"La vicenda dei varchi elettronici a Teramo sta ormai arrivando a livelli drammaticamente puerili. Tutto è stato sbagliato, fin dall’inizio, dai nostri amministratori e per mesi siamo stati presi in giro con scuse sempre meno credibili. Incapacità amministrativa, leggerezza o cattiva fede?". Se lo chiede in una nota il segretario del Pd Teramo, Maurizio Angelotti: "Riteniamo che la disperata esigenza di chiudere il bilancio, basandosi anche sulle entrate illegittime delle multe, abbia condizionato pesantemente l’atteggiamento della giunta che ha continuato sempre a negare ogni irregolarità. Invece di irregolarità ce n’era più d’una e tra queste la voluta confusione sul significato di “varco attivo” e “varco non attivo”. Eppure non ci sono altre possibili interpretazioni diverse da quello che le parole stesse dicono: se un varco è “attivo” sta funzionando, se un varco è “non attivo” allora è spento". Prosegue Angelotti: "Ora il sindaco e il suo spompato assessore delegato cercano, in maniera spudorata e tardiva, di scaricare interamente sulla ditta che ha fornito ed installato i varchi elettronici tutte le responsabilità di questo grottesco pasticcio amministrativo dopo avere tentato dalla primavera ad oggi di truffare le migliaia di cittadini multati ingiustamente. Sentiamo frasi tipo “ci avevano detto che…”, mai a noi non basta. Ora pretendiamo l’evidenza oggettiva dello scambio di note ufficiali tra comune e ditta sul reale funzionamento dei dispositivi". E aggiunge: "Invece sono proprio sindaco e assessore che hanno palesemente violato le prescrizioni del ministero, che avrebbero imposto almeno trenta giorni di pre-esercizio per il nuovo sistema, con l'assistenza della polizia municipale e senza produrre sanzioni, proprio per testarne l'efficienza e correggere eventuali errori o problemi tecnici. Se avessero rispettato questo obbligo tutto questo non sarebbe successo.
Ora arrivano gli annunci sui rimborsi senza spiegare né come e né quando producendo una pessima comunicazione priva di chiarezza ancora una volta a danno ed inganno dei teramani". Per il Pd "è questo il momento di dire basta: l'amministrazione smetta di prenderci in giro ed inizi a tutelarci veramente; spieghi sulla base di argomentazioni valide giuridicamente con quali modalità intende risarcire chi, imbrogliato e minacciato del raddoppiamento della sanzione, ha pagato le multe ingiuste; spieghi inoltre che le multe notificate vanno impugnate per evitare che passino in giudicato e annulli d'ufficio tutte le altre". Conclude così il segretario Angelotti: "Consiglieremmo, al sindaco e all’assessore delegato, una passeggiata all’ombra dei pini della Noè Lucidi per rinfrescarsi le idee ma, essendo stati protagonisti anche di questo scempio immotivato, non troverebbero ristoro. Allora sindaco Brucchi, per aver provato a giocare con i cittadini teramani, da lei pretendiamo scuse pubbliche e convincenti mentre da lei, assessore Di Giovangiacomo, le ormai inevitabili dimissioni".