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"Una schiacciante maggioranza di consiglieri, con una fermezza ed una convinzione palesemente svincolate da qualsiasi condizionamento correntizio, ha messo al riparo dal ridicolo e dal disonore la nostra Città e le nostre Istituzioni". Esordisce così la consigliera di minoranza, Paola Cardelli, nel commentare l'ultima seduta di Consiglio. "Esprimo tutto il mio biasimo per l’avvenuta “ratifica” di un DUP (il principale documento di programmazione dell’Ente trasformato in una patetica finzione scenica) del tutto privo di contenuti e di obiettivi, per il quale il Sindaco ha addirittura ribaltato sull’opposizione l’onere di colmarne le lacune con suggerimenti e proposte… Una pretesa che ha dell’incredibile, dato che nemmeno laddove sia stato (da me) espressamente richiesto di apportare modifiche, ciò abbia avuto il benché minimo riscontro: non un cenno sui crediti vantati dalla TeAm di circa 4 milioni di euro (più gli interessi) che potrebbero procurare o un disavanzo di cassa per l’Ente o il fallimento del “gioiello teramano”; non una  sensata giustificazione per l’inammissibile ritardo con cui si è chiesta l’assistenza all’Anac,  per  un controllo su tutta la procedura di gara. Assistenza che avrebbe dovuto essere richiesta quantomeno il 28 agosto, all’indomani del Consiglio “urgente ed indifferibile”  per l’approvazione dei criteri di gara e non a febbraio come è avvenuto. Un'omissione ed un ritardo che rischiano di far slittare la gara sine die". Prosegue la Cardelli: "Non una nota sulla mancata dismissione del MO.TE., obbligatoria per legge al 31 dicembre 2015, non una scusa per la mancata comunicazione all’Assemblea dei Soci della propria volontà di recesso. Il MO.TE. costa all’Ente 40mila euro l’anno per servizi ad oggi ancora indefiniti ed ha con la TeAm un debito di circa 500mila euro (5mila euro di utili al 2014 e oltre 60mila euro di perdite per gli esercizi precedenti)". E ancora: "Al Sindaco che, come sempre rinvia ad un superiore controllo sulla liceità delle proprie azioni (o inazioni) amministrative, rispondo che se anche tra qualche anno qualcuno dovesse essere condannato per danno erariale, ciò al momento non è di alcuna consolazione né è garanzia di buonsenso, capacità o correttezza. Ma  è con grande piacere che voglio rivolgere un pubblico omaggio a quanti hanno respinto l’abominevole OdG  “contro la diffusione della teoria gender nelle scuole”, un vero oltraggio alla nostra Costituzione. Avevo chiesto, con una pregiudiziale non accolta, di non offendere la dignità del Consiglio ammettendo la trattazione di simili scempiaggini, però poi ho apprezzato il dibattito che è seguito tutt’altro che avvilente o mortificante. E quindi voglio anche ringraziare coloro che hanno insistito affinché si discutesse nel merito, poiché il silenzio non avrebbe ottenuto il medesimo effetto: annotare l’irrilevanza e la stravaganza di quella che, per dirla con la Ministra Giannini, è una truffa culturale. E le truffe vanno affrontate e smascherate in ogni sede", conclude. CARDELLI