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L'alluvione del 2011 l'aveva fortemente danneggiato, piegato e alla fine era stato tutto interdetto al traffico. E del famoso ponte in località Campodino, fra il comune di Nereto e quello di Sant’Omero, era rimasto solo un vuoto. Oggi la Provincia di Teramo ha tagliato il nastro di quello che, si spera, tornerà ad essere un'attesa soluzione viaria per decine di residenti e pendolari. I lavori sono stati realizzati con i fondi ottenuti proprio a titolo di ristoro per i danni subiti dall’alluvione di quattro anni e mezzo fa: circa 335 mila euro. La strada, con “scatolare” idraulico, praticamente un sottopasso dove scorre l’acqua del fosso Flaio, si trova nell’area del primo nucleo viabile Val Vibrata – Tordino;  a causa dell’alluvione ha subito un cedimento crollo del corpo  stradale e il trascinamento a valle del tubolare metallico sottostrada. Per ripristinare il decorso fluviale e permettere la riapertura al traffico è stato realizzato uno scatolare idraulico di  3,50 m x 5,50 m  ed è stato ricostruito il manto stradale per oltre 50 metri. “Ci sono voluti quattro anni per gli adempimenti amministrativi e tre mesi per realizzare i lavori: consegnati a gennaio e nonostante il rallentamento causato dal nuovo episodio alluvionale di marzo  sono stati ultimati nei tempi. Un’opera che migliorerà di molto il quotidiano dei residenti oggi costretti e lunghe deviazioni” ha affermato il consigliere delegato Mauro Scarpantonio. Al taglio del nastro hanno presenziato anche l'assessore regionale Dino Pepe, il presidente della Provincia, Renzo Di Sabatino, e i sindaci di Nereto, Giuliano Di Flavio, e Andrea Luzii, di Sant'Omero IMG_1772 IMG_1773 IMG_1774 IMG_1775 IMG_1776 IMG_1777