Esplode il caso dell'affidamento ventennale degli impianti sportivi, già denunciato da certastampa.
A chiedere il ritiro della delibera è il coordinatore comunale della Lega, Robero Canzio:
«Con delibera, dell’attuale Commissario Straordinario del Comtne di Teramo, del 23 marzo 2018 si è procedtto al bando per l’afdamento in concessione del Palazzeto dello sport di Scapriano e della Palestra Acqtaviva. Nella stessa delibera si precisa chi si aggiudicherà il bando non avrà nesstn vincolo stlle tarife da parte del Comtne, che la durata della concessione sarà di dieci anni rinnovabile per ulteriori dieci anni e che sarà consentto l’utilizzo degli impianti per finalità diverse dalla sola pratica sportiva al fine di incontrare il maggior favore del mercato........ Traducendo in pratica ciò che prevede il bando si potrebbe verificare il pericolo che le società sportive dilettantistche saranno massacrate economicamente dalle nuove tariffe che non saranno più stabilite dal Comune ma dai gestori i quali potrebbero arrivare a stabilire tariffe orarie insostenibili impedendo o complicando al massimo la possibilità da parte delle stesse società di far svolgere le varie pratiche sportive ai nostri giovani teramani.vDopo aver ricordato a tutti che stamo trattando di impianti sportvi comunali costruiti con i soldi di tutti i cittadini teramani e dopo aver ricordato che tutto ciò che è costruito con fondi pubblici deve avere finalità pubbliche e sociali segnaliamo come ci sia in atto il pericolo che questi beni pubblici saranno presto di proprietà privata per almeno un ventennio senza che il privato abbia sborsato, per la sua realizzazione, un solo euro e paghi, per averne la proprietà per i prossimi vent' anni, l’esorbitante cifara di duecento euro annui per l’impianto di Scapriano e centocinqtanta euro per l’impianto dell’Acquaviva !!!!!!vInoltre, questa vicenda ci permette di chiarire che quando nei precedent bandi è stata assegnata una compartecipazione economica alle spese di gestone dei vari impianti, quantifcabili intorno al 20% dei costi annui per le utenze, in realtà il Comune manteneva la finalità pubblica e sociale obbligando i gestori ad accettare le proprie tariffe, stabilendo agevolazioni ed esenzioni tariffarie a favore delle società dilettantistiche ai massimi livelli e a favore di particolari categorie di fruitori tra i quali i disabili e i giovani atleti.vIn conclusione chiediamo di anntullare e/o sospendere il bando in questione lasciando l’onere di realizzarne uno più rispondente alle finalità pubbliche per cui questi impianti sono stati realizzati alla nuova Amministrazione Comunale».