"Se solo il consigliere Berardini fosse stato a Teramo e fosse stato consigliere all'epoca del mio assessorato allo Sport, avrebbe visto una gestione affatto scellerata...Insieme agli uffici abbiamo fatto tutto quello che potevamo per evitare di chiudere gli impianti sportivi, per farli funzionare anche quando, per motivi economici, il Comune ha dovuto togliere il servizio di custodia". Inizia così la replica dell'ex assessore Guido Campana all'indirizzo del consigliere pentastellato Fabio Berardini che, citando le irregolarità emerse nella relazione fatta dal consulente della procura (per l'inchiesta archiviata sugli impianti sportivi teramani), ha definito quella gestione "allegra" se non "scellerata". "I registri di cui parla Berardini non erano funzionali a calcolare la quota che la singola società dovessere versare o meno al Comune", spiega Campana, "quei registri sono stati adottati nel momento in cui, avendo perso il custode, abbiamo pensato di far fare alla società un'autogestione dell'apertura e chiusura dei singoli impianti. Ma il Comune ha sempre saputo, calendario alla mano, fin da inizio anno, in che giorni e in che orari le società utilizzassero questo o quella palestra". E ancora: "Abbiamo lavorato per evitarne la chiusura, abbiamo pensato al bene delle società sportive...anche andando incontro a quelle società che allenavano bambini e non utilizzavano nè docce nè spogliatoi: abbiamo voluto agevolarle con una riduzione della tariffa. Con quell'autocertificazione, era la società ad assumersi la responsabilità delle sue dichiarazioni...". Conclude il consigliere Campana: "Inviterei Berardini a pensare a quali e quanti siano gli impianti sportivi perfettamente a norma in giro per la provincia, in Abruzzo o in Italia. Io so solo una cosa che, grazie al suo esposto, i nostri impianti sono rimasti chiusi due mesi...e a pagarne le conseguenze sono stati i ragazzi e gli atleti, lo Sport teramano in genere..." GUARDA L'INTERVISTA A GUIDO CAMPANA (CLICCA QUI)