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pomantefunivia-uniteSono lieto dei chiarimenti resi dal consigliere Monticelli su delega del Governatore D'Alfonso. Mi permetto, tuttavia, di chiedere ulteriori lumi per legittime perplessità relative ai progetti annunciati con il Masterplan a Teramo. Insomma, qui vi volevo. Leggo, innanzitutto, nel documento rilasciato dalla Regione Abruzzo sugli interventi per Teramo e provincia (www.laregionedicelaregionefa.it/masterplan_interventi teramo.pdf), che parte degli investimenti dovrà essere coperta con “altri finanziamenti”, attualmente non individuati ed ammontanti ad oltre il 50% degli importi necessari a portare a termine le opere programmate, salvo variazioni in corso d'opera, aumenti dei prezzi, ecc. ecc. La mancata indicazione deriva da una semplice esigenza di sintesi o rischiamo di vedere bloccati i cantieri in attesa degli “altri finanziamenti”? Nel merito, l'elenco delle opere e la programmazione sono quantomeno contraddittori. Con riferimento al collegamento tramite funicolare Teramo – Campus Universitario, si legge nel documento che la Regione ha programmato l'obiettivo di affidare i lavori entro il 2017. Tuttavia, qualche giorno fa, è stata proposta una variante che collegherebbe il campus non più con il centro città ma con la stazione ferroviaria. A parte la necessità di un tracciato più esteso - con.conseguente aumento dei prezzi - che vedrebbe la devastazione dei quartieri di Colleparco, Villa Mosca e San Berardo, oltre che della skyline cittadina, a causa dei pali di altezza vertiginosa necessari a garantire il collegamento, e sorvolando sulle condizioni idrogeologiche di Colleparco, che già hanno richiesto numerosi interventi di consolidamento del campus universitario e delle zone circostanti (sul versante tra Colleparco e Villa Mosca, peraltro, c'è una immensa frana che si sta muovendo), viene spontaneo chiedere perchè, nell'ottica di rivisitazione del centro storico e di ristrutturazione della sede dell'ex manicomio non si tenga conto dei cittadini teramani. Qualcuno ha chesto il loro parere? Viene da pensare che i termini democrazia partecipata e partecipazione popolare siano solo belle parole di cui riempirsi la bocca in campagna elettorale mentre nella realtà quotidiana si preferisce imporre dall'alto progetti che sicuramente soddisfano interessi speculativi ma che non hanno la certezza di incontrare i favori dei cittadini e, soprattutto, di centrare gli obiettivi di rilancio dei servizi, del turismo e dell'economia. Peraltro i costi di manutenzione della funicolare (abbiamo l'esempio di Prati di Tivo) non gioverebbero certo al bilancio del Comune di Teramo. A esempio, si potrebbe inserire, tra i progetti per Teramo, un centro di addestramento dei corpi speciali delle forze dell'ordine e militari, che gioverebbe non poco alla sicurezza e all'economia, come quando c'erano gli alpini. Il nostro territorio, con la montagna e il mare a due passi, sarebbe un luogo adeguato, per le condizioni morfologiche e climatiche, durante tutto l'anno. La contraddittorietà cui accennavo (e che deriva dall'aver imposto i progetti dall'alto senza ascoltare il territorio) non si ferma qui, posto che per la Superstrada Teramo – Mare, IV Lotto, è prevista solo la progettazione esecutiva, con avvio lavori per il 2017. Ebbene, tenendo presenti i tempi che sono passati tra la precedente progettazione esecutiva ed il completamento degli altri lotti, c'è da sperare che la storia non si ripeta, o la Teramo – mare sarà realtà quando le auto voleranno. In ogni caso, perchè non prevedere la creazione delle corsie d'emergenza, la modifica degli svincoli pericolosi e l'adeguamento delle misure di sicurezza anche degli altri lotti, visti i numerosi incidenti e la frequenza con la quale i veicoli la percorrono contromano? Potenziamento delle ferrovie e dell'aeroporto. Nessuna traccia dell'alta velocità, salvo che non si consideri tale il Frecciabianca (è appena il caso di ricordare che sull'asse Milano  Napoli l'ETR 1000 raggiunge i 350 chilometri orari, coprendo Roma – Milano in sole due ore e 30 minuti) Bene per l'allungamento della pista e, finalmente, della previsione di una stazione ferroviaria dell'aeroporto (sperando che non sia a cinque chilometri dall'aerostazione). Ma quali vettori sono stati contattati per venire in Abruzzo? Non ho visto annunci in tal senso. Non staremo comprando la sella prima di acquistare il cavallo? Senza impegni concreti, quale futuro per l'aerostazione, per il turismo e l'economia in generale? Quali risorse per  quelli che saranno più elevati costi di manutenzione?  Esiste un programma di sviluppo a latere del Masterplan? Infine ma non meno importante, è notizia diffusa dall'Anci in data 10 giugno 2016, in relazione alla riparizione del Fondo FSC disposta con DPCM 10.06.2016, della sospensione dei finanziamenti nei confronti degli Enti che non sono in regola con la trasmissione dei certificati di bilancio (consuntivo 2015, preventivo 2016). Un anno fa (22 luglio 2015) la Corte dei Conti ha stigmatizzato il comportamento della Regione Abruzzo, arrivando a chiedere lo scioglimento del Consiglio Regionale a causa del comportamento dilatorio nella trasmissione dei consuntivi, fermi addirittura al 2012 (come peraltro risulta ancora dalla pagina ufficiale della Regione), e sollevando forti perplessità sui risultati provvisori di gestione contenuti nei bilanci di previsione. Richiamo nuovamente pervenuto nel mese di dicembre 2015. Queste due notizie, messe insieme, fanno temere un possibile fallimento del Masterplan. Cosa è successo nel frattempo? Siete in grado di tranquillizzarci? Gianluca Pomante Consigliere Comunale Arancione