la Cardelli propone di "richiedere al concorrente di individuare l’obiettivo minimo in percentuale di raccolta differenziata riferita a ciascun anno solare, che per il primo anno, deve essere almeno del 65%, obbligatorio già dal dicembre 2012, e per il decimo anno di almeno il 75%. (attualmente è previsto il raggiungimento del 65% entro il terzo anno e del 70% entro il decimo!); istituire una penale per il mancato raggiungimento degli obiettivi di raccolta differenziata fissati in sede di aggiudicazione, il cui importo (decurtato dalla Tariffa) equivalga al costo complessivo di smaltimento dell’indifferenziato eccedente ( tariffa di smaltimento, ecotassa, addizionale ecotassa, tassa provinciale); richiedere al concorrente di presentare un programma di sperimentazione di un sistema di tariffazione puntuale, l’unico che, a livello nazionale e non solo, si sia dimostrato efficace per contenere la produzione dei rifiuti ed assicurare una maggiore equità contributiva soddisfacendo così il principio comunitario del “chi inquina paga” e garantendo una maggiore trasparenza dell’intero ciclo dei rifiuti". Il consigliere Cardelli chiede di "disporre che sul sito web dell‘Azienda sia realizzata l'anagrafe pubblica dei rifiuti che riporti a scadenze regolari e aggiornate tutti i dati relativi alla produzione, raccolta, smaltimento, differenziazione e riciclo dei rifiuti, ove descrivere, in modo intelligibile e trasparente, il flusso delle risorse economiche con indicazione analitica dei costi del servizio e dei ricavi derivanti dalla vendita dei rifiuti differenziati". E in merito al PEF, la Cardelli sostiene: " L’importo del PEF (piano economico finanziaria) posto a base d’asta prevede una riduzione dei costi di circa mezzo milione di euro rispetto al PEF 2015, ma come si è arrivati a tale cifra e perché solo ora? L’Amministrazione dovrà dunque fornire il rendiconto analitico dei costi storici (2010-2014) sostenuti dall’azienda (da me richiesto invano ormai da mesi, sia alla dirigenza della Società che all’Ente) in special modo quelli inerenti le spese per il personale amministrativo e operativo (in termini di mansioni ed ore svolte per ciascun servizio relativo alla commessa di Teramo), per le consulenze (tipologia) e per lo smaltimento dell’indifferenziato (trasporto, conferimento, ecotassa e relativa addizionale prevista in caso di mancato raggiungimento degli obiettivi di legge di raccolta differenziata). Voglio ricordare che l’azienda vanta un credito di circa 2.300.000, per conguagli risalenti al 2010, mai richiesti né giustificati come la legge prevede, con un aumento medio di spesa rispetto al preventivo di circa mezzo milione di euro l’anno".