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Irrompe a gamba tesa su Pomante, tira le orecchie alle opposizioni e concede l'onore delle armi a Brucchi, il  consigliere Pd Maurizio Verna, con un post facebook che, in un momento di grande confusione politica, in ogni schieramento, ha di certo il merito di ridefinire i contorni della questione. Scrive Verna «Premesso che il teatrino della situazione politica teramana sta sfociando un una vera e propria insopportabile manfrina, alla luce degli ultimi sviluppi circa le modalità di far cadere questa amministrazione comunale, mi preme fare alcune precisazioni, essendo il mio nome accostato più volte a fatti e dichiarazioni che non mi appartengono e lontani da me anni luce. Mi dispiace che il consigliere Pomante mi citi spesso, ed a volte a sproposito, ma se qualcuno gli ha rifilato un biscottone dovrebbe chiedersi il perchè, come spero che la presenza ieri pomeriggio del consigliere Melarangelo dal notaio sia stata solo a titolo personale, non essendo stata concordata con il gruppo consigliare. La mia posizione su questa vicenda, dopo aver cercato di chiedere lumi in un partito dove la convergenza politica è leggermente deficitaria, è ben nota da diversi giorni: l'iniziativa di qualcuno, auspicata da altri, di andare dal notaio era da superare con un'altra iniziativa del giorno dopo, cioè oggi, fatta da tutti i consiglieri che vogliono mandare a casa la peggior amministrazione della storia di questa città. Ma, appunto, non guidati in questa strada proprio da chi ha portato questa città allo sfascio totale e cioè dal gruppo di Futuro In, che ha imposto in questi anni al Sindaco Brucchi le scelte peggiori ed inimmaginabili, solo per propri tornaconti elettorali. Ieri, inoltre, si è registrata la novità che lo stesso Sindaco abbia convocato un consiglio comunale straordinario per parlare della situazione politica, già da mesi richiesto dalle minoranze - e quanto mi piace il plurale - rimanendo in attesa soprattutto di ascoltare quali sono le motivazioni proprio dei consiglieri che solo qualche settimana fa difendevano a spada tratta lo stesso Sindaco. Ho accolto favorevolmente questa iniziativa, perchè finalmente si potrà parlare delle cause e dei responsabili che hanno ridotto questa città in queste condizioni. Sono dell'idea che il Sindaco debba dimettersi alla fine della discussione di lunedì pomeriggio. Ne uscirebbe con l'onore delle armi consono ad una persona che comunque ci ha messo sempre la faccia. Se questo non dovesse avvenire, sarò il primo, insieme agli altri consiglieri delle minoranze e spero anche i novelli frequentatori di studi notarili, a presentare le dimissioni al segretario generale del comune di Teramo».