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fusioneLa Giunta regionale d'Abruzzo ha approvato la delibera che conferisce all'Avvocatura regionale mandato di proporre ricorso - avanti al Tar del Lazio - contro la "relazione conclusiva della commissione di valutazione e la graduatoria finale" dell'avviso pubblico Enea per l'individuazione di un sito per l'insediamento dell'esperimento Dtt (Divertor Tokamak Test), il progetto dell'agenzia Enea, del super laboratorio sulla fusione nucleare. Che cos'è l'esperimento Dtt? L'idea è quella di produrre energia come avviene in una stella per poi utilizzarla nella vita di ogni giorno. Ci prova  appunto il DTT (Divertor tokamak test facility), un laboratorio scientifico-tecnologico che dovrà essere realizzato in Italia.  Un progetto che prevede investimenti per 500 milioni di euro e il contributo fondamentale di EUROfusion, il consorzio europeo cui è affidata la gestione delle attività di ricerca sulla fusione nucleare. Fondamentalmente  la tecnologia impiegata per DDT si basa su ITER (International Thermonuclear Experimental Reactorer), un progetto internazionale per la realizzazione di un reattore a fusione nucleare la cui costruzione è in corso a Cadarache, nel Sud della Francia, ad opera di un consorzio internazionale composto da Unione europea, Russia, Cina, Giappone, Stati Uniti d'America, India, Corea del Sud.
DTT sarà il fratellino minore: «Si tratta di un cilindro alto 10 metri con raggio 5 -dicono all'Enea-, all’interno del quale saranno confinati 33 metri cubi di plasma alla temperatura di 100 milioni di gradi con una intensità di corrente di 6 milioni di Ampere (pari alla corrente di sei milioni di lampade) e un carico termico sui materiali fino a 50 milioni di watt per metro quadrato (oltre due volte la potenza di un razzo al decollo)». La Regione Abruzzo aveva proposto la candidatura dell'interporto di Manoppello (Pescara), classificato al terzo posto nella graduatoria finale con 208 punti, a fronte dei 213 ottenuti dal sito vincitore di Frascati. Il ricorso contro il posizionamento della struttura abruzzese è legato al mancato computo del punteggio relativo alla disponibilità in loco di una rete in fibra ottica (presente invece a circa 300 metri dall'interporto), che da solo avrebbe comportato l'attribuzione di 10 punti, sufficienti a ribaltare la graduatoria. Lo scorso 5 aprile il presidente della Giunta regionale, Luciano D'Alfonso, si era già rivolto all'Enea per chiedere un riesame della graduatoria, ottenendo però il diniego dell'agenzia di ricerca che, pur avendo autonomia statutaria, è un ente di diritto pubblico vigilato dal ministero dello Sviluppo economico. Di qui la decisione di proporre ricorso davanti alla magistratura amministrativa, "in considerazione - ha spiegato D'Alfonso - della evidente rilevanza strategica della candidatura del sito di Manoppello".